Capitolo 19 - Lo stanzino

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Nero. Tutto quello che vedo è nero. Sento il cuore che mi batte veloce nel petto. Non sono mai stata una fan degli spazi bui. Sbatto le palpebre per cercare di capire cosa - chi - si trova davanti a me. Inutile.

Sento solamente la sua figura avvicinarsi silenziosamente a me, sempre di più, fino a quando sono pervasa dal suo odore. Spalanco gli occhi. Le mie narici si riempiono di un misto di colonia e fumo. È un profumo che riconoscerei tra mille.

Il Suo profumo.

Proprio in quel momento due soffici labbra si posano sulle mie. All'inizio il bacio è dolce, ma dopo qualche secondo Mattheo mi stringe a sé, facendo scivolare le sue mani lungo i miei fianchi fino ad arrivare alla parte posteriore delle mie cosce. Senza smettere di baciarmi mi solleva, obbligandomi ad avvolgere le mie gambe intorno alla sua vita.

Inizia a camminare, e dopo qualche secondo mi siede su un tavolino, o almeno credo che sia un tavolino. Non so per certo su cosa io sia seduta. Tutto quello che so è che voglio più di questo, più di un semplice bacio. La bocca di Mattheo si separa dalla mia e si fa strada sul mio collo. Un gemito lascia le mie labbra, subito smorzato da quelle di Mattheo di nuovo sulle mie, affamate.

Il suo corpo mi sovrasta e spinge sul mio, facendomi sporgere all'indietro di qualche centimetro, fino a quando sento la dura superficie del muro a contatto con la mia schiena. Mi sistemo sul tavolino, senza mai rompere il bacio. Una volta totalmente appoggiata al muro, allungo le mani, cercando con una i capelli di Mattheo e con l'altra i suoi pettorali.

Vengo, però, fermata dalle sue, che prima erano sui miei fianchi, ed ora sono attorno ai miei polsi. In quel momento le sue labbra si allontanano dalle mie, facendomi aprire gli occhi, i quali, abituatisi ormai al buio, mi permettono di incrociare il suo sguardo.

È così intenso che sento la mia pelle prendere fuoco.

Senza smettere di guardarmi, prende entrambi i miei polsi con una mano e li solleva sopra la mia testa, bloccandoli contro il muro. Sono immobilizzata, sia dal suo corpo e dalle sue mani che mi bloccano, sia dal suo sguardo. Mattheo si china su di me, la sua bocca sul mio orecchio, e sussurra:

- Dio. Mi fa impazzire quanto mi vuoi -

La mano che non sta tenendo ferme le mie si avvicina al mio viso, scostandomi una ciocca di capelli dagli occhi.

- Non posso negare, però, che sono deluso - la sua espressione diventa più seria - E vorrei una spiegazione sul perchè, questa mattina, non ho avuto il piacere di svegliarmi accanto a te -

Ci vuole qualche secondo perchè io recuperi la voce.

- Mi dispiace - sento il senso di colpa farsi strada dentro di me - Stamattina mi sono svegliata presto e ho pensato di tornare nella mia stanza prima che qualcuno mi vedesse. Non mi era venuto in mente che tu potessi pensare che io ti avessi usato, o almeno non ci avevo pensato fino a dieci minuti fa. Ti stavo venendo a cercare e poi tu mi hai trascinato qui. Mi dispiace veramente tantissimo -

Mattheo sembra ferito per un momento, ma ritorna all'espressione seria di prima il secondo dopo, e dice:

- E perchè volevi tornare nella tua stanza senza che nessuno ti vedesse? -

Abbasso lo sguardo quando rispondo:

- Non volevo che qualcuno mi vedesse uscire dalla tua camera perchè non volevo che ne parlasse tutta la scuola. Non volevo che mio fratello lo venisse a scoprire da qualcun'altro che non fossi io e... Non sapevo se tu volessi che i tuoi amici sapessero cos'è successo tra noi -

Mattheo mi lascia andare i polsi che teneva sopra la mia testa e rimane in silenzio. Più i secondi passano, più mi sento in colpa per averlo ferito. Decido così di dire:

- Mi dispiace. Capisco benissimo se sei arrabbiato con me, so che ti ho deluso, e se non ti fidi più di me... -

- Hey - con una mano mi solleva il mento facendo incrociare i nostri sguardi - Non sono arrabbiato con te. Capisco perchè lo hai fatto, e capisco se vuoi aspettare per dire a tuo fratello di Noi, - il mio cuore salta un battito - ma la prossima volta che dormo con te mi piacerebbe anche svegliarmi con te -

- Quindi c'è un Noi? -

Mattheo mi rivolge un sorriso, e tutte le emozioni che stavo provando fino a cinque minuti fa riaffiorano.

- Ti sei già dimenticata di quello che ti ho detto ieri notte? -

"Devi promettermi che non penserai mai di essere solo una delle mie conquiste. Non lo sei e non lo sarai mai"

- Non me lo scorderei mai -

Ricambio il sorriso di Mattheo, il quale mi stringe tra le sue braccia e mi bacia dolcemente, prendendo il mio viso tra le sue mani.

- Faremo tardi a lezione - dice una volta che ci siamo allontanati.

- Come se a te interessasse di arrivare in orario -

- A me potrebbe non interessare, ma so che a te importa - dicendo questo mi prende per i fianchi e mi solleva, per poi appoggiarmi a terra.

- Esci prima tu o vuoi che vada io? - mi chiede, il suo viso così vicino al mio che sento le ginocchia cedere sotto il mio peso e le farfalle svolazzare nello stomaco.

- Vai pure, io esco tra qualche secondo -

- Okay - mi bacia sulla fronte prima di avviarsi alla porta.

Una volta posata la mano sulla maniglia si volta.

- Ci si vede Y/n -

- Ci si vede Theo -

Mattheo apre la porta e la luce illumina il suo viso altrimenti in penombra. Sta sorridendo. Più di quanto non l'abbia mai visto sorridere.

Mi rivolge un ultimo sguardo e si volta, chiudendo la porta, facendo ripiombare lo stanzino nell'oscurità.


**SPAZIO AUTRICE**

Eccovi il capitolo 19!! Mentre lo scrivevo avevo letteralmente le farfalle nello stomaco.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 05, 2023 ⏰

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