CAPITOLO 13 - NO LIGHT, NO LIGHT

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"Lasciatemi andare! Vi ho detto di lasciarmi!"

Chloto avrebbe preferito non vedere mai più quell'antro freddo, buio e umido illuminato solamente dalla luce blu del fuoco fatuo, con la grande volta di pietra che faceva echeggiare ogni minimo suono della lite tra le tre Parche.

Atropos cercò di liberarsi dalla morsa dei fratelli quindi strattonò violentemente Lachesis ed entrambi caddero a terra.

Chloto guardò il suo fulvo fratello nella speranza che non si fosse fatto del male ma non mollò la presa su Atropos:

"Stai fermo o ti spezzo il braccio! Non ti mollo, Zero!" tuonò e lo tirò fino al centro della grotta dove il  fuoco bluastro era talmente alto e indomabile che lambiva la volta.

Chloto prese Atropos dalle spalle.

"Tu lo sapevi fin dall'inizio... sapevi cosa stavi rischiando, sapevi quanto stavi diventando debole e succube di quell'essere umano ma non ti sei fermato! Hai infranto l'unica legge che ci farà tornare nel tunnel infinito della nostra punizione!"

Chloto infilò una mano dentro le fiamme, le afferrò e con esse circondò il corpo del fratello: nel giro di pochi secondi Atropos fu completamente immobilizzato, ogni più piccolo movimento gli provocava un dolore indicibile.

"Magni..."cercò di allungare il braccio verso il fratello ma provò una fitta intensa "Argh... Magni, cosa vuoi fare?"

Il maggiore adesso dava la schiena al minore e stringeva i pugni. I lunghi capelli neri gli ricadevano sul volto disperato, la mano con cui aveva toccato il fuoco fatuo era nera e dolorante.

"Io? Non voglio fare niente... e non farò niente, come ho fatto in questi millenni! Ho solo sopportato e ubbidito, sono sopravvissuto nonostante tutto il dolore..."

"Magni..."Lachesis si avvicinò con sguardo preoccupato a suo fratello maggiore e gli prese la mano "Non fare questo a Zero, non era lucido..."

"Zero ha fatto tutto da solo, Raphael! Lui ha infranto le leggi, lui ha mandato a puttane tutto quello per cui abbiamo sofferto in questi secoli!" mollò bruscamente la mano di Lachesis e si girò a guardare Atropos fisso negli occhi.

"Non hai pensato a cosa stavi andando incontro? Non hai pensato a noi?!"Chloto urlò talmente forte che la sua voce rimbombò in tutta la grotta.

"Fratello..."gli occhi di Atropos divennero lucidi "...io..."

"Stai zitto, stai zitto! Sei un egoista, un vile, sei un grandissimo stronzo! Sai a quanto abbiamo rinunciato? Pensi sempre di essere l'unico a soffrire, l'unico che ha perso il grande amore dellavita...ma ti ricordi quante persone abbiamo dovuto veder morire? Lyla? Suo padre? Seraphine? Ti ricordi di Dean, che è costretto a letto per un male incurabile e nonostante i miei poteri non posso aiutarlo? Perché secondo te?"

"Magni..."

"PERCHE'SIAMO IN TRE IN QUESTO SCHIFO! Perché io e Raphael abbiamo sempre messo al primo posto la nostra famiglia, nella speranza di avere una normale vita umana alla fine della nostra punizione... ma tu no, tu pensi solo a te stesso! Abbiamo lasciato e dimenticato persone care, fatto una vita da nomadi e ricominciato mille vite... ora per colpa tua tutti questi sacrifici potrebbero essere stati vani... ma non ti permetterò di fare altri passi falsi, magari siamo ancora in grado di recuperare questa situazione, mancava così poco..."

Lachesis guardava in basso e piangeva copiosamente: si sarebbe caricato altri duemila anni di punizione piuttosto che vedere quell'orribile momento fra le persone a cui teneva di più al mondo.

Provò di nuovo ad avvicinarsi a Chloto ma era una furia incontenibile:
"Queste fiamme ti impediranno di fare qualsiasi movimento, Zero. Ogni volta che proverai a liberarti la tua energia spirituale calerà costantemente... se non vuoi sparire nel nulla vedi di stare fermo, io devo andare a parlare con Hades."

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