Capitolo 10

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2 anni prima

Quando soffri di depressione, uno dei primi sintomi è l'inconsistenza del tempo. Non riesci mai a capire quanti giorni passino, nemmeno se siano settimane, e non fai altro che guardare da qualche parte ed aspettare. Che poi, aspettare cosa?
Non so, ma sono convinto che c'è qualcosa che aspetto e che non è mai arrivato.
Certe volte sento ancora uno squarcio al cuore, specialmente quando arrivo a lavoro e sento ancora le loro mani addosso, anche se non mi toccano più da anni.

Stasera torno all'orfanotrofio, Alyssa mi ha chiesto una mano per sistemare la nuova roba. Mi ha detto che Tom non si è mostrato disponibile. Sono passati sei anni ed è ancora quell'essere ripugnante.
Sono salito in macchina e sono tornato tranquillamente lì. Sono un uomo adulto, non può farmi del male, ma le mie gambe non smettono di tremare.

La verità è che la paura non ha età, ma vive dentro ognuno di noi, e a volte si radica così profondamente da non riuscire più a estirparla, perché se mandassi via la paura, manderei via ogni tipo di sentimento.

Una volta qualcuno disse che la paura è il sentimento più forte che un uomo possa provare. Oggi posso dire che ha completamente ragione, perché con essa si trova la rabbia, la vergogna, la tristezza, e diventa un sentimento completo, senza il quale nessun uomo può essere definito tale.

Arrivato lì apro la porta ed Alyssa mi sta aspettando con il suo solito sorriso e le piccole rughe attorno agli occhi.
-Ally- sono l'unico a chiamarla in quel modo.
-Boo- è stata lei a portarmi via da lì, per questo non avevo paura. Mi avrebbe salvato un'altra volta. Me l'ha promesso, mi avrebbe reso il bambino più felice, anche se bambino io non mi ci sentivo proprio.
Ha minacciato Tom qualche giorno fa, e lui non l'ha presa molto bene.

-Gli ho detto che se solo avesse provato a toccare un bambino, lo avrei denunciato- e ha stretto il pugno, come se questo gesto potesse farmi capire quanto fosse forte. Ma Alyssa è la persona più forte che io conosca, non ha di certo bisogno di quello stupido gesto.
Lei non ha conosciuto il ragazzo che stava con me anni prima, ma non fa niente, le ho raccontato di lui e si è innamorata senza nemmeno vederlo.

-Louis, tutto okay?- sono un po' stanco in realtà, i sonniferi sono un po' forti, ma ho davvero bisogno di dormire.
-Sì, sono solo un po' stanco- lei mi ha messo una mano sulla guancia.
-Mi aiuti con questi ultimi scatoloni? Poi ti rimbocco le coperte- se fossi ancora un bambino le chiederei di adottarmi. Ho sempre desiderato una mamma così.
-Va bene- ho sbadigliato, per poi finire il lavoro.
Abbiamo impostato gli scatoloni, abbiamo parlato e lei è così felice. Mi ha detto che Isa, sua sorella, è incinta e diventerà zia per la prima volta.
Chissà come ci si sente? Non sento la mia famiglia da troppo tempo. Sempre se la mia possa essere definita famiglia, perché non era chissà quanto speciale.

Ricordo di essere tornati in stanza con un passo stanco, quasi striscio i piedi tanto il sonno è forte.
Ma c'è stato un momento in cui tutto è diventato nero.
Quando mi sono svegliato ero a letto, mi sono stiracchiato e guardato intorno. La prima cosa che ho visto è Alyssa, era seduta su una sedia, ma lei non mi guarda.

-Alyssa?- la scuoto, e quasi sorrido -Ehi, ti sei addormentata, vieni nel mio letto- la scuoto ancora, ma lei non risponde -Ally?- le tocco il viso ed è freddo, troppo freddo -Ally, ehi- la prendo per le spalle -No, no no no!-
-Aiuto!- ho urlato, ma quando sono arrivati, è già troppo tardi.

Mi hanno detto che è stata strangolata, è l'unico prendente in quella camera sono io.
Ho ucciso Alyssa Mertens e non so nemmeno come e quando sia successo.

Oggi

Harry e Louis uscirono insieme per tornare all'orfanotrofio. Erano appena passati due anni dalla morte di Alyssa, ed Harry era determinato a dimostrare l'innocenza di Louis.
-Hai detto che sapeva ciò che Tom faceva?- Louis annuì.
Erano in auto ed Harry aveva una mano sul volante e l'altra teneva la coscia di Louis.
-Perché non l'hai detto quando ti hanno interrogato?- e Louis sapeva di sembrare stupido, ma Alyssa era una sua cara amica e...
-Ero scosso- ha sospirato -Non riuscivo nemmeno a parlare-
-Però sei riuscito a dire di essere un assassino- strinse la presa sulla sua gamba e Louis sibilò di dolore.

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