Capitolo 26°

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Era martedì sera e domani sarebbe riniziata la scuola.

Che due coglioni la voglia proprio non c'era, volevo andare solo per vedere la mia migliore amica ma per il resto preferivo stare a casa.

Preparai lo zaino e i vestiti.

Presi un jeans a vita alta e una maglioncino corto bianco.

Preparai tutto sulla sedia e mi buttai nel letto.

*******

La sveglia iniziò a suonare e la voglia di buttarla giù dalla finestra era tanta.

Mi alzai, presi i vestiti che avevo preparato la sera precedente e mi vestì.

Andai in bagno, mi truccai - con solo del mascara- e mi feci una coda alta.

Presi lo zaino, il cellulare e andai giù.

«Fratellino.» gli stampo un bacio sulla guancia.

«Sorellina, pronta che andiamo?»

«Certo.» sorrisi e andai fuori.

Entrai nell'auto e lui mi seguì.

«Fa un po' freddo.» ridacchiai.

«Poco?? Io non direi.» rise.

Dopo 5 minuti arrivamo al parcheggio della scuola.

Baciai Niall sulla guancia e corsi da Emily.

«Emilyyyy.»

«Babbana miaaaa.»

Ci abbracciammo e tutti ci guardavano male.

«Allora devi raccontarmi qualcosa?»disse lei.

«Sisi ma in classe.» risi.

Entrammo in classe e le raccontai tutto.

«Secondo me dovresti dimenticarti di lui e provarci con Zayn.» sussurró.

«Mh non so..»

«Pensaci.»

«Va bene.»

Mi girai per vedere se il ragazzo di cui mi ero perdutamente innamorata fosse presente ma non c'era.

Sarà in bagno a farsi qualche zoccola -sicuramente-.

Entró in classe camminando con tranquillità, come se tutto il mondo stasse ai suoi comodi e si sedette posando lo zaino nel banco a fianco.

Nel frattempo io e la ragazza bionda continuavamo a parlare.

«Prof quelle due befane continuano a parlare e mi danno fastidio.» disse la voce dietro di me.

«Beh, sai sono cose che capitano.» sorrisi e tutta la classe si mise a ridere; ero soddisfatta.

«Zitta Calder e tu, Tomlinson stia zitto che è meglio.»

*****

Dopo 3 ore noiosissime suonó la campanella della ricreazione, mi alzai insieme alla mia migliore amica e andammo a prenderci la merenda alla macchinetta.

Louis's pov

Mi avvicinai alla ragazza mora insieme ai miei amici, quella verginella doveva pagarmela, quindi perchè non vendicarmi?

«Guardare la Horan che mangia, povera ha preso da suo fratello e ora diventerà obesa!» dissi seguito dalle risate dei miei "amici".

Si giró: «Ma che cazzo vuoi?!»

«Abbassa i toni verginella, oops! Ho appena detto che sei una verginella del cazzo.»

Lei rimase in silenzio, sfigata.

Suonó la campanella e tutti, ammassati in folla corsero nelle loro aule.

Mi misi a camminare tranquillo per corridoio fin quando non vidi Grace, appoggiata all'armadietto.

Mi avvicinai, la presi dal polso e la buttai dentro allo sgabuzzino con me dentro.

Emise un gemiti di dolore.

«Stai bene?!» chiesi.

«Prima mi sfotti davanti a tutta la scuola e poi mi chiedi se sto bene?!» quasi urló.

«Non urlare.» dissi seriamente stringendo forte le presa al suo polso mentre lei si fece cadere a terra.

Iniziavo a chiedermi se avesse veramente qualche problema.

Mi chinai e le alzai la manica del maglioncino bianco che indossava,intravidi una fascia leggermente sporca di sangue e rimasi paralizzato.

«Autolesionista.» dissi con disprezzo.

E lei rimase in silenzio.

«Guardami.» ordinai.

«Lasciami in pace.»

«Ho detto: guardami!» urlai.

Mi guardó, brava piccola.

La adagiai a terra e mi misi su di lei tenendola forte in modo che non si potesse muovere.

Iniziai a baciarla con foga sfregando il mio bacino contro il suo.

«L-Lou ma che cazzo fai?! Mollami!» urló in preda al panico, le si leggeva negli occhi.

Continua•

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