I rintocchi dell'amore | Eddie Munson × Reader [ITA]

Capitolo IX

"Sappiamo benissimo che il colpevole è Eddie Munson." Mi spiegò Jason velocemente.
Mi limitai ad annuire così da far andare avanti il discorso.

"Queste sono delle foto per l'annuario scolastico." Continuò lui facendo scivolare sulla legna liscia del tavolo delle foto.
Le guardai.

"Lucas è nel Hellfire Club?" Domandai sorpresa, pensavo facesse parte della squadra di basket e basta.

"Si, traditore, non ti spiegherò il perché, è irrilevante, ma se lo vedi non fidarti, chiaro?" Disse Jason.
Mi faceva un po' pena sul momento, stava parlando di un traditore davanti ad una traditrice.

"Chiaro." Risposi con un espressione seria dipinta sul volto.
Lui mi sorrise leggermente, come se fosse felice di avere un'alleata come me.

"L'Hellfire Club lo sta nascondendo." Continuò lui.
Seguii tutta la conversazione e alla fine arrivammo al punto che non volevo mai che arrivassimo.
Avevano capito dove si nascondeva Eddie.
Fin a quel momento non avevo mai desiderato di avere un Walkie Talkie fra le mani, e non avevo mai desiderato così tanto di parlare con Eddie.
Andammo in 4, compresa io, mi avevano fornito una mazza da baseball.
Speravo non ci sarebbe mai stato il motivo per cui stringere le dita attorno ad essa e scagliata contro l'obbiettivo.

"Dai per uno spacciatore non è male come casa." Dissi facendo finta di non averla mai vista.
Nessuno mi rispose ma sapevo benissimo che tutti la pensassero allo stesso modo.
Camminammo sul vialetto che portava verso l'entrata e nel guardare la casetta che ormai apparteneva ad Eddie lo vidi.
Vidi Eddie che mi fissava con un sguardo misto fra incredulità e sorpresa, probabilmente pensava che io fossi sempre stata dalla parte di Jason, che conoscendomi poteva pure essere così.

"Scappa. Ora." Dissi senza far uscire nussun suono dalle labbra, scandendo bene le parole per fargli capire il labiale.

"Fidati." Continuai.
Lui annuì e nei suoi occhi notai del sollievo, probabilmente perché sapeva che non stavo dalla parte di Jason.
Entrammo in casa e guardammo dentro tutte le stanze, alla ricerca di un Eddie che sapevo benissimo non ci fosse.

"Seguitemi." Disse Jason affermando la mia spalla e quella del suo amico, che a quanto pare si chiamava Patrick.
Intuii subito dove volesse andare e le mie dita si strinsero intorno alla mazza da baseball.
Al momento non riuscivo a capire cosa mi avesse provocato quella reazione, ovvio volevo proteggere Eddie ma non avevo mai pensato di usare la violenza per farlo.
Seguii velocemente Jason, ancora con la stretta salda sulla mazza, sperando che cambiasse direzione da un momento all'altro.
Pregai che Eddie fosse già scappato quando Jason aprì la porta della casetta.
Appena dentro lo notammo tutti e anche troppo velocemente, la barca mancava.
Jason cominciò a correre verso il lago presente subito dietro quella casetta, e in mezzo all'acqua c'era lui.
Eddie.

"HEY, PAZZO!" Urlò Jason.
Nonostante fosse abbastanza buio sapevo che Eddie stava sparando più parolacce di quante riusciva a dire in un intero mese.
Guardai Jason togliersi la giacca e da quel momento non capii più niente.
Lascia andare la mazza, facendola cadere sull'erba del terreno.
Mi lanciai verso Jason, facendolo cadere nello stesso modo in cui poco prima aveva fatto la mazza.

"T/N CHE CAZZO FAI!" Sbraitò lui usando tutta la sua forza per allentare la mia presa sui suoi vestiti.

"MI DISPIACE JASON! MA NON POSSO PERMETTERVI DI TOCCARE EDDIE!" Gli risposi.

"PATRICK PRENDI EDDIE." Ordinò Jason.
Patrick da buon amico cominciò a togliersi alla giacca e dirigersi verso l'acqua del lago.
Immediatamente lascia la presa su Jason e mi lancia verso l'amico, afferandogli il piede e tirandolo indietro, buttandolo sull'erba.

"CAZZO EDDIE FAI PARTIRE QUEL CATORCIO!" Urlai notando Eddie aver difficoltà a far partire il motore della barca.
Mi alzai velocemente riprendendo la presa su Jason.

"BLOCCALA COSÌ RAGGIUNGO EDDIE!" Ordinò di nuovo Jason.
Patrick per un attimo mi afferrò le braccia ma subito dopo allentò la presa.

"COSA STAI FACENDO!?" Urlò Jason sferrandomi un pugno in un occhio.
Le sue mani si staccarono completamente dalla mia pelle, ma la faccia di Jason mi fece capire che non le avesse semplicemente staccate.
Mi guardai alle spalle e sperai di non essermi mai girata.
La figura di Patrick a mezz'aria si trovò davanti ai miei occhi.
La mi stretta su Jason diventò più forte, ma non perché volessi ricambiare il suo pugno ma perché ero terrorizzata da quello c'era davanti ai miei occhi.
La sua figura che si distorceva con gli arti che si spezzavano e gli occhi rivolti verso l'altro.
Cominciai a tremare e le lacrime agli occhi cominciarono a scendere a piccole gocce.
Jason era terrorizzato quasi quanto me.
Forse non ero terrorizzata solo per quello che stavo vedendo, ma probabilmente perché sapevo che quello poteva succedere a me.
Non guardai più Patrick ma fissai il viso di Jason, che anche se non mi rassicurava per nulla, era molto meglio di quello che avevo alle mie spalle.
Quando tutto finì con un tonfo, Eddie riuscì a far partire la barca ed io cercai di fermare Jason dal continuare a rincorrerlo.

"È troppo lontano, non lo raggiungerai mai a nuoto." Dissi.
Jason mi rispose con un altro pugno in faccia.

"Me lo sono meritato." Continuai massaggiandomi la guancia.
Jason crollò sul pavimento, guardando il suo amico alle spalle e io ne approfittai per correre via.
Cercando per un po nel bosco trovai Eddie.

"Eddie!" Urlai correndo nella sua direzione.
Non ero mai stata così felice di vedere il suo volto.
Avevo ancora il corpo tremante, le guance bagnate dalle lacrime e i lividi presenti sul volto.

"T/n cazzo!" Urlò lui in risposta.
Mi fermai poco lontano da lui, con le mani sulle ginocchia tentando di riprendere fiato.

"Che cazzo era quella cosa." Domandai alzando lo sguardo verso Eddie.

"È successo pure a Chrissy."Rispose.
E in quel momento tutto mi cadde addosso.

"Non voglio... Non voglio morire così." Dissi.
Mi spezzai, non riuscivo più a tenere dentro di me la possibilità di essere una vittima di vecna.

"Morire? Perché dovresti?... Oh cazzo." Realizzò lui.