Capitolo 8 - La Torre di Astronomia

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L'aria fredda mi fa pizzicare il naso e le mie dita sono un po' intorpidite. Il mio cuore batte all'impazzata, e non so se sia perchè ho fatto di corsa tutti quei gradini o perchè davanti a me, che mi guarda negli occhi, si trova Mattheo Riddle.

Rimango quasi pietrificata per qualche secondo, fino a quando riesco a dire: - Non pensavo di trovare nessuno quassù a quest'ora -

- Neanche io -

- Se vuoi che me ne vada... -

- Non serve -

Sta anche lui fumando. Mentre si rigira verso il parapetto io finalmente riesco a muovermi per dirigermi verso il mio solito posto.

Mi siedo schiena al muro, tiro fuori una sigaretta dal pacchetto e prendo l'accendino. Una. Due. Provo ad accenderlo tre volte.

- Merda - sussurro tra me e me.

Proprio ora mi si doveva scaricare.

A quanto pare mi sente anche Mattheo: - Y/n - richiama la mia attenzione e mi lancia il suo accendino.

Prendo l'accendino al volo (non senza difficoltà data la poca illuminazione della Torre) e, dopo essermi accesa la sigaretta, mi alzo e lo raggiungo sulla ringhiera. Si volta verso di me, e mentre gli restituisco l'accendino lo stuzzico un po':

- Vedo che ti ricordi ancora il mio nome -

Non ricevo nessuna risposta. Logorroico come sempre.

Faccio un tiro: sento il fumo che dalla bocca scende giù fino ai polmoni. Mi riempie. Mi rilassa. Aspiro una boccata d'aria prima di espirare tutto il fumo inalato. A volte non c'è sensazione migliore di questa.

Rimango lì, fianco a fianco con Mattheo, a fumare in silenzio per qualche minuto. Dopodichè è lui a parlare.

- Malfoy si meritava di più di un Expelliarmus... Sa essere un vero coglione -

- Ormai ci sono abituata. Aspetta... - mi giro verso di lui - Come fai a sapere dell'Expelliarmus? -

Lui mi guarda con quel suo sorrisino seducente e beffardo.

- Io so sempre tutto -

Una folata di vento invernale attraversa la Torre, facendomi rabbrividire.

- Non hai freddo con solo una felpa addosso? - mi domanda lui.

- In effetti sto iniziando a congelarmi -

- Tieni - si toglie il giubbotto e me lo mette sulle spalle.

Sa il suo odore, lo stesso che avevo sentito quella volta al negozio di gufi: è una misto di colonia e fumo, ma nessuno dei due è così eccessivo da essere nauseante. È, anzi, un profumo particolarmente piacevole.

- Grazie - dico mentre torniamo entrambi a guardare la notte scura oltre quel parapetto.

I contorni delle montagne delineati solamente dallo scomparire delle stelle dietro di essi e dalla mezzaluna che, bianca come latte, splendeva nel cielo nero. Il suo riflesso argenteo sul lago increspato dal vento di novembre. Le tetre ombre degli alberi spogli ed il soffuso vociare degli uccelli notturni. Tutto visto da qui è meraviglioso. Soprattutto la figura di Mattheo che fuma accanto a me.

Voglio che il mondo si fermi, voglio che questo momento duri per sempre. Ma il tempo vola, e ad un certo punto Mattheo spegne l'ultima sigaretta e si avvia per scendere le scale e tornare al dormitorio, quando, appena scesi i primi gradini si gira e mi saluta:

- Ci si vede y/n -

Sorride e scompare nell'oscurità, lasciandomi lì con il mio turbine di emozioni su cui ho di nuovo perso il controllo.

Solo quando torno anche io nel mio dormitorio mi accorgo che ho ancora addosso la sua giacca. La appendo sull'attaccapanni e mi rimetto a letto, cercando di pensare a come gliel'avrei restituita l'indomani. E così piano piano mi addormento.


**SPAZIO AUTRICE**

Scusate se non ho pubblicato prima questo capitolo, ma in questi giorni sono stata molto male e non avevo neanche le forze per scrivere. Spero comunque che la storia vi stia piacendo. Fatemelo sapere tramite commenti nel corso del capitolo o alla fine. Vi chiedo solo una piccola cosa: mi farebbe moltissimo piacere se votaste la storia <3 <3

In the end it's Him and IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora