"Driin" Mi svegliai di scatto per colpa di un cuscino che mi arrivò in pieno viso. «Cazzo Grace, che problemi hai che metti la sveglia alle quattro del mattino?» mi chiese Christian.
Mi alzai di corsa, nessuno sapeva il perché mi alzavo alle quattro di notte, nessuno poteva immaginare i problemi che avevo, agli occhi degli altri sono una classica ragazza che ama cantare ma che non ha problemi, non è così e magari quanto mi sentirò pronta ne parlerò.
Mi alzai andando in cucina per prendere un bicchiere d'acqua ma mentre camminavo essendo che mi stropicciavo entrambi gli occhi, non mi accorsi che davanti a me ci fosse qualcuno, fino a quando non lo sentii parlare... Quella cazzo di voce, roca e sexy, apparteneva ad una sola persona, apparteneva a colui che odiavo ma che allo stesso tempo ho donato la mia purezza e ingenuità a soli diciotto anni. Agli occhi degli altri potrei sembrare una ragazzina immatura essendo andata a letto con uno che non sto nemmeno insieme, ma quella sera, solo per una sera nonostante io non lo sopportassi mi sono sentita bene, mi sono sentita accettata, quindi si, non me ne frega un cazzo di quello che avrebbe pensato la gente, so che tra noi non sarebbe cambiato niente ma non mi pento di quello che è successo e lo rifarei ancora.
«Bambolina guarda dove vai cazzo» alzai lo sguardo guardandolo e notai che indossava solo il pantalone del pigiama e che per colpa mia gli era caduta la tisana sul petto bruciandosi»
«scusa, non volevo, ti fa male? Aspetta faccio io» mi piegai a raccogliere i cocci del vetro ma nel farlo non mi accorsi che per la fretta appoggiai il ginocchio sul vetro.Mi alzai di scatto per il dolore e vidi che stavo perdendo sangue.
«che cazzo di ragazzina imbranata» lo sentii pronunciare. Iniziai a guardare la stanza intorno a me girare, segno che stessi per svenire. Prima di urtare a terra due braccia mi sorressero facendo evitare l'urto.«Ferma, faccio io» disse lui raccogliendo i cocci della tazza e andando a prendere il kit di medicazione. Mi fece stendere sul divano e tirò a se la mia gamba
«Fa vedere»
«sto bene, non preoccuparti per me» «eh chi ti dice che mi preoccupo? Lo sto facendo per guadagnarmi un posto in paradiso» alla sua risposta scoppiai a ridere ma un fitta forte alla gamba mi fermò.«c'è il vetro devo toglierlo, farà male ma non gridare o sveglierai gli altri»
Annuii insicura e alzai la testa chiudendo gli occhi per non guardare. Mise la pinzetta a contatto con la mia pelle e cercò di afferrare il vetro, inutile dire che faceva malissimo. Non potevo urlare essendo le quattro di notte, chiusi gli occhi e mi morsi il labbro inferiore, lui mi guardava, stavo per urlare il dolore era troppo forte.Ma non feci nemmeno in tempo che le sue labbra si attaccarono alle mie, rimasi sbalordita, per un momento non sentivo più dolore. Si staccò da me e subito percepii un senso di vuoto, lui sollevò la pinzetta e mi fece vedere che nel frattempo aveva estratto il vetro.
«Non farti castelli inutili perché ti ho baciata solo per non farti gridare e comunque ti ho tolto il vetro» che stronzo, ovviamente non mi aspettavo niente da lui ma almeno una parola dolce, invece niente. «Fottiti Strangis» si alzò ghignando e se ne andò in camera, davvero mi aveva lasciata così senza medicarmi? Io non pretendevo che dovesse per forza medicarmi ma nemmeno a lasciarmi così.
Il sangue continuava a uscirmi e io iniziai a sentirmi male. Cazzo la medicina non avevo preso. Cercai di alzarmi e con tutto il dolore allucinante che sentivo al ginocchio presi la compressa con un po' d'acqua.
Tornai sul divano per medicarmi, ma vidi Luca correre allarmato verso di me. «cazzo Grace che hai fatto?» mi prese in braccio a mo' di sposa e mi portò sul divano.
«tranquillo non è nulla, mi sono fatta male rompendo una tazza ma sto bene»-Non stai bene Grace stai sanguinando e se non medichiamo la ferita potrebbe fare infezione, quindi adesso ti stai buona e ti fai medicare- Disse lui mettendomi l'acqua ossigenata sulla ferita e siccome bruciava, soffiò per poi tamponarla con dell'ovatta pulita. Dopo che finì di medicarmi mi mise la garza stretta vicino al ginocchio e si sedette al mio fianco. -Grazie Luchino, ma ora vai a dormire non c'è bisogno che rimani sveglio- Lo abbracciai ringraziandolo. -Tranquilla principé-, -se vai a letto anche tu vado anche io- disse lui guardandomi.
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simili ma diversi //Luigi Strangis
FanfictionGrace, una ragazza solare e dolce con chiunque. Fin da piccola ha la passione del canto e uno dei sogni più grandi è riuscire a entrare nella scuola di amici. Luigi Strangis, ragazzo dolce ma alle volte stronzo, anche lui ha un sogno, quello di entr...