CAPITOLO 7 - SHOOTING STARS

33 5 7
                                    


June House fu uno dei primi ad arrivare sulla scena.

Il centro di Whiteland era completamente bloccato a causa delle indagini in corso, quindi il commissario camminò tra le auto dei suoi colleghi mentre l'agente Lawrence lo ragguagliava sulla situazione.

Lasciò cadere la sigaretta a terra e la spense passandoci sopra con la suola della scarpa, poi alzò il nastro giallo di plastica che delimitava una parte di marciapiede proprio di fronte al rinomato ristorante "Two".

Si avvicinò alla panchina dove la giovane donna era stata adagiata, con un braccio teso sopra lo schienale e la testa appoggiata su di esso.

Era talmente bella e delicata che sembrava dormire: un lungo vestito bianco di tulle le copriva interamente le braccia e le gambe.
Gli agenti che l'avevano trovata avevano tolto dal suo viso il velo per verificare se fosse ancora viva, quindi adesso si vedevano perfettamente le bellissime labbra a cuore dipinte di un rosso acceso e le guance dal bel colorito rosa dato da un abbondante velo di blush.

House la osservò da vicino e le trovò sul collo quel segno rosso che ormai conosceva bene:

"Capo, dai primi riscontri anche questa ragazza pare sia stata strangolata, ma stiamo aspettando la scientifica per avere la conferma."

"...Cos'altro potrebbe essere, Lawrence?" mormorò House.

Preso in contropiede il giovane poliziotto non seppe cosa rispondere, quindi abbassò il volto e si diresse verso un gruppo di persone che stava osservando la scena.

Alla vista di quei curiosi June House si tolse il lungo cappotto che portava nonostante il caldo e con esso fece una paratia improvvisata per nascondere la povera ragazza.

Fece poi segno agli agenti di montare qualche divisorio per coprire la scena da occhi indiscreti.

House scrutò in maniera ossessiva le persone che man mano affluivano sul posto.

Fece cadere a terra il suo cappotto e richiamò Lawrence che si precipitò da lui:

"André, controlla tutti quelli che stanno osservando la scena del crimine da vicino, può essere che al killer piaccia guardare la sua opera.

Chiama poi in centrale e fai contattare tutti gli ultimi numeri di telefono presenti nell'elenco delle chiamate inviate della vittima." ed indicò il cellulare avvolto in una busta di plastica trasparente.

"Va bene, capo. Abbiamo ritrovato poco lontano una borsa sportiva che sembra appartenere alla vittima. Nel portafoglio ci sono tutti i documenti, carta d'identità, patente e anche i soldi, pare non manchi nulla. Ah, abbiamo trovato anche vari bigliettini da visita di club privati, tra questi c'è anche il Norne."

"Capisco. Contattate anche i signori Park, magari la conoscevano. Queste ragazze moderne fanno tutte una vita dissoluta, cercano la strada più semplice per vivere nel lusso ma spesso è anche quella più pericolosa." criticò House.

Lawrence rimase interdetto di fronte alle parole del suo capo, ma poteva capirne la frustrazione. Erano già alla terza vittima di quel maniaco e finora le loro indagini erano state tutte un buco nell'acqua.

Annuì con la testa e digitò il numero della centrale sul suo cellulare.

House si avvicinò alla panchina, prese il suo cappotto da terra e cisi pulì gli occhiali sopra.

Guardò attentamente il cadavere: un'altra sposa addormentata in un sonno senza fine.



Seven DaysDove le storie prendono vita. Scoprilo ora