Desire[J.W.]

♤14

Wooyoung

Quando quella mattina andai a lavoro, mi aspettai che molte più persone avrebbero fatto ritardo. Era la mattina del primo dell'anno, perciò molte persone avevano passato la notte fuori ed, essendo la mia azienda un posto pieno di persone giovani, allora mi ero aspettato che molte tra queste sarebbero arrivate in ritardo.

In realtà, peró, furono nello specifico tre persone: Song Mingi, Jeong Yunho e Kim Yunhee. Non sapevo bene come dover reagire all'idea che Yunhee avesse fatto baldoria con i suoi amici e, soprattutto, insieme a Yunho, ma una cosa la sapevo: dovevo darci un taglio con tutta quella situazione.

Avevo pensato che passare del tempo lontano da lei avrebbe migliorato le cose e che la mia quasi "ossessione" per lei si sarebbe placata almeno un po'. Avevo passato le vacanze con la mia famiglia, i miei genitori, i miei due fratelli e la famiglia di quello maggiore. Infatti, lui era più grande di me di due anni, era sposato da quattro e adesso aveva una figlia di un anno che era a dir poco adorabile. Mio fratello più piccolo, invece, nonostante avesse sette anni si vedeva già che fosse piuttosto maturo per la sua età, forse perchè cresciuto con due fratelli maggiori.

Avevo cercato di stare il più distante possibile dai miei genitori e dalle loro domande insistenti, per non parlare di quelle dei miei nonni e dei miei zii, soprattutto quelle riguardanti la mia vita amorosa. Non avevo passato giorno senza che mi venisse chiesto "e la ragazza?" o "quando credi sia l'ora di mettere su anche tu una famiglia come tuo fratello?". Nessuno di loro sapeva però quanto la mia vita fosse stata stravolta dal desiderio di mio padre di farmi lavorare nella sua compagnia e che quindi l'unico momento in cui potevo dedicarmi ad una figura femminile era sul posto di lavoro.

E ovviamente nessuno sapeva che adesso, anche quella figura femminile aveva iniziato ad ignorarmi e ad evitarmi come la peste: ed io ero completamente ossessionato dal sapere che diavolo le avessi fatto per farla allontanare cosí di botto da me.

Quando la vidi entrare in ufficio quella mattina affiancata dai suoi due coinquilini, vidi loro due che la tenevano sotto braccio, come se quasi dovessero tenerla in piedi per farla camminare, e lei che li ringraziava con teneri sorrisi. Sorrisi che volevo rivolgesse a me.

Non sapevo esattamente quando avevo iniziato a comportarmi come se fossi il ragazzo geloso della situazione, ma sapevo perfettamente che ogni volta che la vedevo comportarsi in maniera affettuosa con uno dei suoi amici non riuscivo a resistete e sentivo l'impulso di prenderla e portarla via con me. Proprio come successe in quel momento.

Mi alzai dalla sedia del mio ufficio e uscii fuori da esso, dove potei vedere i tre ragazzi diretti alla scrivania della mia segretaria, dove lei stava già poggiando le sue cose. Mi avvicinai ancora di più e potei immediatamente notare che la pelle della ragazza fosse più chiara del solito, come se non stesse bene in quel momento.

«Fatto nottata?»domandai allora, pensando che probabilmente avesse bevuto troppo la notte prima insieme ai suoi amici e che adesso stesse avendo un post-sbornia piuttosto duro da gestire di primo mattino a lavoro. Tutti e tre comunque si voltarono a guardarmi e potei benissimo notare gli occhi dei due ragazzi in difficoltà, come se non sapessero cosa dire.

«No, solo una mattinata storta.»mi rispose Mingi, per poi sorridermi tranquillamente e tornando ad aiutare la sua amica a sistemare le sue cose sulla scrivania. Io ovviamente non credetti ad una sola parola, e sbuffai una risata.

«Mi volete dire che non avete festeggiato il capodanno?»chiesi ancora, adesso sinceramente curioso di ciò che mi stavano nascondendo. Avevo il diritto di saperlo? No. Mi importava? Sí.

«Le importa?»mi rispose con tono acido il più alto e io storsi leggermente la testa e lo guardai: nonostante fosse più di dieci centimetri più alto di me, non mi sentivo affatto intimidito da lui, anzi, la prendevo più come una sfida, quello di infastidirlo attraverso Yunhee.