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Keigo / Hawks' Pov

«Fai come se fossi in casa tua, ok?» le dico, poggiandomi contro lo stipite della porta d'ingresso. «Io tra poco devo andare, hanno bisogno di me» affermo, prendendo il telefono dalla tasca osservando la semplice risposta da parte del Villain. "Ok, solito posto tra meno di trenta minuti".

Annuisce e la vedo avvicinarsi per potermi abbracciare. Metto il cellulare nella tasca e le circondo la vita dolcemente. «Va bene, fai attenzione, ok?» mi bacia la guancia per poi sorridere.

"Quindi è così che ci si sente...quando qualcuno si preoccupa per te..." penso, prima di salutarla e andare al solito magazzino abbandonato dall'altro lato della città.

In meno di dieci minuti mi ritrovo a dover aspettare il corvino, mentre faccio avanti e indietro per le rovine.

"Cosa diavolo vogliono da T.n?!" mi chiedo, per l'ennesima volta, prima di girarmi e trovare il Villain poco lontano da me.

«Beh? Hai richiesto questo incontro con così tanto preavviso! Adesso parla» dice con fare irritato, guardandomi con la sua solita espressione annoiata e le mani in tasca.

Mi avvicino velocemente e lo prendo per il colletto della maglia, portandolo a un palmo dal mio viso. «Ti avevo detto che lei non c'entra nulla, forse non sono stato chiaro...» mormoro a denti stretti. «Sarei capace di ucciderti se solo le torcerete un capello»

«Uh? E da quando gli Hero uccidono?» si prende gioco di me.

«Da quando osate toccare una persona a me cara» rispondo.

«Beh? Sentiamo, cosa faresti? Lei è davvero così importante?» chiede ridendo. «Io sono dell'idea che, per te, è solo una poveraccia da proteggere, magari...ottenendo qualcosa in cambio, no?»

Sento il sangue ribollirmi nelle vene, alzo il pugno destro e lo faccio scontrare contro la sua guancia. Per qualche secondo regna un silenzio assordate ma, poco dopo, la sua risata si espande in quel posto gelido.

«Bel colpo, Number 2» si sfiora la zona colpita con uno strano sorrisetto in volto, guardandomi freddamente, per poi avvicinare la mano alla mia. Il calore improvviso mi costringere a lasciare la presa sulla sua maglia. «E così...il tuo punto debole non è solo il fuoco» ghigna.

Rimango in silenzio, a incassare il colpo, non potendo fare altro che osservarlo con sguardo truce. Sento la rabbia crescere dentro il mio petto ma, per proteggerla, devo stare in silenzio. "Ho già commesso troppi errori" penso, stringendo i pugni lungo i fianchi.

«Ah? Adesso non parli più? Il gatto ti ha mangiato la lingua?» continua a prendersi gioco di me, per poi voltarmi le spalle e iniziare a dirigersi verso l'ingresso di quella catapecchia di magazzino. «Credo che ti convenga imparare a stare al tuo posto...sai, se non vuoi che la tua nuova amichetta si faccia male sul serio»

Quando mi assicuro che non c'è più nessuno nelle vicinanze, inizio a dare pugni ripetuti al muro mentre le parole del corvino continuano a susseguirsi nella mia mente come un disco rotto. «Scusami...non sono riuscito a tenerti fuori da questo casino» sussurro, sedendomi a terra e osservando le nocche sbucciate da dove esce del liquido vermiglio.

Quando ormai è ora di cena, decido di tornare a casa. Per tutto il tragitto non faccio che pensare a un modo per tenere T.n lontano dai guai, senza nemmeno rendermi conto di essere ormai davanti alla porta di casa.

Neanche il tempo di suonare il campanello o di inserire le chiavi nella serratura, che un buon profumo mi arriva al naso facendomi venire ancora più fame di quella che già avevo. Sorridendo mi preparo alla vista di una T.n indaffarata ai fornelli e poi apro la porta.

«Sono a casa, My Lady!» esclamo, ridacchiando, togliendomi le scarpe all'ingresso.

Dalla cucina si sente un frastuono e, poco dopo, la testolina di T.n spunta fuori dalla porta, sorridendomi calorosamente. «Bentornato a casa, biondino!» ridacchia anche lei prima di tornare ai fornelli.

Abbasso la testa, con ancora il sorriso da ebete stampato in volto. "Non immaginavo che era così bello sentirselo dire..." penso, per poi togliermi il cappotto e lanciarlo sul divano e andare verso la c.c.

Poggio una spalla contro lo stipite della porta, incrociando le braccia al petto e osservandola con un dolce sorriso. Cambia canzone numerose volte ma i movimenti dei fianchi rimangono sempre gli stessi. Seguo attentamente ogni suo minimo movimento con lo sguardo, evitando di fare rumore e rompere la sua piccola bolla di pace e serenità. Tuttavia, quando si gira verso di me ma diretta verso il frigo, sussulta e arrossisce.

«D-Da quanto sei lì?» chiede imbarazzata mentre prende gli ultimi ingredienti dal frigo.

«Credo da quando hai fatto così» la imito, cercando di muovere i fianchi come lei aumentando il suo rossore sul viso.

«È così imbarazzante...» sussurra coprendosi il viso.

«Nah, secondo me era divertente!» esclamo ridacchiando, per poi sporgere la testa oltre le sue spalle per poter osservare meglio. «Che cucini di buono, My Lady?» chiedo curioso

«Zuppa di Miso» risponde e, poco prima che possa parlare, mi interrompe e si gira per potermi puntare un dito al petto. «Non fare storie, biondino! Devi mangiare anche le verdure!» esclama. «Sinceramente non riesco ancora a credere come tu abbia un fisico del genere se continui mangiare sempre e solo pollo e cibo spazzatura...» la sento sussurrare mentre apparecchia la tavola.

«Beh, è tutta questione di allentamento, My Lady» le sussurro all'orecchio, poggiando le mani sui suoi fianchi, sorridendo a vedere il suo evidente sussulto. 

Angolino per l'autrice
Scusate se il capitolo è un pochino più corto del solito, ma non sapevo come farlo finire se non in questo modo eheh ^^"

Come si comporterà adesso il nostro Hawks?
La LoV cos'ha in mente di fare?
Cosa c'entra T.n?

Un bacioo! ♡

Il mio adorabile rompiscatoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora