CAPITOLO 11 - WEIRD FISHES

32 5 2
                                    

Stettero fermi mano nella mano per lungo tempo.

Nessuno dei due sapeva bene come comportarsi e non riuscivano a guardarsi negli occhi a causa del grande imbarazzo.

Ad un certo punto Sky lasciò la presa con la scusa di grattarsi la fronte:

"Ho già la sabbia ovunque ma si sta troppo bene qui!" alzò le braccia per stiracchiarsi, poi si buttò all'indietro sdraiandosi sulla battigia. "vorrei che il tempo si fermasse ora, era tanto che non mi sentivo così sereno... nonostante tutto quello che sta succedendo con Dean. Mi dispiace davvero molto Zero."

Il biondo Park fece un sorriso triste:

"Non sembra ma ne sto soffrendo tanto anche io, solo che non sono il tipo da manifestarlo. Non posso neanche paragonare il mio dolore con quello che sta provando Magni. La nostra vita è già triste e solitaria così, perdere un figlio che ha ritrovato da pochi anni e un segno del nostro maledetto destino. Ogni volta che ci leghiamo a qualcuno Hades si prende gioco di noi, ancora e ancora..."

"Hades?"disse Sky.

"Nulla, fai finta che non abbia detto nulla."

"Sai, Cut mi ha detto un'altra cosa: ha detto che se si soffre, vuol dire che quella persona è importante. Solo adesso mi rendo conto di quanto abbia ragione."

"Mhh...questo Cut è veramente un filosofo. Dovrò ringraziarlo la prossima volta che lo vedrò."

Zero rimase a guardare il mare ancora per qualche secondo, poi si voltò e si avvicinò a Sky.

I loro visi erano incredibilmente vicini e il poliziotto cercò di divincolarsi dall'imbarazzante situazione.

"Zero...che c'è?"

Il biondo Park lo prese forte da una spalla e lo guardò dritto negli occhi:

"Sky, vorrei fare una cosa con te..."

"Che...che cosa?!?"

Davanti alla faccia preoccupata del poliziotto Zero si mise a ridere fragorosamente.

"Cosa stai pensando dentro quella tua testolina bacata?"

Si alzò in piedi e porse una mano allo spaventato ragazzo dai capelli corvini.

"Sai, non tutti i miei poteri sono angoscianti e distruttivi... alcuni potrebbero pure piacerti. Ti fidi di me?"

Sky lo guardò fisso con aria interrogativa, poi annuì e prese la mano del biondo Park, che venne circondato da una leggera luce bianca e la sua apparenza cambiò: i capelli divennero lunghi e argentati, al posto della maglietta e dei pantaloncini apparve il cappotto grigio chiaro che ormai Sky conosceva bene.

Atropos fissò il poliziotto con il suo sguardo di sangue, gli posò una mano sugli occhi per qualche secondo e poi la tolse:

"Adesso puoi guardare."

Sky scrutò oltre la spalla di Atropos e davanti a lui si presentò una vista mozzafiato:

non erano più sulla spiaggia ma in cima ad un dirupo a strapiombo sul mare.

Il ragazzo spalancò la bocca dallo stupore, andò fino al limite della parte scoscesa e guardando giù vide la locanda degli Hide piccola come un puntino.

Il sole non era ancora sorto ma si vedevano le prime luci del mattino che illuminavano l'oceano immenso.

"Ma come..."

"Diciamo che uno dei migliori poteri che ho acquisito diventando una Parca è quello del teletrasporto. Posso andare ovunque solo pensando a quel determinato posto."

Seven DaysDove le storie prendono vita. Scoprilo ora