Il tempo diventa una concezione strettamente personale quando si attende qualcosa.
Per alcune persone gli anni trascorrono velocemente, tanto da desiderare di premere un tasto per poter tornare indietro nei giorni della propria vita, mentre per altre persone gli anni trascorrono così lentamente da desiderare di portare velocemente avanti la propria vita fino ad incontrare un giorno di cambiamento, di svolta.
Di tanto in tanto mi soffermo a riflettere su come è la mia vita... beh, io onestamente non saprei come definirla, credo che sia abbastanza normale.
È assurdo come alcune persone desiderino una vita "normale", mentre ci sono altri che vorrebbero una vita un po' diversa e più movimentata.
Mi reputo molto privilegiato ad aver avuto una vita come la mia: ho una meravigliosa famiglia che mi ama, sono circondato da tanti affetti anche se in realtà sono pochissimi quelli che posso considerare amici, ho un aspetto del quale credo di non potermi lamentare se non per delle piccolezze, ma soprattutto ho un corpo e un cervello funzionanti, nonostante la mia follia innata, che mi caratterizza e mi rende quello che sono.
Ho vissuto fino ad ora una vita serena, anche se ovviamente i momenti difficili sono stati presenti, come nel periodo adolescenziale dal quale finalmente sono uscito da poco più di un paio d'anni.
Nella mia adolescenza ho fatto le stupidaggini più grandi della mia vita.
Per esempio: ho fatto sesso per la prima volta nella mia vita con una ragazza a dir poco facile all'età di 17 anni, per provare una "nuova emozione", non comprendendo che questo è un evento che segna l'inizio di un nuovo percorso della vita, un ricordo che ci si porta dietro fino alla tomba, ed io influenzato dai miei "amici" ho fatto questa cavolata colossale.
Poi beh, ci sono innumerevoli cose che ho fatto durante la mia adolescenza per le quali mi prenderei a schiaffi da solo.
Tornando al presente, ora frequento la facoltà di lingue, ho quasi 23 anni e sono arrivato da pochissimi giorni in Italia, esattamente a Firenze.
Ad ogni studente che deve affrontare l'ultimo anno dell'indirizzo linguistico, viene data la possibilità di studiare per un intero semestre nel paese della lingua sulla quale verrà incentrata la tesi finale, ed io mi trovo qui per acquisire un'ulteriore dimestichezza nel conoscere e parlare la lingua italiana.
La facoltà generalmente concede un appartamento da condividere con un coinquilino alle persone con un ottimo rendimento, ed io sono contentissimo di essere tra i più bravi dell'indirizzo, perchè altrimenti mi sarei dovuto accontentare di un letto in una stanza da condividere con altre quattro persone, e di un paio di bagni che servono l'intero piano, e sarei stato costretto a stare lì visto che la mia famiglia non potrebbe aiutarmi a mantenermi nemmeno un bilocale.
Ogni tanto arrangio qualche lavoro e aiuto nel mio piccolo i miei genitori a mantenere la mia numerosa e meravigliosa famiglia, ma ovviamente non riuscirei a permettermi neanche un affitto di costo minimo.
La mia vita sul punto di vista sentimentale è sempre stata altalenante.
Mi reputo una persona molto sensibile, e non farei mai soffrire una ragazza di proposito, però purtroppo è accaduto. Non mi sento di definirmi una brutta persona per questo perchè anche io ho sofferto molto per delle ragazze, ma siamo giovani e pazzi, sono cose che possono capitare.
Ho sempre avuto uno stile molto personale e particolare che tutte le ragazze del liceo adoravano... insomma, non voglio vantarmi, ma sono sempre stato molto gettonato anche se nei primi anni nessuno sembrava accorgersi della mia esistenza.
Il primo giorno del terzo anno sembrava essere cambiato tutto... tutti mi salutavano, si presentavano, iniziavano a mandarmi richieste di amicizia su alcuni social network e alcune belle ragazze iniziavano a mandarmi dei messaggi su Facebook chiedendomi il mio numero telefonico.
All'inizio ero davvero sorpreso perchè non avevo fatto nulla di particolare in quell'estate, quindi non comprendevo come tutto fosse cambiato radicalmente.
Da quel giorno in poi iniziò un periodo di continue adulazioni che spesso mi mettevano in imbarazzo.
Cambiai circa cinque o sei ragazze nell'arco dell'anno scolastico, fin quando all'inizio del quarto anno conobbi una nuova ragazza del secondo anno che proveniva dal liceo scientifico, e per quasi tutto l'anno provai ad avere anche solo un'amicizia con lei, tanto che per tutti quei mesi avevo rifiutato qualunque ragazza pur di poter ispirarle un po' di fiducia e serietà nei miei confronti, anche se realmente non sarei stato con nessuno che non fosse stata lei.
Quando a metà maggio avevo ormai perso ogni speranza, lei mi mandò per la prima volta un messaggio di sua iniziativa e mi chiedeva se ci potessimo conoscere un po' meglio visto che aveva notato qualche interesse da parte mia.
Io ovviamente le risposi di sì, e la invitai ad andare a prendere un gelato insieme quel pomeriggio.
Lei rispose affermativamente, e da quella sera uscimmo insieme spesso.
Dopo un paio di mesi ci fidanzammo premettendo di pari sentimento di voler fare tutto piano e con calma.
Continuò così per un anno, ed eravamo una delle coppie più invidiate della scuola.
Accadde poi che per due giorni restammo a casa mia da soli, perchè la mia famiglia aveva deciso di fare una visita a dei parenti, ma io dovendo conseguire il diploma nei giorni successivi rimasi a casa.
I primi due giorni avevamo dormito abbracciati l'uno all'altra, ma il terzo giorno ritornando dall'ultima lezione dell'anno scolastico, non riuscendo a controllarci facemmo l'amore più volte.
Erano le sue prime esperienze, quindi mi sentivo particolarmente in responsabilità per quello che stavamo facendo.
Nei giorni successivi mi diplomai affrontando ogni esame con una calma disarmante.
La nostra storia continuò andando a gonfie vele.
Sembrava che nulla potesse dividerci, quando un giorno, dopo due anni e mezzo di fidanzamento, lei mi disse in lacrime di essere incinta del mio migliore amico, Chris.
Il mondo mi cadde letteralmente addosso.
L'unica reazione che ebbi fu quella di guardarla negli occhi e chiederle se stesse scherzando.
Quando mi rispose negativamente la guardai a dir poco deluso e affranto e me ne andai.
Da quel giorno in poi non la vidi più.
Passai dei mesi infernali, tanto che per un periodo avevo anche smesso di mangiare.
Dopo quattro mesi decisi di dover ricominciare a vivere, e mi iscrissi alla facoltà di lingue, ed oggi eccomi qua, dopo quasi tre anni.
Mi trovo in questa meravigliosa città in cui non conosco nessuno e spero di poter aprire un nuovo capitolo della mia vita legato ai miei studi qua.
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The Art To Understand Her. ||L.T.||
FanfictionLei trovava la sua ricchezza e la sua libertà nell'arte. Lui trovava in lei l'arte: si era però proposto di trovare dentro se stesso l'arte di comprendere quella ragazza tanto brava quanto ermetica.