Paillettes

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Oggi era il giorno previsto per fare la campagna pubblicitaria a quella grande casa di moda, arrivata lì Michael aveva quasi finito, così me la presi con tutta calma per evitare di incontrarlo, non so perché ma il solo fatto di averlo intorno mi metteva anzia. Mi stavo cambiando quando sento qualcuno entrare, ero di spalle e mi stavo infilando il costosissimo vestito di paillette, pensai che sicuramente era la mia collabboratrice così le chiesi

"Mi dai una mano con questo?"

Tenendo tra le mani la zip che stava esattamente sul fondo della mia schiena, sentii chiudere la porta a chieve e dei passi che non mi ricordavano per niente quelli di una ragazza, iniziai ad avere un pò di paura, mi auitò con la zip e poi esclamò

"Cosa volevi dirmi l'altra notte?"

Feci un sospiro di sollievo capendo che era Michael, poi mi ripresi, dovevo rispondere

"Non lo so.." non mi voltai così lui disse

"Quindi mi hai cercato di notte senza un motivo?" A quel punto ero confusa e cominciai a sparare cose a cavolo

"No, si, cioé... Michael, tu mi metti in cunfisione e ciò mi da parecchio fastidio.."

Mi stavo urtando ma lui sembrava divertito

"Ti metto in confusione, e come?"

Faceva il finto tonto ed io mi incazzai, mi voltai e gli dissi tutto d'un fiato

"PRIMA MI BACI, POI DICI CHE ERA UN MODO PER RINGRAZIARMI, MA CHE RAZZA DI RINGRAZIAMENTO È, NON PENSI AI SENTIMENTI DEGLI ALTRI!?!" mi fermai un'attimo e poi ripresi

"A TE PIACE GIOCARE CON I SENTIMENTI, MI HAI FATTO PASSARE DEI GIORNI D'INFERNO, MA LO SAI CHE C'È, VUOI GIOCARE? E ALLORA GIOCHIAMO!" finito di dire questo lo presi per la maglietta e lo attirai a me dandogli un bacio, mi mancavano quelle sue labbra piene di zucchero, quelle labbra così indescrivibbili, lo lasciai e mi aspettai una sua faccia un pò sconcertata, invece non feci in tempo ad aprire gli occhi che mi ritrovai al muro con le sue braccia che non mi permettevano via di fuga da quell'angolino e la sua lingua che si stava ambientando con la mia, stavo bene, stavo tremendamente bene anche se andavo in fiamme, mi sentivo davvero viva dopo tanto tempo, sentivo che avrei voluto ripetere quel momento per tutta la vita, presi i suoi riccioli e ci giocai con le dita mentre tempestava il mio collo di baci, non lasciava gli avambracci dal muro come se volessi dirmi 'resta qui perché sei mia' ma io quelle parole le volevo sentire davvero cosi lo guardai negli occhi ma bussarono alla porta, merda, non ci voleva

"Chi è?" Esclamai mentre Michael si sdraiava sul divanetto nello stanzino

"Dai che cominciamo con le foto" risposi

"okey, un momento e arrivo"

guardai Michael negli occhi, gli stampai un bacio sulle labbra e scappai per andare sul set.

Finito il lavoro mi sentivo stanca e ripensavo a quando avrei rivisto Michael, e che cosa avrei dovuto fare, mentre ero sassorta nei miei pensieri me lo ritrovai davanti, mi stava aspettando appoggiato al bancone della hall, braccia conserte sorriso smagliante e soddisfatto, aveva una semplice camicia bianca, e un paio di jeans ma stava così maledettamente bene. Mi avvicinai e lui disse

"andiamo?" Mi venne un po spontaneo chiedere

"dove?" si volto sorrise e disse

"lo vedrai"

mi piacciono le sorprese così salii in macchina senza obbiettare. Arrivammo sotto casa sua, ed ero seriamente preoccupata, ma salii lo stesso. Entrammo e subbito venne Melachi a farmi le feste, così mi misi un pò a coccolare la cagnolina, intanto vedevo Michael che girava l'angolo e lo sentivo attraversare il corridoio per poi entrare in una stanza, aspettai un pochino e poi decisi di seguirlo, arrivata sulla porta della stanza per la grande luce che proveniva dalla finestra o forse dalla mia confusione vidi tutto bianco e Michael si stava cambiando, era in piedi e stava prendendo una maglietta dal letto, era a torso nudo e forse si accorse un pò troppo presto della mia presenza, infatti non fece in tempo a mettersi la maglietta che si girò verso di me e sorrise, poi si avvicinò si abbassò, strinse le braccia attorno alle mie ginocchia e mi alzò, stava sorridendo, quel sorriso dolce che ha lui, mi poggio dolcemente sul letto, era sopra di me, era a torso nudo e sorrideva, così dissi una delle mie solite cazzate

"Io non capisco, ma te non sei innamorato di Andy?"

si fermò, sembrava che avessi detto qualcosa di orribbile, forse lo era, si rigirò verso di me e disse

"Era tanto che stavamo insieme, e se ci siamo lasciati ci sono buone cause che ora non mi metto qui ad elencarti, solo che mi piace giocare con te e quindi.." mi irritò ancora, odio quando mi dicono che sono solo un gioco, così risposia tono

"Ah, quindi io sarei solo un gioco?!" Mi guardò, sorrise e poi mi diede un bacio con le sue bellissime labbra, mi guardò e disse

"Il gioco più bello del mondo" riprese a darmi baci sul collo, quando ad un certo punto suonò il campanello.

Michael si alzò un pó stufo del fatto che ci avevano disturbato, prese la maglietta griggia che stava per mettersi prima e mentre si vestiva andava ad aprire la porta, accostando quella della camera. Andò ad aprire la porta, sentii Mika che cercava di tenere quella voce maschile fuori, dopo che riuscì ad entrare, dalla fessura della porta vidi che il ragazzo alto e biondo era Andy, e i due stavano litigando ad alta voce, ma non riuscivo comunque a distinguere bene ciò che dicevano, sapevo che sicuramente stavano litigando sulla loro situazione, dopo un pò si sederono al tavolo della cucina e cominciarono a parlare, così io mi rilassai sotto le coperte.

Mi svegliai e guardai il mio telefono per vedere che ore erano, cavolo stavo li a dormire da due ore, mi girai, ero tra le braccia di Michael, si era addormentato con me abbracciandomi, i suoi occhi erano bagnati, aveva pianto....

Tra Inferno e Paradiso//Mika\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora