Presi

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Dopo quel veloce scambio di parole, Jschlatt estrasse la pistola. Istintivamente Quackity si bloccò, mentre Wilbur portò il compagno dietro di se. Facendo ciò, però, il colpo di Jschlatt andò comunque a segno. Wilbur venne ferito alla spalla.
Il dolore per il castano fu lancinante, puoi aver ricevuto una miriade di pallottole, ma il dolore si fa sentire ogni volta sempre di più.

Fortunatamente Wilbur non perse l'equilibrio e ,dopo essersi accasciato lievemente, si ritirò diritto e trascinò se stesso e Quackity verso la prima stanza che gli si presentò dinanzi.

I due entrarono nello spogliatoio delle guardie, mentre gli altri provavano a sfondare la porta.
Wilbur si ringraziò mentalmente per non essere un vero psicologo e quindi avere lo studio nella parte più degradata della prigione.
Parte in cui stavano anche gli spogliatoi delle guardie, il che implicava armi e qualsiasi oggetto potesse essere utile per comunicare con l'esterno.

Quackity si affrettò a prendere il chit medico ma subito Wilbur lo guardò male e quasi malamente gli disse di sbrigarsi e recuperare un telefono, mentre lui iniziò a cercare più armi possibili. Quackity anche se preoccupato lasciò perdere l'idea di medicarlo e corse a cercare un cellulare. Ne trovò quasi immediatamente uno
"chi cazzo dovrei chiamare?"
"Magari il 911, eh che ne dici, su svegliati un minimo Quackity, qua rischiamo di rimanerci!" Wilbur aveva alzato esageratamente la voce, e per un momento Quackity ebbe seriamente paura.

Digitato il numero gli squilli furono pochi prima che qualcuno dall'altra parte del telefono rispose. Quackity si affrettò a spiegare la situazione, e l'uomo gli disse che i rinforzi sarebbero arrivati presto.

Prima che potessero tirare un sospiro di sollievo, la porta venne sfondata. Schlatt era proprio davanti a loro. Istintivamente Quackity si nascose dietro a Wilbur per la paura.

"Oh Quackity, rimani sempre lo stesso, ti credi tanto forte, invece appena qualcuno alza la voce, o un arma con te, tu diventi un cagnolino tanto docile"

Alex a quelle parole si pietrificò. Erano fottutamente vere quelle parole e Quackity lo sapeva, ma non era mai riuscito ad ammetterlo a se stesso. E non appena, alzando di poco lo sguardo, sulla figura di Wilbur, vide il sangue che gocciolava dal suo braccio, capì di essere veramente una persona completamente inutile.

Più che inutile, dannosa.

Se era finito in carcere: colpa di Quackity

Aver tradito Jschlatt: colpa di Quackity

Non essere riuscito a scappare: colpa di Quackity

Aver scomodato Schlatt e per ciò aver ucciso molte persone: colpa di Quackity

Ma la più dolorosa, quella che nella mente e nel cuore di Alex non riusciva a dargli pace era:

A causa di Quackity, la persona che lui stesso, amava più di qualsiasi altra cosa, si era ferita, e peggio, stava rischiando la vita.

Tutta colpa di Quackity!!!

Alex era paralizzato, con mille pensieri per la mente.

"Ti diverti tanto vero Schlatt?, non pensi di dover chiudere ogni tanto quella tua boccaccia e renderti conto che se lui è così, è anche a causa tua"

"Beh dai Wilbur, la parte più divertente è che, molto probabilmente è quasi esclusivamente colpa mia. Lo sai che amo vedere le persone impazzire lentamente, spezzarsi sotto di me e diventare mie"

"Beh si da il caso che Alex, non sia più tuo, precisiamo non è nemmeno mio, ma io almeno sto provando a farlo riappacificare con se stesso, ed è questa la cosa più importante. Ed è anche per questo che lui mi ama, e che io lo amo"

L'espressione di Schlatt fulminò entrambi, quell'affermazione era l'ultima cosa che il boss mafioso avrebbe voluto sentire.

"Prendeteli!"

I suoi scagnozzi si misero davanti a lui, di fronte a Wilbur. Lui lo sapeva, con una misera pistola e con un il braccio buono andato, non poteva fare nulla. Lasciò cadere la postola, alzò le mani.
I due furono velocemente presi da due grossi uomini e portati sul tetto dell'edificio, dove fermo ad aspettarli c'era l'elicottero del mafioso.

Jschlatt ce l'aveva fatta, ora erano in suo possesso.

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