Uomini DiVersi (Jacques Prevert)

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Buona domenica e buona lettura con questo nuovo, speciale capitolo di "Poetica"!

Perché "speciale"? Come vi ho già anticipato mercoledì, a partire da oggi, dopo aver iniziato questo libro con una riflessione dedicata agli Uomini, si apre uno spazio nuovo dedicato proprio a loro, che possono aiutarci a cancellare ogni tipo di stereotipo e a raggiungere la tanto agognata parità di genere.

In questa specie di "rubrica", che aggiornerò ogni cinque capitoli e chiamerò "Uomini DiVersi", pubblicherò poesie femministe scritte da poeti di ogni epoca e nazionalità, ma uniti nello stesso intento di celebrare le donne, la loro forza e la loro bellezza e di smentire i vari pregiudizi su di loro.

Spero che vi piacciano e che vi possano ispirare, ma soprattutto che vi ricordino che nessuno è superiore o deve essere sottomesso all'altro, l'uomo non deve permettersi per nessuna ragione al mondo di relegare la donna al ruolo di madre e domestica, ma nemmeno la donna deve avere paura di un uomo e pensare che sia bruto e violento. Non deve esserci per forza l'amore tra i due: devono solo aiutarsi a vicenda per un futuro non proprio perfetto, però con meno cattiveria su questo mondo.

Ma adesso torniamo a noi! Per aprire lo spazio "Uomini DiVersi" si comincia da un poeta ( anzi "artigiano", perché amava definirsi così) francese che sicuramente tutti conoscono, principalmente per poesie d'amore come "I ragazzi che si amano": Jacques Prevert.

Cosa c'entra Prevert con il mondo delle donne? Innanzitutto bisogna sapere che, se di solito è esaltato il suo lato più romantico, sin da piccolo è stato dalla parte degli indifesi e degli ultimi (suo padre lo portava nei quartieri più miserabili di Parigi per aiutare qualche povero) e pacifista convinto (non voleva neanche essere arruolato per la Prima guerra Mondiale), ma in qualche modo ha anche difeso le donne, denunciando la superiorità maschile sul genere femminile nella poesia "Barbara" ("Il pleut").

In questo componimento, il poeta incontra una donna, di nome Barbara, nella città di Brest, mentre piove. Ciononostante la donna è sorridente e quello stesso giorno in cui vede Prevert incontra anche il suo amato. Tuttavia la guerra distrugge ogni possibile aspettativa di felicità e adesso non si sa neanche che fine abbia fatto l'uomo amato da Barbara. Niente è più lo stesso e anche la pioggia non è più piacevole come prima, ma è diventata terribile e violenta, proprio come il conflitto causato dall'uomo.

Questa poesia non è completamente centrata sul tema di una parità di genere ancora lontana, ma è comunque un messaggio che ci fa riflettere, soprattutto durante questo momento buio, con una guerra che nessuna persona avrebbe voluto, neanche una donna. Proprio le donne, infatti, non hanno mai provocando guerre (finora), ma lavorato duramente per proteggere sé stesse e le loro famiglie oppure per difendere la propria patria e diritti come la pace e la libertà. Con tutto ciò che hanno fatto e stanno facendo usando la testa, anche prima del cuore, possiamo ancora dire non che hanno cervello?

"Barbara" ("Il pleut")

"Ricordati Barbara
Pioveva senza sosta quel giorno su Brest
E tu camminavi sorridente
Serena rapita grondante
Sotto la pioggia
Ricordati Barbara
Come pioveva su Brest
E io ti ho incontrata a rue de Siam
Tu sorridevi
Ed anch'io sorridevo
Ricordati Barbara
Tu che io non conoscevo
Tu che non mi conoscevi
Ricordati Ricordati quel giorno ad ogni costo
Non lo dimenticare
Un uomo s'era rifugiato sotto un portico
E ha gridato il tuo nome
Barbara
E sei corsa verso di lui sotto la pioggia
Grondante rapita rasserenata
E ti sei gettata tra le sue braccia
Ricordati questo Barbara
E non mi rimproverare di darti del tu
lo dico tu a tutti quelli che amo
Anche se una sola volta li ho veduti
Io dico tu a tutti quelli che si amano
Anche se non li conosco
Ricordati Barbara
Non dimenticare
Questa pioggia buona e felice
sul tuo volto felice
Su questa città felice
Questa pioggia sul mare
Sull'arsenale
Sul battello d'Ouessant
Oh Barbara
Che coglionata la guerra
Che ne è di te ora
Sotto questa pioggia di ferro
Di fuoco d'acciaio di sangue
E l'uomo che ti stringeva tra le braccia
Amorosamente
è morto disperso o è ancora vivo
Oh Barbara
Piove senza sosta su Brest
Come pioveva allora
Ma non è più la stessa cosa e tutto è crollato
E' una pioggia di lutti terribili e desolata
Non c'è nemmeno più la tempesta
Di ferro d'acciaio e di sangue
Soltanto di nuvole
Che crepano come cani
Come i cani che spariscono
Sul filo dell'acqua a Brest
E vanno ad imputridire lontano
Lontano molto lontano da Brest
Dove non vi è piú nulla."

Un altro punto di forza di noi donne è sapere che la perfezione non esiste e imparare ad accettarsi così come si è, senza pensare a come ci vogliono gli altri. Questa caratteristica è presente in un'altra, bellissima poesia di Prevert (ringrazio tantissimo @GattoLunatico, che me l'ha proposta nel primo capitolo!). Si chiama "Sono fatta così" ("Je suis comme je suis") e sono sicura che per chi non si piace molto sarà una fonte di coraggio e di autostima.

"Sono fatta così ( Je suis comme je suis)"

"Sono fatta così
Se ho voglia di ridere
Rido come una matta
Amo colui che m'ama
Non è colpa mia
Se non è sempre quello
Per cui faccio follie

Sono quella che sono
Sono fatta così
Che volete ancora
Che volete da me
Son fatta per piacere
Non c'è niente da fare
Troppo alti i miei tacchi
Troppo arcuate le reni
Troppo sodi i miei seni
Troppo truccati gli occhi

E poi
Che ve ne importa a voi
Sono fatta così
Chi mi vuole son qui
Che cosa ve ne importa
Del mio proprio passato
Certo qualcuno ho amato
E qualcuno ha amato me
Come i giovani che s'amano
Sanno semplicemente amare
Amare amare...
Che vale interrogarmi
Sono qui per piacervi
E niente può cambiarmi."

Riassumo tutto in una parola: fregatevene. Non ascoltate chi dice: "Sei troppo truccata!" e il giorno dopo chiede:"Ma non potresti truccarti un po' di più?" e non importa se qualcuno sparla del vostro carattere e delle vostre difficoltà: o non vi conosce bene o è invidioso. Possono criticarci quanto vogliono. Tanto alla fine, se ci piacciamo così, non cambiano e non cambieremo per nessuno.

Per oggi questo nuovo spazio finisce qui. Anche voi conoscete "Uomini DiVersi" che hanno scritto componimenti "femministi" e non una cosa come "Tanto gentile e tanto onesta pare"?

Non ho niente contro quella poesia, ma qualcuno prima o poi dovrà chiarire che non siamo sante e possediamo molto più della gentilezza e di tutte le virtù ritenute "femminili".

Mentre ci pensate su, ci rivediamo con la prossima poetessa.

Ciaone e "pinse" a tutti (sto appena tornando da Roma!)!!!

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