Tokyo ; Giappone - 19. 05

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"Commetti il più vecchio dei peccati nel più nuovo dei modi"

-William Shakespeare

Villa Park.

Si erano assopiti, nudi, l'uno accanto all'altro... non avevano idea di che ore fossero.

In realtà non avevano neanche idea di che giorno fosse.

Ricordavano di aver mangiato, camminato, fatto sesso e dormito.

Jungkook sentiva ancora il suo corpo indolenzito per lo sforzo fisico... poi, ad un tratto, sorrise scorgendo davanti a sé l'unica certezza necessaria in una qualsiasi mattina:

i morbidi capelli del suo Taehyung comodamente addormentati sulla sua pancia e la mano stretta alla sua.

Tutto quello che erano, riposava in quell'abbraccio di mani, un contatto stretto e sottile di quelli che non costringono

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Tutto quello che erano, riposava in quell'abbraccio di mani, un contatto stretto e sottile di quelli che non costringono... ma legano.

L'aria pigra bastava appena a sorprendere la danza della polvere nell'aria.

La radio biascicava un jazz dolce e Jungkook era lì che osservava il moro, mentre, con lentezza, i muscoli del suo viso si arrendevano al giorno e le palpebre lottavano tra la luce ed il sonno.

La schiena nuda fino ai fianchi e le lenzuola, fin troppo trasparenti, che lasciavano ben poco all'immaginazione.

Tutto troppo nitido per lui che, sapeva, lo avrebbe certamente ridisegnato a memoria.

Jungkook non sapeva come Taehyung fosse finito a respirare sulla sua pancia ma era meraviglioso ed il leggero venticello che si faceva largo tra le tende rendeva il tutto solo più piacevole ed eccitante.

Prima che i suoi sensi si svegliassero del tutto, il corvino si ritrovò a sfilare (riluttante) la mano dalla chioma morbida del più grande per afferrare un libro che, già dalla sera prima, aveva adocchiato sul comodino di quest'ultimo.

Lo Squalificato di Dazai Osamu.

«Puoi leggerlo, se ti va.. io l'ho già finito» si sentì dire, ad un tratto.

«Scusa, ti ho svegliato» rispose, il corvino, infilando nuovamente la mano fra i capelli dell'amato.

«No, tranquillo, ero già sveglio da un po' ma mi piacevano le carezze» soffiò sul suo addome.

«Come hai fatto a capire che avevo preso il libro? Non mi sono mosso»

«Il rumore delle pagine, mon chérie»

Sorrise, il corvino, tirando a se l'amato e avvicinando le labbra alle sue... e si scambiarono un bacio.

Un bacio variopinto, potremmo definirlo.

«Dovresti lavarti i denti, mon chérie» rise, Taehyung.

«Mi sono appena svegliato, dammi almeno il tempo di capire come mi chiamo» rispose, ironico, il più piccolo.

«Mentre mi passavi la mano sulla schiena mi sembravi abbastanza sveglio» lo stuzzicò, ghignando.

«Nahh» negò, divertito.

E si amarono, di nuovo, silenziosamente tra le lenzuola.

Continuavano ad amarsi, ed a ritrovarsi, in una carnalità nuova. Erano ancora amanti, innamorati, che si sfamavano di loro stessi con una possessività istintiva.

Era come se avessero riempito il sesso di un fatalismo diverso: la paura di perdersi si era trasformata in voglia di aversi.

Confondevano esistenze in mani sudate, gole arse ed occhi liquidi.

Si stringevano, entrambi, di più... si sfinivano d'amore.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 01 ⏰

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𝐒𝐂𝐎𝐑𝐏𝐈𝐎𝐍 || ᴛᴀᴇᴋᴏᴏᴋDove le storie prendono vita. Scoprilo ora