"Capita, a volte, di incontrare persone totalmente sconosciute di cui cominciamo ad interessarci al primo sguardo, all'improvviso, prima ancora di dire una parola"
-Fëdor Dostoevskij
Delitto e CastigoLa Rosa Nera...
Erano giorni che Taehyung faceva ricerche su ricerche e, al momento, era arrivato a scoprire che quest'ultima altro non era che un semplice diamante di modeste dimensioni dotato di uno strano color pece che, per sentito dire, pare sia naturale.
Al momento, il giovane si trovava in viaggio per Tokyo e, per far trascorrere piacevolmente il tempo, aveva deciso di portarsi dietro un giornaletto che aveva scovato su una panchina dell' Hyde Park di Londra, il giorno precedente.
La prima pagina, ovviamente, non poteva che essere occupata dalla famosa Rosa Nera della quale, oramai a tutto il mondo, era nota l'esistenza.
Il ragazzo, troppo impegnato a contemplare l'immagine del diamante, non si rese conto di un altro passeggiero che si era, silenziosamente, accomodato vicino a lui fino a quando, lo sconosciuto, non mise una mano sul giornale del ragazzo facendo scorrere il dito verso il fondo della pagina nel quale vi era un piccolo spazietto dedicato ad un recente scassinamento di una delle cassaforti, a detta loro, più sicure del mondo.
«Hanno sbagliato a scrivere il mio nome» proferì lo sconosciuto scostandosi la mascherina che, fino ad allora, gli aveva coperto il viso in modo da passare inosservato.
Probabilmente disse ciò nel tentativo di allarmare il suo compagno di viaggio che, però, ebbe tutt'altra reazione.
Non si scompose... anzi, ridendo e allentando la sciarpa che portava al collo, sfogliò il giornale fino ad arrivare all'ultima pagina e posare il dito sul titolo più in evidenza.
«Tranquillo, hanno sbagliato anche il mio»
«Non credo che siano così bravi come vogliono farci credere» asserì lo sconosciuto facendo annuire il ragazzo.
«Piacere, Taehyung» disse, il moro, porgendo cordialmente la mano al ragazzo appena conosciuto.
«Jungkook, piacere mio» rispose, di rimando, sfoggiando la dentatura perfetta seppur un po' sporgente e stringendogli la mano a sua volta.
Entrambi rimasero in silenzio per un po' finchè Jungkook non proferì nuovamente parola:
«Siamo sullo stesso volo quindi immagino che tu sia diretto a Tokyo»
«Io, invece, immagino che tu sia quello scaltro della famiglia» disse Taehyung, ridendo.
«Beh, non posso negarlo» rispose il ragazzo con i capelli color pece, reggendo il gioco.
Taehyung non poteva negare a se stesso di non aver mai visto un ragazzo così bello... di una bellezza singolare.
La pelle biancastra e leggermente arrossata del giovane produceva un piacevole contrasto con i suoi capelli color pece che, mossi, gli si poggiavano delicatamente sulle tempie lasciando scoperta la fronte.
Gli occhi scuri e seducenti, poi... un vero spettacolo: sembrava quasi che ci si potesse specchiare.
Non si può certo dire che Taehyung se ne fosse innamorato però è altrettanto innegabile che Jungkook fosse un bel ragazzo incapace di passare inosservato.
E, a riprova di ciò, quella mattina il sovracitato portava una giacca in pelle nera, che aveva sfilato poco prima di sedersi, e una semplice maglietta nera a maniche corte accompagnata da un jeans particolarmente aderente che fasciava perfettamente le sue cosce sode ed allenate.
Taehyung, in quel preciso istante, si trovò a ringraziare mentalmente qualsiasi presenza divina gli avesse donato quello spettacolo e, allo stesso tempo, lo stesso Jungkook che quel giorno aveva deciso di indossare una semplice maglietta a maniche corte in modo da lasciare in bella vista il braccio destro interamente tatuato.
«Smettila di sbavare, Taehyung» fu il corvino a distogliere l'altro ragazzo dalla scrupolosa, e quasi inquietante, analisi del suo corpo.
Il giovane, richiamato, saltò sul posto e riprese l'ausilio di se stesso notando, solo allora, lo sguardo provocante, ma al contempo divertito, del suo compagno di viaggio.
«Non stavo sbavando!» si limitò a protestare, il moro.
«Come dici tu» concluse, arrendevole, Jungkook sventolando una mano in aria con fare annoiato lasciando disperdere la conversazione.
I due ragazzi, dopo 14 ore di viaggio passate a discutere di qualsiasi argomento passasse loro per la testa (ma anche a riposare, all'occorrenza), arrivarono a destinazione e, una volta scesi dall'aereo, Taehyung fu il primo a parlare:
«E' stato un piacere, Jungkookie» disse affievolendo la voce sul finale e facendo un leggero inchino.
«Oh Taehyung, potrei dire lo stesso.. ma non lo farò. Già lo sai» rispose il corvino porgendo la mano a Taehyung che ne baciò il dorso.
«Potrei averne una vaga idea» ridacchiò.
«Sei decisamente bloccato nell'epoca sbagliata, Taehyung. Addio» concluse il ragazzo dai capelli color pece sorridendo e sventolando la mano in segno di saluto mentre si allontanava.
«Addio» rispose il giovane, sorridente, allacciandosi la sciarpa al collo ed incamminandosi verso la sua meta.
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𝐒𝐂𝐎𝐑𝐏𝐈𝐎𝐍 || ᴛᴀᴇᴋᴏᴏᴋ
FanfictionGli scorpioni... Beh, biologicamente parlando, gli scorpioni sono un ordine di artropodi velenosi della classe degli aracnidi. Ci sono circa duemila specie di scorpioni nel mondo, caratterizzati da un corpo allungato e da una coda segmentata che ter...