Cecília Meireles

16 3 32
                                    

"In tutta la mia vita, non mi sono mai sforzata di vincere né mi sono spaventata di aver perso. La nozione o il sentimento della transitorietà del tutto è il fondamento della mia personalità."

"E' necessario amare le persone ed usare le cose e non amare le cose ed usare le persone."

(7 Novembre 1901, Rio de Janeiro, Brasile - 9 Novembre 1964, Rio de Janeiro, Brasile)

Definita la più grande poetessa di lingua portoghese della Storia, Cecília Meireles fa della semplicità la sua carta d'identità nel mondo della poesia, precisamente da quando ha nove anni.

I suoi primi componimenti riempiono un vuoto lasciato dalla perdita dei genitori (l'uno funzionario, morto prima della sua nascita, l'altra professoressa, scomparsa quando la poetessa aveva quasi tre anni) ed è cresciuta dalla nonna paterna, ma diventa insegnante a sedici anni e a diciotto pubblica il suo primo libro "Espectros" (1919), che raccoglie sonetti nella tradizione simbolista.

Il suo interesse per il Simbolismo è più dettagliato nel saggio "O espirito vitorioso", pubblicato poco dopo a Lisbona.

Meireles esordisce all'alba degli anni '20, periodo rivoluzionario per la letteratura brasiliana, eppure il suo inizio non è molto considerato, per via della poca affinità con le tendenze nazionalistiche prevalenti, i versi liberi e il linguaggio colloquiale, elementi che non riguardano il sonetto.

Anche la vita privata le riserva abbastanza difficoltà: nel 1922 sposa il pittore portoghese Fernando Correia Dias e ha tre figlie, tra cui Maria Fernanda, apprezzata artista teatrale, ma nel 1935 il marito si suicida.

Quindi Cecília Meireles realizza altri sogni e progetti completamente diversi per quattordici anni, in cui si dedica all'insegnamento, scrive libri per bambini, fonda, nel 1934, la prima biblioteca brasiliana fatta a loro misura, la Biblioteca Infantil di Rio de Janeiro, e lavora come giornalista nei giornali "A Manha" e "Observador economico".

Tuttavia, in questi quattordici anni trascorsi tra scuola e riviste, Cecília non si dimentica della poesia e ricomincia il suo viaggio in quel mondo meraviglioso con un libro che si chiama proprio "Viagem" (1939).

Questa opera è un punto di svolta per Meireles, che stavolta è apprezzata dai critici e segna il raggiungimento della sua maturità letteraria, che aumenterà col passare degli anni e con nuove raccolte di poesie.

Grazie ai suoi lavori, nel 1952 Cecília Meireles diventa Ufficiale dell'Ordine del Merito del Cile, un anno dopo è insignita del titolo di Dottore Honoris Causa all'Università di Delhi e viaggia tra Stati Uniti, Europa, Asia e Africa tenendo conferenze sulla letteratura e sul folklore.

Gran parte dei suoi componimenti sono anche tradotti in inglese per alcune antologie e sono raccolti in un unico volume, "Obra poética" (1958).

Cecília Meireles non smette più di scrivere e stupire il suo pubblico di lettori e solo la morte la "ferma" nel 1964. Infatti tanti Paesi continuano a celebrare la sua carriera e il suo nome, dato a una biblioteca cilena a Valparaiso, a una strada di San Paolo e a una scuola e e a una biblioteca nella medesima città.

Inoltre la sua letteratura continua il suo Viagem intorno al mondo, che l'ha resa celebre quanto autori da lei tradotti, come Garcia Lorca, Tagore, Rilke e Woolf, e non si fermerà mai.

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
PoeticaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora