Capitolo 1.

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È sabato mattina e ho due giorni per poter visitare un po' la città in cui vivrò per i prossimi mesi.
Mi affretto quindi a sbrigarmi e chiamare un taxi.
Non appena provo ad aprire la porta della mia stanza tra uno sbadiglio e l'altro, la maniglia mi rimane in mano rompendosi.
"Le opzioni sono due: o sono diventato L'incredibile Hulk durante la notte, oppure ora si capisce perchè concedono un appartamento gratuito ai migliori studenti... Non oso immaginare come sarebbe stato se fossimo stati i peggiori" dico tra me e me.
"Sono rimasto chiuso qua dentro, grandioso!
...ma perchè continuo a parlare solo?!"
Mi giro e vedo una finestra che non avevo notato fino a questo momento.
Mi affaccio e vedo che non c'è nessun cornicione in cemento attraverso il quale poter raggiungere esternamente un'altra finestra, e purtroppo ancora non sono stato morso da nessun ragno radioattivo che mi faccia trasformare in "The Amazing Spider Man".
Insomma, non so se si nota la mia passione per i fumetti e i super eroi che mi accompagna fin da bambino.
Lasciando stare questo dettaglio, ho bisogno di uscire da questa stanza perchè ho anche un impellente bisogno di andare in bagno.
Non ho altra alternativa quindi opto per chiamare il mio coinquilino
"LIAAAAM! LIAAAAM! LIAAAAM! LIAAAAM! AMICO DOVE SEI?!"
Dopo mezz'ora di continue urla, sento che l'urina sto per piangerla.
Non vedendo altra alternativa prendo una piccola rincorsa e sfondo la porta, riuscendo finalmente a correre in bagno.
Entro in cucina e noto un bigliettino giallo attaccato al frigorifero in cui sta' scritto: Buongiorno amico, vado a correre un po' spero di tornare a casa entro pranzo. Liam xx
Perfetto, ora che mi rimangono solo due ore, credo che andrò semplicemente nella piazza del Duomo che se non mi sbaglio non è molto distante da questa sottospecie di appartamento.
Dopo aver cercato con il mio cellulare il navigatore satellitare, scendo inziando a camminare verso la piazza.
Sto camminando da circa mezz'ora e penso di essere passato più volte davanti lo stesso bar, quindi credo che sia il caso di non fidarmi troppo di questo stupido cellulare e di chiedere informazioni a qualcuno del luogo.
C'è una ragazza bionda con gli occhi verdi che cammina verso la mia direzione, forse è il caso di chiedere a lei
"Ciao scusami, posso chiederti delle informazioni per Piazza Duomo?"
"I'm not Italian! I'm sorry!"
"Oh, nothing. Thank you."
Dalla padella alla brace, come si dice qua in Italia.
Spero solo che le prossime giornate vadano meglio.
Giro l'angolo e vedo davanti a me l'immenso Duomo che avevo cercato ovunque.
Bene.
È tutto così bello e pittoresco in questa città!
Poi gli italiani sembrano così solari e simpatici!
Noto un piccolo gruppo di persone in posa davanti alla facciata della grande cattedrale, che viene ritratto da una ragazza, ed essendo incuriosito mi avvicino.
La ritrattista è stupenda, davvero stupenda.
Ha dei grandi occhi verdi, delle lentiggini sparse sulle guance e sul naso e dei lunghi capelli castani lisci che terminano con dei morbidi boccoli.
Si è appena girata in mia direzione.
Credo di poter rimanere pietrificato dal suo sguardo da un momento all'altro.
Sto sicuramente sorridendo come un idiota, ma dopo avermi dato un'occhiataccia il suo sguardo ora sembra addolcirsi donandomi qualcosa che dovrebbe assomigliare a un piccolo sorriso.
Se tutte le persone in Italia sono come lei, di certo mi trasferirò qui per sempre.
Forse sarebbe meglio smorzare questo momento imbarazzante, anche perchè temo di essere considerato un maniaco visto gli sguardi delle persone che mi circondano.
"Complimenti, sei bravissima!" e bellissima.
Stupido cervello, che stai pensando?!
Riattivati.
E tu cuore, che ne diresti di iniziare a battere regolarmente?!
Stomaco, smettila di far giocare a nascondino i miei organi con le farfalle e il resto della vecchia fattoria.
Per fortuna nessuno può ascoltare questi miei pensieri assurdi.
"Tutto bene?" mi chiede l'angelo sceso in terra
"Beh...oh...credo...forse...sì!" inizio ad emettere lettere confuse una accanto all'altra senza dar loro un senso logico.
"Oh, va bene. Comunque grazie per il complimento!" mi rivolge un piccolo sorriso e continua il suo lavoro.
Iniziano a suonare le campane della chiesa in maniera festosa e inizio a rendermi conto dell'orario.
Sto correndo da minuti interi, e di certo non sono allenato come Liam, spero solo di arrivare vivo all'appartamento.
L'immagine di quella meravigliosa ragazza, non sembra volersi distaccare dai miei pensieri.
Chissà come si chiama, quanti anni ha, perchè ha deciso di fare l'artista di strada.
Chissà...
Molte domande senza alcuna risposta.

Angolo autrice
Lo so, è un capitolo cortissimo, ma siccome avevo l'ispirazione, ho preferito pubblicarlo ^_^
Come state?
Vorrei ringraziarvi per aver iniziato a leggere questa storia alla quale tengo moltissimo!
Spero che il capitolo vi piaccia e vi faccia sorridere :D
Un abbraccio.
~Mel xx

The Art To Understand Her. ||L.T.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora