Lorenzo si alzò dal divano e aprì la sua dispensa. tirò fuori una bottiglia di vodka alla pesca e mi fece cenno di venire a berla con lui.-hai mai bevuto?
-si, anche troppo
-bene allora se andrò in coma mi aiuterai tu hahah
-certo certo, passa quel bicchierino dai.iniziai a farmi shottini uno dopo l'altro, come se non ci fosse un domani. alla fine volevamo solo ridere un po' no?
me ne feci una quindicina, e da lì iniziarono i problemi.
lorenzo se ne fece decisamente più di me e si vedeva soprattutto da come si reggesse a malapena in piedi.
iniziammo a fare battute e a ridere. poi presa dal momento feci partire una battaglia di cuscini.
finì che ci lasciammo cadere sfiniti sul divano. lui mi guardò e iniziammo entrambi a ridere sempre di più. mi piaceva stare con lui. in un giorno e mezzo capì che non mi ero mai trovata così bene con qualcuno. non volevo tornare a casa, questo lo sapevo bene.mentre continuavano a scorrere questi pensieri per la mia testa, il mio cervello andò in tilt. era tutto offuscato e non capivo quasi niente.
il mio sguardo si rivolse verso lorenzo, che mi stava già guardando. quanto cazzo lo volevo.velocemente mi spostai e mi misi sopra di lui a cavalcioni. il mio sguardo aguzzo lo mise a disagio, ma essendo anche lui poco cosciente, mi tenne il gioco. forse fu l'alcol a darmi il coraggio per compiere questo gesto.
aveva le mani sui miei fianchi ma poi le spostò sul mio viso. sentivo il suo palmo caldo che mi accarezzava lentamente. così persi il controllo e lo baciai.
passammo da baciarci lentamente ad essere sempre più veloci e intensi. così che mi prese e mi spostò sotto di lui. mi piaceva essere dominata quindi lo lasciai fare.
prima di rincominciare a baciarmi mi guardò fisso negli occhi e sorrise, come per darmi un senso di sicurezza. iniziai a sfilargli la maglietta e a lasciargli baci umidi e tiepidi sul collo, per poi scendere. poi con un gesto rapido mi tolse i jeans e iniziò a mordermi l'interno coscia. si accorse dei miei evidenti gemiti e andò sempre più vicino all'inguine. mi stava sfinendo piano piano. a quel punto immersi le mani tra i suoi capelli e lo afferrai portandolo davanti al mio viso facendo scontrare lievemente le nostre labbra. si stavano accarezzando delicatamente e giocavano a mordersi. questi gesti mi presero così tanto che lo volevo dentro di me.
incrociai le gambe intorno al suo bacino e feci avvicinare le nostre intimità, accompagnati da movimenti lenti e ripetitivi. lo stavo invitando a seguirmi. si tolse i boxer neri e mi stuzzicò un po' fino a lasciare anche me senza nessun indumento addosso.-sei sicura che non sia una cazzata? abbiamo bevuto troppo sofia- disse con difficoltà, interrompendo il momento.
-mi piacciono le cazzate e mi piaci tu, fallo l-lorenzo-
dissi tra il piaceremi seguì alla lettera e lo fece. entro dentro di me facendomi spalancare bruscamente la bocca. andava lentamente ed era delicato ma quando gemetti il suo nome cominciò ad aumentare sempre più la velocità sentendosi sicuro di sé. sentivo il suo tocco su tutto il corpo, eravamo una cosa sola.
continuammo per 15 minuti al massimo, fino a quando eravamo entrambi troppo stanchi ma soddisfatti.
il bello sarebbe venuto una volta tornati sobri.
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dai resta..
Teen FictionSofia cerca di scappare dai suoi problemi. ha 20 anni e vive ancora con i suoi genitori, nel caos totale. forse milano le concederà una nuova vita e delle nuove conoscenze.