La strada è una puttana, non c'è niente di bello
Sto vivendo in paranoia, per questo parlo meno
[Paranoia - Seven zoo]📍Rozzano
Autunno, 2019Vincenzo
Sentirsi completamente soli in un gruppo di persone.
Sei tu sbagliato o sono gli altri poco sensibili?
Guardi tutti da fuori, osservando ogni piccolo dettaglio in ogni sua forma.
Passi tutta la vita in questo modo, fin quando arriva quella persona che stravolge tutto.
Pensi, come mai lei non fa come gli altri, perché non mi ignora semplicemente come tutti?
Perché voler sapere qualcosa su di me? Un semplice ragazzo pieno di complessi, fino al collo.-Vuoi qualcosa da bere? Io ho un po' di sete.- Teresa si gira con tutto il corpo verso la mia direzione, aspettando una risposta positiva, lo leggo dalla sua faccia. Dalla sua innocente faccia.
Questa sera siamo a casa di un amico di Luigi, non so nemmeno quale sia il nome.
Dire che non mi sento a mio agio è poco.
Sento un peso addosso, mi sento quasi osservato.-Prendimi un bicchiere di acqua.- le rispondo accendendomi una sigaretta.
La ragazza si alza dirigendosi verso il tavolo delle bibite.
Perché cazzo la tratto così male?
Vorrei avvicinarla, ma allo stesso tempo continuo a tenerla lontana, a comportarmi come un coglione.-Tutto bene, ammò?-
Marco avvolge un braccio intorno al mio collo e mi scombina i capelli in modo affettuoso.
Il ragazzo non capisce proprio quando non è il momento di scherzare.-T'hanno ucciso il gatto?- domanda divertito.
Manca poco e gli tiro un calcio, scherzosamente.
-Non c'era acqua, ti ho preso della Sprite.-
Teresa spunta con un bicchiere trasparente in mano, aspettando che io lo prenda.
La ringrazio con lo sguardo, cogliendo l'occasione per studiarle tutto il corpo.
Questa sera ha dei pantaloni bianchi a vita bassa, riesco quasi a vederle quel tatuaggio misterioso coperto per metà dal tessuto.-Devo tornare a casa, qualcuno mi darebbe un passaggio?- domanda la ragazza controllando di non aver dimenticato nulla sul tavolo.
-Io. Ti accompagno io.-
Mi alzo afferrando le chiavi della mia macchina e chiedendole implicitamente di seguirmi.
Usciamo dal locale e quasi senza aspettare salgo mettendo in moto.-Sei più uscita con Michael?- le domando improvvisamente svoltando a destra.
-No, lo vedo solo a lavoro.-
Non sa la rabbia che mi fa venire quando parla di quel cazzo di lavoro.
-Meglio così. Sai già cosa ne penso.-
Sento la ragazza sbuffare dopo la mia osservazione e reprimo la voglia di alzare gli occhi al cielo.
-Vi, sbaglio o la macchina dietro ci sta troppo attaccata al collo?- domanda Teresa agitandosi sul sedile.
Guardo dallo specchietto e all'inizio penso che siano solo le paranoie di Teresa frequenti.
Fin quando inizio a far caso di più alla cosa.-Che macchina è?- le domando guardando la strada davanti a me.
-È un'Audi bianca.-
Cazzo.
-Controlla meglio, sei sicura?- le chiedo come conferma, sperando in un grande no.
-È una cazzo di Audi bianca, Vincenzo.-
Senza riflettere un secondo di più cambio strada accelerando.
Dobbiamo andarcene da questa strada.
Se è chi penso, siamo in pericolo.-Dove stiamo andando, chi sono?-
Guardo Teresa e la vedo confusa.
-Non importa chi sono. Dobbiamo andarcene lontani da qui.-
[Note: volevo scusarmi con tutte le persone che seguono questa storia dall'inizio.
Ho perso tutti i capitoli e li ho ritrovati solo in questi ultimi giorni.
Spero continuerete a seguire questa storia.
Mi farò perdonare.
Un abbraccio virtuale.]
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Storie tristi ; 𝗣𝗮𝗸𝘆 𝗚𝗹𝗼𝗿𝘆
FanficVincenzo e Teresa, classe '99. Entrambi accomunati da un passato complicato, da ferite ancora aperte. Diventeranno l'uno la salvezza dell'altro. Ma il passato ritorna. Tutto ritorna. -Uno come me a una come te non ha nulla da offrire. A parte una vi...