Questi mesi sono passati velocemente, e già è giunto il giorno della nostra partenza.
Si ritorna a Londra, alla solita vecchia routine, alla vecchia vita vuota senza la mia Melody tra le mie braccia...Non pensavo neanche lontanamente di dirlo prima di arrivare in Italia, ma vorrei rimanere qui per sempre, anche se con poco, ma con la mia grande felicità.
E dopo tante notti trascorse a riflettere, sono arrivato ad una decsione: devo lasciarla andare.
Non posso bloccarla così, non posso pretendere che lei continui ad amarmi nonostante la nostra lontananza.
Sì insomma, sarebbe solo un'ulteriore sofferenza, ed io non voglio costringerla a rinunciare alla sua felicità per la mia.
Come dice Nicholas Sparks in Ricordati di guardare la luna "Amare significa avere a cuore la felicità dell'altro più della propria, per quanto questo possa comportare delle scelte dolorose"
Questa è una scelta dolorosa, che compromette la mia felicità, ma preferisco soffrire il resto dei miei giorni, invece che vederla soffrire a causa mia.
Quella sarebbe la sofferenza più grande.
Finisco di caricare sul taxi le mie valigie, e salgo attendendo Liam.
Arrivati in aeroporto troviamo Melody e Melany ad attenderci, e sempre di più cerco di farmi forza per dire la cosa giusta.
Mi avvicino sommessamente e Melody mi travolge in un abbraccio.
Già il suo viso è bagnato da molteplici lacrime, e il cuore mi si stringe a vederla così, e questo mi incentiva a dirle la cosa giusta e lasciarla andare.
Non posso farla soffrire così tanto.
Con tutta la forza che ho sussurro un "devo parlarti" e lei mi prende per mano allontanandoci da Liam e Melany.
Mi guarda aspettando una mia esclamazione, ma l'unica cosa che riesco a fare è sospirare a abbassare lo sguardo.
"Non può funzionare..." riesco a dire
"Tu non l'hai detto davvero" mi risponde indietreggiando di un passo, e guardandomi per infiniti istanti "non puoi averlo detto" continua a dire portandosi le mani sul viso e andando via continuando a piangere.
Pensavo che le cose sarebbero andate diversamente, ma almeno non avevo dovuto dire troppo rischiando di tradirmi con la mia stessa voce.
Che dire, quella voragine nel petto era tornata. Ero di nuovo vuoto.
Senza dire nulla a Liam mi diressi a prendere posto, aspettando di partire.
Dopo una ventina di minuti, mentre ero perso a guardare dal finestrino la città in cui avevo passato i mesi più belli della mia vita, mi sentii toccare una spalla, e mi voltai vedendo un Liam sconvolto e rabbioso.
"Come hai potuto?" mi chiede sprezzante
"Non voglio parlarne" risposi voltandomi nuovamente verso il finestrino
Non contento, mi fece voltare bruscamente
"Non le hai nemmeno dato spiegazioni!"
"Per favore, già è tutto abbastanza difficile, fatti i fatti tuoi, non aiuti"
"Oh, ma io non voglio proprio aiutarti, voglio aiutare la tua ragazza, o forse dovrei dire ex? Beh, sì, visto che sei uno stupido che si lascia sfuggire così l'amore della sua vita"
"Non la amo, okay?" risposi alterando il tono della voce cercando di mentire al meglio
"Non ti permetto di dirlo, i tuoi occhi non lo dicono! Io e Melany ne abbiamo passate di tutti i colori, siamo stati insieme per anni senza mai vederci, e nonostante tutto siamo ancora insieme ad amarci ogni giorno di più, e tu ti fermi al primo ostacolo? Io ti ho visto rinascere con lei, ti ho visto cambiato, ho rivisto il vecchio Louis che affronta ogni giorno con il sorriso, ma quello vero. Io non voglio vederti tornare come prima, nè voglio vedere soffrire Melody dopo tutto quello che ha passato. Non te lo permetto!"
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The Art To Understand Her. ||L.T.||
FanfictionLei trovava la sua ricchezza e la sua libertà nell'arte. Lui trovava in lei l'arte: si era però proposto di trovare dentro se stesso l'arte di comprendere quella ragazza tanto brava quanto ermetica.