I battiti del cuore

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Ero ancora lì tra le sue braccia, passammo un'intera mattinata così, senza dirci niente, coccolandoci nei modi più rilassanti possibili. Avevo gli occhi chiusi, per concentrarmi sul battito del suo cuore, mi inspirava una melodia nella testa che... era come se si scrivesse da sola, così mi alzai di scatto e mi misi a scrivere quella melodia seduta sul piccolo sgabello di legno rifinito con un cuscino crema, la scrivania era molto in disordine, sopra sparsi c'erano trucchi di ogni marca e colore. Mi vestii distrattamente, presi la borsa e andai in studio, lì c'era una stanza piccolina, non ci andava mai nessuno, era un po scura per via dei colori cupi delle pareti e dei mobili nella stanza, le finestre erano quasi del tutto assenti, se non per una, un'oblò, nel lato sinistro della stanzina c'era un pianoforte in legno castano chiaro, nel desto c'era un sax, una chitarra e un clarinetto buttati li nell'angolo, la strana forma della stanza dava un'acustica magnifica, era posta sotto tutti gli studi e aveva una forma triangolare e un soffitto un po concavo. Entrai nella stanzetta e mi buttai subito la sedia tenendo in mano il foglio e provando a suonare ciò che avevo scritto, qualche piccolo accorgimento e avevo tra le mani una melodia bellissima, mancava il testo ma sentivo di essermi tolta un peso dalla mente, quando mi accorsi che ero uscita di casa senza neanche avvertire Michael. Tornai velocemente a casa appena aprii la porta lo vidi accanto all'alto bancone bianco della cucina, con un bicchiere tondo pieno di succo arancione, si era messo un pigiama grigio con le maniche corte e i pantaloni così lunghi che gli arrivavano sotto i piedi, era scalzo, e appena mi vide sorrise, la mia faccia invece era distrutta, avevo il respiro affannato e i capelli scompigliati. Appena ripresi fiato mi avvicinai a lui e dopo essermi messa in punta di piedi per scoccargli un bacio sulle rosee labbra annuncia un caloroso

"buongiorno"

poi mi sedetti davanti a lui sul grande sgabello della cucina

"come mai sei qui?"

continuò a versare il succo in un'altro bicchiere accanto al suo

"ho sentito che stai male e non mi interessa se qualcuno voleva che rimanessi lì a Los Angeles o chissà in quale altra parte del mondo per il tour, ho fermato tutto e sono corso da te"

sorrisi quando mi passò il bicchiere e mi guardò finalmente negli occhi

"non dovevi"

gli dissi, ma il mio subconscio pensava di gridagli l'esatto opposto, poi mi accorsi...

"non puoi lasciare un tour così, a metà, i tuoi fan ci rimarranno malissimo e il tuo dovere è quello di stare su quel palco"

lo rimproverai senza alzare il tono della voce, mi guardò un pò poi sorrise e disse

"allora vieni con me"

gli risposi senza pensare

"verso un mondo d'incanto, principessa è tanto che il tuo cuore aspetta un sì"

alzandomi dal tavolo e facendo una piccola giravolta per girare il bancone e poggiare il bicchiere nel lavandino poi mi voltai e lo abbracciai, lui si staccò dal bancone e incrociò le mie mani con le sue poi a passi lenti cominciò a camminare verso il corridoio e io incollata dietro a lui camminavo come una papera per stare al suo passo con le gambe divaricate per non inciampare con i suoi piedi e provocando un sonoro "pat" per ogni passo, arrivati davanti la porta della camera si fermò di scatto, si girò e mi prese in braccio, poi mi buttò sul letto e si mise sopra di me a a circa cinque centimetri dal mio viso ed esclamò

"Quindi è un sì, principessa?"

Sorrisi, sapevo che non sarebbe stata proprio una passeggiata ma dovevo stare al suo fianco o sarei morta

"Sì, mio principe."

Sorrise anche lui quando senti la mia affermazione, poi ci baciammo, era bellissimo come le sue labbra riuscivano a rimettermi in sesto, cominciammo ad unire le nostre lingue, il sapore dei suoi baci richiamavano in me una sensazione che non so ben spiegare, è come quando sei al mare e vedi la linea dell'orizzonte, lì è il punto dove cielo e mare si incontrano e quella linea non esiste per gli ma te la vedi è esattamente davanti ai tuoi occhi.

Le sue mani sui miei fianchi andarono sotto la maglia e incominciò ad accarezzarmi la pancia mentre io giocavo con i suoi ricci, la sua mano destra si spostò sul mio seno facendomi sospirare ma continuai ugualmente a baciarlo appassionatamente, scese di nuovo giù e mi tolse i jeans mentre io gli sfilavo la maglia, arrivato al mio piede sinistro incominciò a baciarlo, salendo piano piano, la caviglia, il polpaccio, il ginocchio, la coscia, ogni bacio che lui mi dava il mio corpo bruciava sempre di più, stavo andando a fuoco, così tolsi la maglia e la buttai a terra, arrivò all'inguine, io sentivo dentro che non sarei resistita un'attimo di più se lui avesse continuato così, si fermo e si riappoggiò su di me mentre si toglieva i pantaloni, si accostò benissimo a me e io incominciai a baciarlo con foga quando lui incominciò a vagare con le sue mani sul mio corpo per arrivare sull'elastico dei miei slip quando mise la sua mano dentrò e incominciò a farmi dei giochini, sussultai e cominciai ad affannare ancora di più il respiro, dissi il suo nome con un filo di voce tra uno spostamento di lingua e l'altro così lui si fermò un momento e io lo vidi allungarsi verso il comodino, aprire il cassetto e prendere un preservativo, rimasi colpita dal fatto, io non avevo preservativi lì, quando lui vide il mio sguardo sorrise e io capii che li aveva messi lui, ci spogliammo del tutto poi si infilò l'involucro ed entrò in me, mi era mancato, incominciò con movimenti lenti, quando passò a quelli più veloci e forti misi le mani sulla sua schiena e premetti con le dita sulla sua pelle calda, non volevo graffiarlo e la cosa lo eccitò così tanto che ansimò e mise più foga nei suoi movimenti che mi stavano facendo impazzire, quando ad un certo punto arrivò alla mia parte sensibile e raggiungemmo l'orgasmo.

Fu decisamente un ritrovo fantastico.

Tra Inferno e Paradiso//Mika\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora