Starbucks

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Mi sveglio la mattina succesiva con l'odore dei pancakes appena fatti, mi vesto immediatamente e scendo a fare colazione prima che quei buzzurri finiscano tutto.
Vedo Harry con un grembiule bordeaux a righe bianche che sta facendo saltare un pancake sulla padella.

Vedo Harry con un grembiule bordeaux a righe bianche che sta facendo saltare un pancake sulla padella

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Louis arriva di soppiatto e lo abbraccia da dietro dicendo dolcemente: "Buongiorno amore".
Dentro di me inizio ad urlare e sciogliermi per la dolcezza.
"Lo sapevo!" penso vittoriosamente.
"Em em, buongiorno ragazzi" interrompo.
I due sobbalzano spaventati.
"Uhm, em, c-ciao" balbettano all'unisono.
"Ho visto tutto, non vi preoccupate non dirò nulla" dico cercando di tranquillizzarli.
"Zayn, Niall e Liam lo sanno da un pezzo e penso che Zayn l'abbia detto a Carlotta"
"Ah quindi sono stata l'ultima a saperlo" rispondo un po' delusa.
Ci sediamo a tavola, mi raccontano la storia di come si sono conosciuti mentre mangiamo la nostra ottima colazione.
Appena finito di raccontare ci raggiungono anche gli altri, Zayn e Carlotta mano nella mano.
"Zayn ha comprato i biglietti per la mostra di Bansky per me e Vev" annuncia Carlotta scendendo dalle scale.
Ho sempre adorato le mostre e ho sempre sognato di andarle a vedere con un ipotetico fidanzato, anche se non ne ho mai avuto uno.
Io vado in camera a prepararmi mentre aspetto che C finisca la colazione.
Mentre mi cambio rimango a fissare i tagli, mi perdo a guardarli, avvicino la mano per toccarli ma non sento il dolore anche se non sono ancora cicatrizzati.
Mi vesto e mi trucco.

Mi vesto e mi trucco

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Indosso un paio di converse nere, i jeans di quattro taglie più larghi e una camicia verde

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Indosso un paio di converse nere, i jeans di quattro taglie più larghi e una camicia verde. Per rimanere in tinta mi metto un ombretto verde lime.
"La mia piccola gay" strilla Carlotta.
Io mi limito ad alzare gli occhi al cielo.
"Andiamo che é meglio" dico tirandola per un braccio.
Prendiamo la metro che é a due isolati da casa e ci fermiamo dinuovo a Covent Garden. Mettiamo il navigatore per raggiungere 50 Earlham Street.
Riconosciamo subito il luogo, non perché ci fossimo già state ma perché ci troviamo di fronte un muro rosso con la scritta "the art of Banksy" in bianco e capiamo di essere arrivate.

Riconosciamo subito il luogo, non perché ci fossimo già state ma perché ci troviamo di fronte un muro rosso con la scritta "the art of Banksy" in bianco e capiamo di essere arrivate

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La mostra dura circa un'ora e un quarto, quando usciamo io e C decidiamo di andarci a prendere un frappuccino da Starbucks, mettiamo quindi il navigatore e ci avviamo.
Dopo aver fatto dieci minuti di coda, ma perché c'é sempre così tanta fila da fare, usciamo vittoriose con le nostre bevande, finché ad un certo punto, una ragazza con lo skate mi viene addosso.
Cadiamo entrambe e come se non bastasse mi si rovescia tutto il frappuccino addosso.
"Merda" imprechiamo all'unisono.
"Scusa scusami davvero tanto, ti ripago la bevanda e la lavanderia" dice con tono gentile la ragazza.
Si toglie il cappello e io sgrano gli occhi.
"Ma sei Amy!" quasi urlo.
"Tu sei Veronica!" urla lei.
"Scusami, non volevo. Dio mi dispiace un casino, però ho un'idea, vieni a casa mia, ti fai una bella doccia, io ti lavo i vestiti e ti presto i miei, tanto abbiamo lo stesso stile" dice tutto d'un fiato.
"Non ce n'é bisogno, sei stata comunque molto gentile" rispondo io.
La ragazza però insiste finché io non cedo.
"Io devo tornare a casa perché ho un appuntamento con Zayn" annuncia Carlotta.
Mentre la mia amica si allontana, Amy prende lo skate e lo mette sotto il braccio.
Ci avviamo nuovamente.

Let me be your last first kissDove le storie prendono vita. Scoprilo ora