Scudo

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"Allora, prometti che non cambierai idea? Adesso che entriamo nel negozio voglio che tu sia gentile con Federico." "Si, Simo, stai tranquillo." Federico sorrise quando vide Simone entrare nel negozio ma cambiò espressione non appena vide Manuel "Credevo di non piacerti, Manuel. Come mai sei qui?" Sembrava comunque molto cordiale "Mi dispiace per come mi sono comportato con te, Fede. Quel giorno ero particolarmente arrabbiato e me la sono presa con te." "Sicuro che fosse per questo? Io ho avuto l'impressione che fossi geloso di Simone." Manuel rimase spiazzato per un attimo, Simone aveva ragione, era incredibile come quel ragazzo capisse al volo le cose e quanto fosse schietto "Ma che! Assolutamente no! Simone è solo un amico, nient'altro." "Allora non ti da fastidio se ci provo con lui." Disse uscendo da dietro il bancone e abbracciando Simone con un braccio. Manuel deglutì "No! Certo che no!" "Come dici tu allora." Disse Federico facendo una faccia poco convinta "Te lo puoi tenere! Buona fortuna anzi, Simone è un rompipalle."

Simone aveva la bocca spalancata, aveva sentito un brivido lungo la schiena nel momento in cui Federico lo aveva abbracciato ma gli si era spezzato il cuore nel vedere Manuel che lo gettava via così, che lo rifiutava in quel modo brutale e non smetteva di ripetere quanto fossero soltanto amici "Ok ho afferrato il concetto, Manuel. Puoi calmarti ora." "Insomma a me piacciono le ragazze! Non capisco perché vi siete messi in testa tutti ultimamente che io sia gay. Mi piacciono le ragazze, Simone per me neanche esiste insomma!" Lo aveva detto una seconda volta, aveva fatto meno male ma non era stato indolore, non c'era bisogno di mettere ulteriormente il dito nella piaga "Abbiamo capito, Manu. Nessuno sta dicendo che tu sei gay e questo tuo alterarti è strano." Disse Simone "Già, Manuel, sei sospetto." Manuel smise di parlare e di difendersi, guardò ancora una volta gli occhi di Simone, era apparentemente tranquillo ma Manuel aveva notato che qualcosa non andava, lo aveva ferito ancora.

Simone avrebbe voluto prendere Manuel a pugni in faccia pur di farlo stare zitto, ogni sua parola lo feriva come una lama che faceva pressione di continuo sul suo cuore, ogni volta che gli diceva qualcosa di dolce era come se utilizzasse i punti di sutura per poi strapparglieli, riaprire la ferita e spremerci sopra del limone. "Non è un problema se Federico ci prova con me? D'accordo! Mi impegnerò al massimo per far funzionare questa cosa, non mi preoccuperò più di te ma soltanto di lui, soltanto di far andare avanti questa storia." Pensò, ricambiò l'abbraccio di Federico "Allora, dove ci porti oggi di bello?" "Hanno montato le giostre in piazza, le accendono questa sera ma dobbiamo aspettare ancora un po'. Potete restare qui in negozio se volete." "No, credo che andremo a casa." Disse Manuel "In realtà io vorrei restare. Però se vuoi andare a casa vai, io resto qui con Fede." Federico mise una mano sul petto di Simone "Si, dai. Restiamo noi due, da soli, che ne dici?" Simone sorrise e gli accarezzò la guancia.

Manuel non sopportava che i suoi occhi languidi fossero rivolti a qualcun altro, tossì "No a casa da solo mi annoio, resto qui." "Fantastico..." Disse Simone con aria delusa "Ti aiutiamo a pulire il negozio?" "Si, sarebbe bello, grazie." Simone afferrò la scopa per iniziare a spazzare la polvere dal pavimento "Aspetta, Simo. Mi sono dimenticato di averti tenuto qualcosa da parte in questi giorni e devo dartela." "Cosa?" chiese Simone curioso "È un regalo, niente di che." Da dietro il bancone Federico tirò fuori una collana "Avevi un bracciale con la scritta 'Manuel', così ho pensato di farti una collana con la F di Federico, una collana è più vicina al cuore che un bracciale." Gliela mise al collo, Manuel era visibilmente furioso "Beh un bracciale è più vicino a un'altra cosa! Non so se mi spiego..." "Manu! Ti sembra una cosa da dire? Che schifo!"

Manuel passò l'intera giornata con loro rovinando ogni singolo bel momento, si metteva in mezzo a loro sulla giostre, non li lasciava parlare da soli, faceva battute ogni volta che flirtavano fingendo di non capire la situazione. Odiava il modo in cui si stava comportando, stava imitando la tipica persona che avrebbe picchiato senza battere ciglio eppure era divertente recitare la parte dell'amico idiota. Trovava esilarante la faccia di Federico sempre più esausto e quella di Simone che cercava di non fargli pesare la cosa perché non riusciva ad arrabbiarsi con Manuel o a respingerlo in qualche modo. Alcune volte Simone rideva alle sue battute, era contrario a quel comportamento ma certe volte era palese che Federico non potesse competere con Manuel, che tra quei due ci fosse un legame e una sintonia che neanche la morte avrebbe potuto spezzare. In ogni caso Simone era determinato a dimenticare Manuel e provava in tutti i modi a buttarsi a capofitto su Federico.

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