simili ma diversi //Luigi Strangis

Capitolo 16

<<Gracee svegliati>> sentii bussare alla porta della mia stanza, a svegliarmi, oltre al bussare insistente alla porta, è stato anche il sole fastidioso che entrava dalla finestra.

<<chi è?>> chiesi io stropicciandomi gli occhi e alzandomi per aprire la porta.
<<sono Nunzio, vieni a fare colazione con noi, poi andiamo a fare un giro e torniamo per prepararci per stasera>> aveva detto troppe cose per memorizzarle di prima mattina.

Ma che ora erano poi? Mi girai verso l'orologio appeso alla parete e segnavano le 9 e 30 del mattino.

<<buongiorno anche a te, sono costretta a venire?>> chiesi io aprendo la porta e facendo entrare Nunzio.
<<non penso che vuoi rimanere in albergo, essendo che la fuori c'è un mondo da esplorare>> disse lui lanciandosi sul mio letto.
<<no, ma fai con comodo, comunque si vengo, dammi il tempo di vestirmi>> dissi io aprendo la valigia e vedere cosa mettere.

Qui faceva caldo e fortunatamente sotto consiglio di Alex e Serena mi ero portata anche delle robe più leggere.
<<va bene sbrigati io vado a svegliare Luigi>>
Dopo di che uscì dalla stanza e io scelsi cosa mettere.
Alla fine decidi di indossare un jeans stretto azzurro, una maglietta bianca crop e una giacca celeste, infine come scarpe indossai delle classiche converse bianche.

Una volta pronta scesi nella hall dove ad aspettarmi c'erano già Luigi, Nunzio e anche Deddy.

<<buongiorno>> dissi io salutando tutti.
<<buongiorno a te piccola Grace>> disse Deddy sorridendo.

Notai però Luigi fare una faccia strana e prendere subito il cellulare, che gli prendeva ora, perché reagiva così? Quello che era successo fra noi la notte prima, non mi aveva fatto dormire per tutta la notte, non riuscivo a smettere di pensare alle sue parole...o dichiarazione? perché io a questo punto non so più cosa aspettarmi da questo ragazzo. 

poi c'è Alex...non voglio dire che sia un problema, anche perché fui proprio io a chiedere ad Alex di provarci seriamente e ho paura, paura di rovinare l'amicizia con lui e io non voglio, perdere Alex significherebbe perdere un fratello... a proposito, strano che mio fratello Alessandro non si stia facendo sentire per nulla. 

Approfittandone della distrazione dei ragazzi, essendo che parlavano fra loro, decisi di chiamare a mio fratello. 

*In chiamata con Alessandro*
<<Pronto?>> rispose lui con voce roca, segno che si era appena svegliato. 
<<Ale, buongiorno, ormai non ti ricordi più che hai una sorella più piccola>> dissi io facendo finta di essere triste.
<<Grace, buongiorno anche a te, ma che dici, semplicemente stavo ancora dormendo e poi in questi giorni sono successe un po' di cose strano che mi hanno portato a distaccarmi da tutti, non sono neanche a casa infatti>> disse lui. 
<<Cosa è successo di così brutto da distaccarti da mamma>> chiesi io facendo segno agli altri che mi sarei allontanata per parlare al telefono. 
<<Tante cose tutte insieme...ma adesso dimmi di te, come sta il tuo ragazzo e il ragazzo di cui sei innamorata veramente?>> rimasi sbalordita non mi aspettavo una domanda del genere, e non capivo a cosa si riferiva, cosi gli e lo chiesi
<<Non capisco cosa vuoi dire Ale>> 
<<Grace... come sta Alex e come sta Luigi, so che Alex è il tuo ragazzo, ma sai benissimo anche tu che sei innamorata di Luigi>> disse lui .

io all'inizio non risposi ma poi decisi di confidarmi e sfogarmi con lui, proprio come facevo da piccola. 

<<Ale...non ti ci mettere anche tu, io ad Alex voglio un mondo di bene ea lui ci tengo tantissimo>> 
<<Ma?>> 
<<Ma nulla...Luigi è stato comunque il primo con cui- >> mi interruppi, non mi andava di dire a mio fratello che avevo perso la verginità con uno che mi tratta male e che non mi vuole. 
<<Lo so che è stato la tua prima volta, so anche che tu ne sei pentita, ma sai una cosa sorellina...non è facile capire subito cosa si prova realmente per una persona, lui ci tiene a te, l'ho visto nei day time, anche se non lo da a vedere si nota>>
<<Ale anche io ci tengo a lui tantissimo, ma non posso più soffrire a causa sua...io, sono...->> <<
Lo quindi>> io però non gli avevo detto nulla,