"E tu che ci fai qui?!" esclamano in coro Melody e Melany guardandosi sconvolte e lasciando perplessi me e Liam che ci guardiamo strabuzzando gli occhi.
Improvvisamente Melody scappa nella mia stanza senza darmi neanche il tempo di raggiungerla perchè si catapulta immediatamente fuori con le sue cose in mano, con uno sguardo che è un intenso mix di emozioni che oscillano tra la rabbia e la tristezza.
Dopo un istante si dirige verso la porta d'uscita seguita da me, e senza rendersene conto mi sbatte la porta addosso.
Anche se la mia spalla è dolorante per il forte attrito con la porta, la preoccupazione prende il sopravvento e mi precipito fuori correndo e inseguendola.
Sta picchiettando impazientemente il piede contro il pavimento premendo il pulsante dell'ascensore così tante volte da rischiare di frantumarlo sotto il suo indice.
Quando si accorge della mia presenza, come se una calamita avesse attratto i nostri corpi, ci uniamo in un abbraccio che mi trasmette tutto il bisogno che questa ragazza bella quanto fragile (anche se apparentemente dura e irraggiungibile) abbia bisogno di me.
Inizio così a muovere lentamente la mia mano sulla sua schiena, fin quando sento le sue spalle rilassarsi fra le mie braccia, ed improvvisamente scoppia in un pianto liberatorio.
Dopo un paio di minuti, la prendo per mano e la conduco con me verso gli scalini del condominio situati di fianco all'ascensore.
Una volta seduti, inizio ad accarezzarle la mano che stringo tra la mia, cercando di iffonderle la forza che riconosco di non possedere.
Sto imparando grazie a lei, che l'amore non è per le persone forti: l'amore è per le persone deboli, che solo fondendo le proprie forze con quelle di un'altra persona, riescono ad andare avanti.
Perchè l'amore stesso è fonte di forza.
Perchè non saremo mai abbastanza forti per poter impedire che l'amore non ci faccia soffrire.
Perchè per amare davvero bisogna passare per la debolezza e per la sofferenza.
Perchè senza la debolezza e la sofferenza non si arriva a riconoscere di avere bisogno degli altri, non si arriva a riconoscere di aver bisogno dell'amore.
E cosa saremmo noi senza l'amore?
Una porta senza la maniglia.
La Terra senza il sole.
Apparente completi, ma concretamente non funzionali.Essere senza potere, o per meglio dire, apparire senza poter essere.
È incredibile come l'amore sia complicato ma al contempo semplice.
A volte i bambini riescono più facilmente a cogliere la vera essenza dell'amore con un semplice gesto, mentre noi adulti (o almeno così ci facciamo chiamare), ci complichiamo l'esistenza cercando di dimostrare l'amore con grandi gesti o parole, quando alle volte basterebbe un sorriso o una carezza.
Io, Louis Tomlinson, ho sempre avuto paura di crescere.
Sono sempre stato affetto dalla così detta "Sindrome di Peter Pan", quella paura di perdere la gioia e la spensieratezza dell'essere bambini, quella paura di dover pensare troppo su cosa sia giusto dire o meno.
Anche se il trascorrere lento degli anni sta iniziando a trasformarmi in un adulto, continuo a conservare sempre un po' del bambino che c'è in me.
Vorrei riuscire ad amare Melody come amano i bambini.
Vorrei riuscire a restituirle la spensieratezza che con il tempo è andata svanendo.
Vorrei cancellare ogni suo dolore, per iniziare a scrivere una nuova storia che parla d'amore e di ostacoli superati insieme.
Vorrei aiutarla a sconfiggere ciò che del suo passato la tiene bloccata, ciò che le impedisce di prendere il volo verso un meta chiamata "Felicità".
Vorrei...
In momenti come questi mi sento impotente.
Cosa potrei fare? Cosa potrei dirle? Come potrei aiutarla?
Faccio spazio tra tutti i miei pensieri, cercando così di dirle qualcosa che non sia inopportuno, ma che la possa aiutare a svuotarsi da ogni pensiero che la opprima.
"Come conosci Melany?" le chiedo facendo forza più a me stesso per interrompere quel carico di tensione che si era sparso tanto da riempire l'intero palazzo, che a lei.
Sospira con un tono sarcastico ma al contempo amaro, voltandosi e guardondomi fisso negli occhi.
"Ci vorrebbero ore per spiegarti il perchè delle mie reazioni..." risponde lasciando la sua risposta incompleta.
"Sono qui per te, per ascoltarti, per capire!" la incito a parlare così da rendermi tutto più chiaro.
"E va bene... però prima permettimi di fare una cosa..." risponde strofinandosi le mani sulle ginocchia.
Allarga le mie gambe e si mette in ginocchio davanti a me, nello scalino inferiore rispetto quello nel quale sono seduto.
Prende così le mie mani fra le sue iniziando a cantare alcuni versi di una canzone
"Quante cose che non sai di me, quante cose che non puoi sapete...
Quante cose da portare nel viaggio insieme...!"E poi solleva le mie mani baciandogli le nocche.
Poi si sposta a baciare il mio naso, ed infine le mie labbra, muovendo dolcemente le sue labbra che combaciano perfettamente con le mie.
Una volta concluso il dolcissimo bacio, il suo sguardo diventa molto più limpido, e mi sembra quasi di poter scrutare le verdi foreste che contengono i suoi grandi occhi.
"Beh... Come ben sai io sono un'artista di strada, ma c'è un motivo per il quale lo sono divenuta."
Sospira profondamente dandosi dei piccoli colpetti sulla gamba, segno del nervosismo che le procurava il dover esporre la spiegazione delle sue precedenti reazioni nei confronti di Melany.
Non avrei voluto metterla in questa situazione di disagio, ma io ho bisogno di capire, per poterla aiutare, comprendere e sostenere.
"Lei è mia sorella" dice dopo aver trattenuto un profondo respiro.
Le lacrime iniziano a scendere dal suo viso e tutto ciò mi distrugge.
La stringo forte tra le mie braccia, ancora confuso per non aver trovato un nesso logico al rancore che porta nei suoi confronti.
Angolo autrice:
Perdonatemi, ma per me è un bruttissimo momento e mi è difficile scrivere qualcosa che si possa attenere a questa storia...
Beh, come si dice spesso "Meglio tardi che mai!"
Questo è un capitolo di passaggio e comprenderete meglio la vicenda nei prossimi capitoli!
Vi voglio bene.
Mel xx.
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The Art To Understand Her. ||L.T.||
FanfictionLei trovava la sua ricchezza e la sua libertà nell'arte. Lui trovava in lei l'arte: si era però proposto di trovare dentro se stesso l'arte di comprendere quella ragazza tanto brava quanto ermetica.