CAPITOLO 3 - LITTLE BLACK SUBMARINES

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Il profumo del caffè gli entrò nelle narici e lo svegliò dal sonno profondo che lo aveva avvolto nelle ore precedenti.

In quei giorni Sky era talmente stanco e provato dagli avvenimenti che si addormentava di botto in un sonno senza sogni.

 Si sgranchì le braccia e le gambe, poi si alzò a sedere: la schiena gli faceva male da morire. Aveva passato tutta la notte a dormire sul divano in una posizione completamente distorta e ora ne pagava le conseguenze.

Guardando sul tavolino di fronte a sé le innumerevoli bottiglie di birra vuote pensò che se lo meritava.

"Buongiorno, ubriacone" disse una voce alle sue spalle.

Zero stava prendendo due tazze dalla credenza, guardandole in controluce per sincerarsi che non ci fosse polvere sopra.

Sky guardò stranito quel ragazzo che si muoveva in casa sua come se ci avesse abitato da sempre. Questo da una parte lo infastidiva e dall'altra lo stupiva: il gattaccio sembrava completamente a suo agio tra quelle quattro mura.

<I giorni di permanenza sono quasi finiti, bello mio! Ti darò il benservito con molto piacere!> pensò il poliziotto fra sé e sé.

Si alzò zoppicante dal divano e andò a sedersi al bancone:

" 'ngiorno" replicò con un grugnito "pensavo non rientrassi ieri sera, era molto tardi quando mi sono addormentato."

Zero gli passò la tazza di caffè fumante e gli mise davanti delle brioches fresche di panetteria.

"Sono rientrato che stava quasi albeggiando, dopo quanto successo ieri il personale del Norne era parecchio agitato e li abbiamo dovuti tranquillizzare..."

Scese un silenzio tombale fra di loro. La morte di quel ragazzo era impressa nei loro pensieri, soprattutto in quelli di Sky che era a conoscenza dell'angosciante storia che aveva portato alla morte di Blue: nella mente del poliziotto passavano tante domande susseguite da un'infinità di parolacce, non poteva accettare che un suo coetaneo fosse morto così.

Zero notò l'incupirsi del volto di Sky e provò a stemperare la tensione:

"Nonostante tutto mi sono anche premurato di comprare le brioches per il mio fantastico padrone di casa, non mi merito qualche parola gentile?" bofonchiò, allungandosi sul bancone.

Gli occhi del poliziotto passarono da uno stato di trance ad un fuoco vivo che bruciava:

"Si, ti meriti di non essere preso a calci! Devi rispondere ad alcune domande che mi frullano nella testa, se noterò che stai mentendo stanotte dormirai sullo zerbino!"

Zero ridacchiò e lo guardò dritto negli occhi in segno di sfida.

"Ok, chiedimi tutto quello che vuoi." rispose con un tono languido.

"Come fai ad entrare in casa mia? Io le chiavi non te le ho date!"

"Me ne sono fatto una copia."

Alla vista della bocca spalancata di Sky, Zero non riuscì a trattenere le risate.

"Quando? Come hai fatto!!" gridò il poliziotto mentre il biondino metteva una mano in tasca e faceva tintinnare un mazzo di chiavi.

"Novellino...sono miliardario, pensi sia così difficile per me farmi preparare una copia di chiavi mentre tu sei, che ne so, sotto la doccia?" ghignò.

Sky stava diventando paonazzo ma cercò di trattenersi dallo strozzare il signorino Park: oltre al fatto di diventare un omicida e passare la vita in prigione, la cosa che lo preoccupava maggiormente sarebbe stata quella di giustificare le proprie azioni al commissario House, che gli faceva più paura di una condanna eterna!

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