Dopo tre giorni decido di prendere in mano il cellulare.
Trovo una mare di messaggi da Carlotta, sono ventidue, e a mia grande sorpresa ne trovo tredici di Amy.
Sono entrambe preoccupate per me, si chiedono che fine abbia fatto.
Non ho voglia che la gente mi veda online, quindi chiamo Carlotta dal telefono fisso per raccontarle cos'è successo e come sta mia madre.
"Cosa hai intenzione di fare?" mi chiede preoccupata C
"Non me la sento di lasciare mia madre in queste condizioni, non penso torneró a Londra"
"Qualunque cosa accada non esitare a chiamarmi, io sono qui per te" risponde e io mi sento sollevata.
Chiudo la chiamata e vado in camera di mia madre.
La trovo dormiente sul letto, con un flacone aperto di sonniferi sul comodino.
Terrorizzata chiamo il 118, controllo se ancora respira o se le batte il cuore.
Dopo circa cinque minuti arrivano i medici, la caricano sulla barella e la portano in ambulanza.
Io sono paralizzata.
"È impossibile che sia successo davvero" penso.
Vado in bagno, tiro fuori la lametta dal rasoio e inizio a passarla, come una carta di credito, sulle mie braccia.
Vedo im sangue che cola ma non mi interessa, continuo, taglio sopra taglio.
La sensazione che tutto sia surreale non passa, inizio a premere piú forte finchè non sento il cellulare squillare.
È un suono lontano, mi sembra di essere morta.
Confusa e con giramenti di testa rispondo alla chiamata.
"V sono Amy, ero preoccupatissima. Mi ha chiamato Carlotta dicendomi che stai bene e che sei tornata a Roma" dice tutto d'un fiato.
"Umh, si, em, sto bene. Ora devo andare" e chiudo il telefono senza aspettare che lei risponda.
Scrivo un lungo messaggio a Carlotta in cui le spiego cos'é successo con mia madre e in cui le dico la mia decisione: rimanere a Roma finché la situazione non si stabilizza.
Le chiedo anche di avvertire Amy, magari di inoltrarle quel messaggio, ma poi di non parlarne più con nessuno se non con i ragazzi.
Metto la modalità aereo, non ho voglia di sentire nessuna risposta, nessuna chiamata, nessun parere.
Voglio solo sparire.
Faccio partire Cigarette Daydreams.
Mi accovaccio per terra portando le ginocchia al petto e coprendole con la maglia oversize che indosso.
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Let me be your last first kiss
Ficção AdolescenteVi presento V&C due migliori amiche che hanno condiviso di tutto, e ora sono pronte per il loro primo viaggio fuori Italia. Andranno a Londra ospitate da una famiglia un po' particolare, cinque ragazzi molto affiatati tra di loro. Riuscirà V a dare...