Capitolo 9

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"SPOSTATI DALLA FINESTA, LOUIS, IMMEDIATAMENTE!" urlo vedendo a pochi centimetri da Louis il lampo colpire la finestra in acciaio, facendo prendere fuoco alla tenda.

Lo vedo sobbalzare all'indietro spaventato, e per non rischiare di cadere, istintivamente si aggrappa al davanzale della finestra, che però, essendo ancora carico dell'elettricità del lampo, fa sobbalzare il corpo del mio povero amico, a causa delle forti scosse di corrente, per poi farlo cadere del tutto a terra privo di sensi.

Ormai da ventitrè lunghissimi giorni, questo orrendo incubo, nonchè triste e reale ricordo, non mi permette di dormire la notte.

Ancora sento rimbombare nelle mie orecchie le urla disperate di Melody.

Io, Liam James Payne, non sono riuscito a salvare il mio migliore amico da quel tragico incidente.

Ero troppo impegnato a fare il piccioncino innamorato per accorgermi in tempo del pericolo che si stava abbattendo su di lui.

Se solo me ne fossi accorto una frazione di secondo prima, lui ora non sarebbe in coma da ventritrè giorni.

I ventitrè giorni più lunghi della mia vita.

Ricordo ancora le innumerevoli volte in cui, dopo molte convulsioni che il corpo di Louis accusava, i medici mi buttavano fuori dalla stanza isieme a Melody e Melany per intervenire.

Ricordo dettagliatamente le varie volte in cui dalla stanza sentivo urlare "Lo abbiamo perso!", ed ogni volta, era come una doccia fredda, ogni volta c'era la paura di averlo perso una volta per tutte.

Ogni volta era una tortura vedere una Melody diastrutta, che batteva i suoi pugni sul mio petto urlandomi "Non può lasciarmi così!".

Sono le 5.20 a.m. e sento squillare il mio cellulare, che con un nodo alla gola prendo in mano, notando che a chiamare è proprio Melody.

E se fosse finita per sempre?

Se Lou avesse ceduto per sempre?

"Pronto?" rispondo con voce tremante

Nel frattempo Melany che si trova al mio fianco, si siede di fianco a me dandomi la mano, e sussurrando un Che succede?

No.

Non può essere.

"No. Mel, stai dicendo davvero?" chiedo incredulo non riuscendo a trattenere le lacrime.

"SÌ!" urla lei singhiozzando dall'altra parte del telefono

"Arrivo subito, non fare sciocchezze!" le dico dopo aver sentito un suo voglio morire, non ce la faccio.

È tutto così surreale.

Sembra un incubo.

È un incubo ad occhi aperti.

Io e Melany in meno di due minuti siamo fuori di casa con addosso le prime cose che abbiamo avuto per le mani.

In questi casi non importa come ci si veste, non importa più nulla.

Il mio migliore amico, coinquilino, fratello, compagno di vita e disavventure, se n'è andato per sempre.

Cosa dovrebbe importarmene ora di uno stupido capo d'abbigliamento?

Sta guidando Melany, perchè per le emozioni troppo forti che sto provando in questi momenti, è meglio non darmi nessuna responsabilità per le mani.

Arrivati all'ospedale, corro scontrandomi anche contro qualcuno a cui non chiedo nemmeno scusa.

Ora non m'importa.

Entro spalancando la porta e lui è ancora disteso in quel letto, solo che la macchina ha smesso di segnare i suoi battiti cardiaci.

Così, dopo aver pianto insieme a Melody che ancora stringe la mano fredda del mio amico, chiedo a tutti di lasciare un attimo la stanza.

Lo fanno.

Così, come sempre, decido di rivolgermi a Dio, che credo che sia l'unico che possa consolarmi in questo brutto momento, così, mettendomi ai piedi del lettino d'ospedale dove si trova il corpo di Louis, decido di inginocchiarmi per pregare.

"Signore, sono certo che mi stai ascoltando, e sono sicuro che c'è un motivo per tutto quello che è accaduto, anche se ora non lo comprendo.
Ti chiedo solo di aiutarmi insieme a Melody, ad affrontare questa situazione troppo difficile.
Siamo distrutti, e credo che Tu te ne sia accorto, ma sono sicuro che i miracoli esistono davvero, quindi, ti prego, ascolta la mia preghiera.
Per me rimarrai sempre buono anche se non si dovesse più risvegliare, ma Tu sai cosa significherebbe per me e soprattutto cosa significherebbe per Mel se gli dessi un'altra possibilità per vivere.
Te ne sarei eternamente grato.
Grazie di tutto."

Subito dopo mi alzo, e dopo aver stretto per un paio di istanti la gelida mano del mio migliore amico, mi dirigo fuori dalla stanza sospirando.

Melody, come immaginavo, si precipita dentro la stanza piangendo e continua a stare seduta vicino al corpo del suo fidanzato.

Spazio Autrice:

A voi i commenti.

Vi confesso che questi ultimi due capitoli li ho scritti piangendo.

Mel xx.

The Art To Understand Her. ||L.T.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora