Capitolo 46°

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Grace's pov

Mi sentivo seguita, perseguitata, non avevo un attimo di pace.
C'era sempre qualcuno che seguiva tutti i miei passi, ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo.

Stavo camminando per le vie di Londra, sempre con quella paura di essere seguita da qualcuno. All'improvviso sentì delle braccia spingermi per terra, dei calci colpirmi la pancia, i fianchi, le gambe.

Mi svegliai di scatto e respirai profondamente.

Facevo sempre quell'incubo me lo portavo dietro da anni, e mi faceva particolarmente paura.

Louis's pov

Un urlo acuto mi fece sbalzare dal letto interrompendo il mio sonno.

Mi stropicciai gli occhi, e mi misi a riflettere su quello che avevo appena sentito; probabilmente la moretta aveva avuto un incubo.

Mi infilai le calze ed entrai nella stanza accanto.

Accesi la luce.

«Oi Grace cos'è successo?»

Era spaventata, sudata e..indifesa, forse.

«Ehi..» sussurrai e l'abbracciai forte.

«Ehi..» disse lei con voce spezzata.

Le accarezzai i capelli e le sussurrai che era tutto apposto.
Non era forse il momento di fare il cattivo.
Sicuramente no.

«Dai, sta tranquilla e dormi.» sussurrai quasi dolcemente.

Tomlinson ti stai forse addolcendo?

Mh no, ha solo avuto un incubo, il cattivo potró farlo domani, e dopodomani, e dopo, dopo, dopo domani..

Grace's pov

Una luce fastidiosa mi colpiva in pieno la faccia, impedendomi -ovviamente- di dormire.

Aprii gli occhi, e trovai di fianco a me Louis.

Mh Louis? Ma?! É sonnambulo? Haha sfigato.

Rimasi a guardarlo, e sorrisi involontariamente.

Gli accarezzai i capelli e lui mi strinse forte.

Mi alzai immediatamente e lui emise un verso, alzai gli occhi al cielo e senza svegliarlo presi i miei vestiti.

Andai in bagno mi cambiai e piegai i vestiti che mi aveva offerto lui.

Andai giú, presi un biglietto e scrissi:
'Grazie per stanotte'
-Grace

«Mhh, si andrà bene.» lo posai sul bancone della cucina e uscì da quella casa.

Louis's pov

Mi svegliai e mi guardai attorno.

«Grace?» dissi assonato.

Mi alzai e andai giú in cucina, vidi un bigliettino e lo presi.
'Grazie per stanotte.'
-Grace

«Oh, è andata via..»

Mi buttai a peso morto sul divano e accesi la tv.

Grace's pov

Finalmente arrivai a casa: la porta era aperta quindi non c'era bisogno di entrare dalla finestra.

Andai dritta in camera e vidi Emily, abbracciata a Zayn che dormivano tranquilli.

«Ma che cazzo!?»urlai.

Emily, aprì gli occhi.

«Umh.. Grace, non è come credi, mi scoppia la testaa.»

«Perchè stai dormendo abbracciata al mio ragazzo?! Spiega!»

«Eravamo ubriachi, stai calma dopo ti spiego tutto okay? Ora mi scoppia la testa.»

«Andate al diavolo, tu e lui.»

Presi uno zaino e lo riempì con un po' di vestiti e robe varie.

«Aspetta dove stai andando?»

«Questi non sono affari tuoi.»

Lo caricai in spalla ed uscii fuori dalla casa.

«Grace!»urlò.

Camminai fino a casa di Louis, mi piazzai davanti al suo cancello indecisa se suonare o meno.

Ci pensai un attimo, mi asciugai le lacrime e poi suonai.

Louis's pov

Continuavo a pensare a lei, stanotte era così fragile, era nelle mie braccia e si sentiva protetta, io, forse, la facevo sentire sicura.

Perchè continuo a pensarla?
Non posso innamorarmi di lei.
Basta pensare a lei, basta.

Mi alzai dal divano per mangiare qualcosa quando il campanello suonò.

Mi avvicinai alla porta e aprì.

«Grace?»

Mi si buttò nelle braccia e mi strinse forte.

«ehi.. È successo qualcosa?»sussurrai.

Si staccò e si asciugò le lacrime.

«Nono, scusa.. Non dovevo.»

Mi avvicinai a lei.

«Ora mi racconti tutto va bene?»

Grace's pov

Scossi la testa in segno di negazione.
In fondo, era colpa sua, se tutto questo era successo.

«É colpa tua.»

«Colpa mia?»

«Sì, e non so nemmeno perchè sono qui.»

«E allora vattene.»
«Chi ti vuole.» aggiunse.

«Sai, credevo di potermi fidar di te. Eri così compresivo questa notte.»

«Ero addormentato, avrei fatto di tutto pur di averti fatto star zitta.»

«Sei bravo a recitare.»

«Lo so.»

Non c'avevo nemmeno pensato.
L'unico che mi era apparso vicino era lui, in quel momento.
Mi ero.. Illusa.

In fondo, aveva pianificato tutto, era strano, molto strano, il fatto che lui, si era dimostrato così dolce e comprensibile.

Dovrei smetterla, ancora oggi rimango fottuta dalle persone.

Camminai, ritornai a casa di Emily, buttai tutti i vestiti dentro la valigia, fin quando Niall non mi fermó.

«Che fai?»

«Torno a New York.»

«Come mai?»

«Ho nostalgia di quel posto.» dissi seria.

«Dai scassa palle rimani.»

«No, il mio ragazzo è incagabile, e la mia migliore amica mi ha dimenticata. Mi sono rotta.»

«Inizio una nuova vita.» aggiunsi.

«blah blah blah.»

«Niall, vai a cagare.»

Chiusi la valigia.

«Ci vediamo.» uscii da casa e mi diressi in aereo porto.

•continua•

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