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Keigo / Hawks' Pov

( - sera della rapina)

Rimango seduto alla mia scrivania, guardando annoiato il soffitto, sbuffando varie volte. Pochi istanti dopo, il telefono di servizio inizia a suonare costantemente e, ormai stanco di sentirlo, mi raddrizzo sulla comoda poltrona e premo il pulsante del vivavoce. Dall'altro capo del telefono si sentono i rumori delle sirene della polizia e subito una voce di un poliziotto:

«Abbiamo avuto una segnalazione in un supermarket nel quartiere Shinjuku, sono tre uomini che tengono in ostaggio tutti i clienti» senza aggiungere altro, che mi precipito subito dal mio apprendista e gli spiego la situazione per poi prenderlo in braccio e saltare giù dalla finestra, aprendo le ali e iniziando a dirigermi verso il luogo poco lontano da qui.

Una volta giunti a destinazione, lascio che il ragazzo scenda e tocchi terra, per poi dirigermi subito vero un poliziotto lì accanto. «Come sta andando?» gli chiedo senza togliere lo sguardo dalla vetrina.

«Hanno ferito una ragazzina» dice senza aggiungere altro per poi fare segno di entrare e catturare i tre. I clienti subito scappano, impauriti, lasciando una ragazzina seduta a terra, ancora confusa e con una ferita alla tempia.

Poco dopo si sentono delle sirene dell'ambulanza arrivare e la lascio in mani sicure, stando sempre in allerta. Anche se sembra non stare molto bene in piedi, la lasciano libera di andare a casa e vedo i soccorsi ritornare da dove sono venuti. Mi alzo in volo , seguendo la ragazzina, sperando che non s i cacci nei guai. La perdo di vista un secondo e quello dopo la ritrovo appiccicata al muro con un ubriacone a un palmo da lei.

"Li attira proprio i guai, eh?" penso ironico, piombando poco distante da loro, per poi arrestare il tipo e aiutare la c.c.

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I giorni passano e ogni sera faccio visita alla c.c, da quando lo faccio non aspetto altro che il momento in cui incontrerò di nuovo quelle sue pozze c.o. Tokoyami, una volta finito il suo tirocinio, è tornato allo Yueei mentre io mi ritrovo di nuovo a fissare il soffitto del mio studio, seduto sulla poltrona. Sposto lo sguardo fuori dalla finestra notando che il sole sta iniziando a tramontare, lasciando il cielo tendente all'arancione e rosa.

Salto dalla sedia, sgranchendomi le ali per poi salutare la mia segretaria e gettarmi dalla finestra come mio solito, con una sola direzione in mente: la casa di t.n.

Sento alcuni schiamazzi di ragazzine per strada che alzano subito la mano a mo' di saluto, alcune mi chiedono una foto o un autografo. «Non oggi, ragazze! Ho un impegno davvero molto importante!» esclamo sorridendo loro.

Una subito urla «Devi andare dalla tua ragazza, Hawks?» ottenendo una risata da me e delle occhiate brutte dalle sue amiche.

Porto una mano alle labbra, imitando il gesto di una zip che si chiude per poi dire «È un segreto!» ridendo.

Proseguo il tragitto verso il condominio e, una volta giunto lì, scendo sul suo balcone e inizio a bussare alla finestra incessantemente. I gattini si avvicinano, seguiti dalla padroncina, e iniziano a miagolare. Vedo la ragazza fare un sorriso per poi aprire la porta-finestra, così da lasciarmi entrare.

«Buona sera, My Lady» dico facendole l'occhiolino per poi sedermi sul divano e guardarmi attorno come se fosse la prima volta mentre i tre gattini giocano con le mie ali.

Nel suo appartamento l'aria è soffocante, il caldo pazzesco la costringe a tenere le finestre aperte come se fossimo in estate. La osservo mentre si mette in punta di piedi per poter prendere un pacco di biscotti in alto: indossa pantaloncini corti della tuta aderenti neri e una maglia extralarge con scritto sul retro il mio nome da Hero in rosso, a mezza manica, anch'essa nera e che le pendeva su una spalla, lasciando intravedere l'intimo rosa.

"Mistero svelato!" penso una volta tornato in mente il quesito che mi ero imposto da stamani riguardo l'intimo che avrebbe indossato oggi.

Ridacchio avvicinandomi alle sue spalle e prendendo i biscotti al posto suo. Una volta che si gira nella mia direzione, noto il rossore evidente sulle guance e il suo balbettio nel ringraziarmi.

«Sai, My Lady, non immaginavo che anche tu fossi una mia fan» affermo ridendo indicando la maglia e solo adesso posso notare che sul petto a sinistra spicca il piccolo disegno delle mie ali rosse. La osservo arrossire e abbassare lo sguardo imbarazzata, aumentando le mie risate. «Modestamente sono fantastico, lo so» affermo a un tratto facendola ridere di gusto.

«Diciamo che sono sempre stata incuriosita dal tuo Quirk» confessa, giocando con il bordo della maglia, senza incontrare il mio sguardo.

«Non mi hai detto qual è il tuo invece» cambio discorso, guardandola curioso. Non ha parti del corpo in più, ciò significa che potrebbe essere solo un Quirk che si usa senza cambiare nulla all'esterno.

Il suo sguardo si rabbuia un po', per poi abbassarsi e prendere un gattino tra le braccia e iniziare ad accarezzarlo. «Sono nata senza un Quirk» risponde sorridendo un po' nella mia direzione, facendomi sobbalzare.

Mi scuso subito, sentendomi in colpa, e cerco subito di cambiare discorso il più in fretta possibile. «Hai già programmi per il futuro, My Lady?» chiedo.

«Sinceramente? Non lo so ancora» risponde ridacchiando, poggiandosi contro lo schienale del divano e lasciando pendere la testa indietro. «Sono indecisa su moltissime cose, ma credo di voler fare la scrittrice» continua sottovoce.

«Uh, bello! Io sarò il primo ad avere una copia firmata del tuo libro allora!» esclamo, gonfiando il petto, scaturendo le sue risate.

«Posso farti una domanda?» chiede a un certo punto, guardandomi curiosa, ottenendo un cenno da parte mia. «Quando mi hai dato la piuma, hai scritto di non sfiorarla per nessuna ragione al mondo, se non se dovessi mettermi nei guai, perché?» ecco, speravo che non finissimo subito su questo argomento.

Mentre continua a guardarmi prende in mano la piuma e se la rigira tra le dita. «My Lady, è un po' complicato da spiegare, sinceramente» sussurro, mettendo una mano dietro al collo, osservando i movimenti delle sue dita. «In sintesi, posso sentire qualsiasi cosa anche attraverso una singola piuma. Ti confesso che son molto sensibili le ali» rispondo ridacchiando, cercando di fare passare l'imbarazzo, per poi guardare l'orologio da parete, stupendomi per quanto si è fatto tardi in così poco tempo.

T.n segue il mio sguardo fino a incontrare l'orologio e sobbalzare per l'ora tarda. «Cavolo, è già mezzanotte?!» esclama stupita.

«Eh, già, My Lady» ridacchio. «Adesso devo veramente andare, e tu devi riposare che domani è lunedì e se non sbaglio vai ancora a scuola»

«Sono al primo anno di Università» risponde. «Però seriamente, devo andare a dormire presto che domani ho due verifiche e un'interrogazione» mormora tra se e se, continuando a guardare l'orario.

Ridacchio silenziosamente per poi salutarla e andare verso il balcone. «A domani, My Lady!» esclamo prima di alzarmi in volo e dirigermi velocemente verso il mio attico in uno degli edifici più alti di Tokyo.

Il mio adorabile rompiscatoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora