CAPITOLO 4 - I WILL BE GONE

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Lo schiaffo in pieno viso lo colse di sorpresa.

Raphael non era mai stato un violento ma in quel momento non riuscì a contenere le sue emozioni dietro la sua solita apparenza di ragazzo spensierato.

"Perché, Zero? Perché non me lo hai detto?" il mezzano Park piangeva disperato.

I folti capelli rossi gli ricadevano sul viso, le mani gli  tremavano mentre teneva la giacca del fratello minore.

Zero non osava replicare, non sapeva come consolare suo fratello e tantomeno aveva risposte da dargli. Allungò una mano verso di lui, poi si morse il labbro e rinunciò a quel gesto di affetto: Raphael non lo avrebbe accettato, in quel momento probabilmente lo vedeva come un mostro e nulla più.

Magni si alzò dalla sua scrivania, andò verso Raphael e lo abbracciò: era come se avesse letto nella mente tormentata di Zero e aveva fatto quello che lui non aveva osato fare.

Raphael appoggiò il viso nell'incavo tra il collo e la spalla di Magni e continuò a piangere. Anche Magni aveva gli occhi lucidi, ma trattenne a forza le lacrime per non sconvolgere ulteriormente suo fratello.

"Raph, lo sai... Zero non ne può nulla. Lui deve fare ciò che gli è stato ordinato, e tu non devi saperne niente... come lui non sa cosa fai tu. Non mettere in difficoltà tuo fratello minore più di quanto non sia già."

Magni guardò verso Zero: aveva la testa bassa, le mani strette a pugno. Doveva soffrire molto.

"Non possiamo più commettere lo stesso errore: una volta ci è bastata e ne abbiamo pagato amaramente le conseguenze. Ricordatevelo" continuò il primogenito Park.

I tre fratelli ricordavano perfettamente, non c'era bisogno di ulteriori parole. Tutti i giorni espiavano la loro colpa.

Raphael provò a ribattere, ma le parole non gli venivano fuori dalla gola :nonostante il grande dolore per Lyla sapeva che Magni aveva ragione e che Zero era impotente.

Strinse i denti e si tolse i capelli dalla faccia, fece un giro su se stesso e uscì velocemente dall'ufficio di Magni: quel posto lo soffocava, stare con i suoi fratelli in quel momento lo opprimeva , cosciente sia del suo dolore che delle sue responsabilità.

Rimasti da soli, Magni sospirò e si avvicinò al fratello minore e gli diede delle piccole pacche sulla spalla:

"Zero, non è colpa tua lo sai. Non puoi andare contro la tua stessa natura e contro i tuoi obblighi." anche senza vederlo in volto, Magni sapeva benissimo cosa stava passando nella mente del fratello minore. "Questa è la nostra punizione e la stiamo pagando amaramente, Atropos."


.............


Il funerale di Lyla si svolse dopo dieci giorni dalla sua morte: l'autopsia e l'importanza delle prove che potevano risolvere il suo omicidio e trovare il serial killer ritardarono di molto l'ultimo saluto alla giovane stilista.

Si tenne in una stretta forma privata a cui parteciparono solo i genitori, qualche parente stretto e il prete.

I fratelli Park si occuparono delle spese della cerimonia ma non furono invitati: la famiglia di Lyla li riteneva in qualche modo colpevoli, anche solo per il fatto che l'adorata figlia si trovava nel loro locale negli ultimi istanti di vita.

I Park avevano capito la situazione e rispettato le loro volontà.

Il giorno dopo il funerale, Magni e Raphael si recarono alla tomba dove Lyla era stata seppellita e lasciarono sopra un grosso mazzo di fiori rosa. Rimasero lì per ore, fino a quando Raphael si sentì in grado di lasciarla andare.

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