Rain

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Era mattina, e qui a Londra già pioveva, ma a me piace la pioggia quindi ero rilassata, bhe oddio, non proprio rilassata, giravo per la casa con una bella tazzona di caffé e il mio pigiamone in pile multicolor, stava arrivando l'inverno, e stava arrivando tutto di botto, ma io pensavo ancora a ieri sera e a quella che doveva venire, mi facevo filmini mentali su quel bacio e su quello che si sarebbe ricordato Michael oggi...

A quel punto mi ricordai anche che dovevo scrivegli che lo passavo a prendere alle 7.00 e che saremmo andati a cena fuori, ma avevo troppa paura, mi chiedevo 'e se si fosse dimanticato di tutto ieri sera? Adesso che senso avrebbe parlargli??' così decisi di non chiamarlo, perché in fondo lui aveva la sua vita e io la mia, ma anche se mi sentivo molto ragazzina decisi di chiamare Ilenia, dovevo raccontargli di ieri, così la invitai a casa e in un batter d'occhio, era li che suonava al campanello di casa, già dal messaggio letto aveva capito che avevo qualcosa che non andava così quando aprii la porta mi ritrovai una piccola personcina col giubbotto lungo e il cappuccio con la pelliccia gli copriva il volto, quella giacca raccoglieva tutta la ragazza in un caldo abbraccio, tra le mani aveva un cartone di pizza, risi appena la vidi, è così buffa a volte, la feci entrare e dopo averla fatta accomodare misi la pizza in un grande piatto e lo poggiai sul tavolinetto davanti al divano e ci sedemmo, aveva i suoi soliti fuson neri, le sue vans e una felpa con dei fiori ed una corona nel centro del petto, non sembrava così 'pacchiana' addosso a lei, mi guardava perplessa e un po agitata, sapevo che anche lei voleva raccontarmi qualcosa, allora la feci parlare

"Tu non puoi capire quello che abbiamo fatto dopo essere stati al pub l'altra notte, hai presente il letto? Ecco è rotto..."

scoppiai in una risata e la guardai divertita, lei anche sembrava essere divertita e anche un pò intimidita da questo. Adesso toccava a me dirglielo, lei sa tutto, lei mi conosce da quando andavamo al liceo, io ad uno privato e lei ad uno pubblico, è lì che ebbe conosciuto Louis, a quei tempi faceva tirocinio come insegnante di inglese in altri posti, e capitò nella nostra città. Così le raccontai tutto, del fotografo, del giardino e poi del bacio, alla fine rimase delusa e mi disse

"Ti conosco da una vita ma non capisco proprio perche tu non lo stia cercando adesso.." non fece in tempo a finire il suo discorso che il telefono squillò e io molto presa da quello che mi stava dicendo risposi senza vedere chi fosse sentii

"E-Ehm... Ciao" Risposi

"Buongiorno" non capivo bene chi fosse, ma comunque aveva una voce un po scossa

"E.. ehm ciao, sono Michael, ti volevo chiedere se questa sera saremmo usciti"

mi girai verso Ilenia e la guardai con aria soddisfatta

"si certo, vengo a prenderti alle sette, sii puntuale." non lo feci neanche rispondere che gli attaccai per dire tutto a Ilenia che vedevo guardarmi molto perplessa, ma non ero agitata per la serata, per niente, ma da quello che lui ricordava della sera prima. Era ora di pranzo e Ilenia si fermò a mangiare con me la pizza che prima non avevamo neanche toccato, e dopo pranzo lei se ne andò perché doveva fare una cosa col ragazzo, così prima mi stesi sul letto e pensai a come affrontare il discorso e quando si fecero le 5 dovetti prepararmi, restai davanti al grande armadio ad ante scorrevoli e fissavo i mille vestiti di tutti i colori, non sapevo cosa mettermi, così alla fine optai per un vestito viola fino alle ginocchia con sopra un gilet nero, sotto delle calze nere e delle scarpe a decolté nero, i capelli sciolti e un filo di trucco.

Arrivata sotto casa sua alle sette in punto, suonai e sentii subito abbaiare la sua cagnolina, poco dopo sentii dei passi, appena si apri la porta lui, non era sorridente come ieri pomeriggio e questo mi dispiaceva, lo feci salire e presi la strada per andare al ristorante quando lui mi fermò e disse

"No, girà qui" seguii i suoi ordini e ci ritrovammo davanti al ristorante più bello della città, spalancai gli occhi

"Dovevo ringraziarmi in qualche modo per esserti presa cura di me ieri" disse senza batter ciglio.

Entrati nel locale un cameriere ci scortò al tavolo, mi guardavo intorno, era tutto bellissimo sembrava quasi una favola. Il tavolo per due vicino alla grande vetrata, fuori il panorama era bellissimo, si vedevano tutte le lucine della città, mi voltai verso di lui e dissi

''Cosa ti ricordi di ieri sera?"

tutti i discorsi che mi ero messa in testa per non mettere il dito nella piaga erano morti e sepolti, lui mi guardò, aveva lo sguardo di un cucciolo abbandonato

"Era un modo per ringraziarti" arrivarono le portate, e io impassibile

"Cioé lo hai fatto apposta?" mi guardò ancora

"Si..." disse con un filo di voce delusa

"Non eri ubriaco?" Mi rispose con

"Non sono solo tre birre a rendermi ubriaco, l'ho detto perché volevo sfogarmi con qualcuno, con te, l'ho fatto perché volevo farlo"

ero incredula, stavo male e per lui non è stato niente, quello che mi aveva fatto stare benissimo, in realtà non era niente e lui lo sapeva, l'unica cosa che usci dalla mia bocca fu

"E perché allora io sto qui?"

Mi guardò confuso poi sorrise e finimmo la cena senza parlare. Quando arrivammo sotto casa sua slacciò la cinta della vettura e mi guardò, poi si avvicino al mio orecchio portando la sua mano sulla mia guancia e disse

"Forse non hai capito, l'ho fatto perché mi piace, ma forse a te no"

poi mi diede un bacio sulla guancia sorrise e scese, rimasi qualche minuto ferma nella macchina senza fare niente, poi ripartii un pò confusa e non riuscii a prendere sonno, è incredibile come con un suo gesto riusciva così facilmente a farmi impazzire, però volevo vedere se anche lui dormiva così gli inviai un messaggio 'oi...' rispose subito 'oi...❤' non ce la feci, la chat finì così dopo una bella mezz'oretta che fissavo lo schermo del mio telefono. Non dormii tutta la notte, come fuori anche nella mia mente pioveva a dirotto.

Tra Inferno e Paradiso//Mika\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora