Il volo

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Così mi preparai all'inevitabile e alzandomi dal letto oltre a leggere sulla sveglia che erano le 7 del mattino notai che Michael si era soltanto appoggiato sul letto e aveva ancora i vestiti del giorno prima, feci colazione e tutto andó liscio, il thè bollente che mi ero specificatamente preparata mi scaldava la gola e mi rilassava, mi feci anche una doccia bella calda, anche se nn badai ad asciugare i capelli raccogliendoli in una cipolla per non bagnare tutta la parte dietro della tuta grigia che mi ero appena messa, non sapevo perché mi sentivo così insomma, era andato lì per riprendere la cagnolina e anche se ci avesse messo così tanto tempo era perché... aspetta un'attimo ma lì dove? Dove era andato? E come sapeva con certezza che doveva proprio andare in quel posto? L'amaro che avevo in gola era tornato e anche facendomi altri 3.000 thè non mi sarebbe passato.

Ad un certo punto vidi Michael passare affianco a me, che ero seduta sul bancone e lo guardavo prepararsi la colazione, anche lui aveva ancora un'aria un po assorta e misteriosa così appena si poggiò sul bancone, per evitarlo, me ne andai in stanza con la scusa che mi dovevo preparare per il viaggio che avremmo fatto tra poco, saremmo partiti intorno alle 10 e il volo sarebbe durato 4/5 ore, già sapevo che sarebbero state le più lunghe e strazianti della mia vita.

Così mi preparai, misi un jeans chiaro e una maglia nera a maniche corte con delle macchie di colori accesi come se un pittore ci avesse lanciato sopra della tempera, un giacchetto rosa salmone con le maniche e il cappuccio tra il lilla e il viola e le mie converse nere, dopo essermi asciugata i capelli e messa un filo di trucco presi a sistemare le valigie in macchina, poi salii e Michael mi segui sul lato del passeggero e non parlammo lungo il tragitto neanche dopo aver fatto salire il mio menager che sarebbe venuto con me.

Dopo aver fatto il check in ed essere saliti sull'aereo ci disponemmo accanto, con il cane nella grande cuccia apposita per il volo:

"Cosa..."

Avevo tremendamente paura e le mani mi sudavano ma dovevo sapere

"Cosa è successo ieri? Dove sei andato? Cosa hai fatto? E sopratutto perché hai quell'aria?"

Serrò la mascella ad ogni mia domanda aveva gli occhi lucidi e sembrava quasi dispiaciuto

"Sapevo che se la sarebbe portata a casa, in fin dei conti la cagnolina è cresciuta con entrambi, così me la sono andata a riprendere..."

"E..."

lo incitai io a continuare

"Non volevo..."

disse ancora senza rivolgendomi lo sguardo, guardava avanti come se guardasse in film la scena di ieri

"Cosa è successo Michael..."

"Abbiamo litigato pesantemente, quando lo attaccai al muro, poi lui mi disse che sarebbe uscito dalla mia vita, che non avrebbe più fatto scenate del genere, che sarebbe sparito senza fare ritorno se..."

Serrò dei pugni sopra i braccioli del sedile ma il suo sguardo si indolci

"mi diceva il perché, mi ha spiegato tutto per filo e per segno..."

"Michael cosa cazzo è successo!?"

dissi irritata, sapevo che la risposta mi avrebbe fatto male, ma non sapevo quanto

"...siamo andati a letto..."

La mia testa non ci credeva, no, no,no, no... non poteva essere successo, per quale motivo? Perché avrebbe dovuto farmi una cosa del genere ?! Non mi amava? Amava ancora lui? Ero evidentemente incazzata le mie labbra avrebbero gridato le parole più brutte e gelide mai sentite ma i miei occhi decisero di versare lacrime amare, mi alzai malgrado la turbolenza, dovevo riprendermi e camminai finche non arrivai al posto accanto a Paul: mi sedei, continuai a piangere, poi mi accostai alla spalla del signore seduto accanto a me che aveva sicuramente origliato la conversazione e mi stringeva a se lasciandomi sfogare in silenzio.

Tra Inferno e Paradiso//Mika\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora