Capitolo 15 - Amortentia

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Dormo tutto il pomeriggio, e mi sveglio che la cena è già iniziata. In effetti non ho molta fame, anzi, non ne ho proprio, quindi decido di fare una passeggiata mentre tutti sono nella Sala Grande. Forse un po' di tranquillità mi farà bene.

Mi vesto ed esco dalla mia camera chiudendola, come al solito, a chiave.

Mi vesto ed esco dalla mia camera chiudendola, come al solito, a chiave

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Attraverso la sala comune di Serpeverde fino ad arrivare ai corridoi della scuola

In questo periodo dell'anno c'è un'atmosfera magica. Ormai sta per nevicare: lo si sente dall'aria fredda che entra dalle crepe nelle vecchie pareti del castello. Nonostante tutti quegli spifferi, però, mentre cammino senza una meta precisa, non sento freddo.

Mi guardo intorno. Mi rattrista pensare che tra un anno o poco più dovrò lasciare questo posto, che per me non è solo una scuola, ma quasi una casa.

Di sicuro non considero casa mia Privet Drive n°4, dove abitano gli zii miei e di Harry, i Dursley. Loro ci hanno sempre trattato come servi e mai come nipoti, come avrebbero dovuto invece fare dopo la morte dei nostri genitori.

Vago per una buona mezz'ora, perdendomi nei miei pensieri, fino a quando sento dei passi provenienti dal corridoio adiacente al mio. Spero con tutto il cuore che non sia Piton o uno degli altri professori, perchè se così fosse dovrei dare una spiegazione sul perchè non sono con gli altri a cenare nella Sala Grande.

Giro l'angolo e con mia grande sorpresa la persona che vedo in lontananza è Mattheo.

Sta camminando nella mia direzione, e dopo qualche passo alza finalmente gli occhi. All'ultimo momento, come se proprio l'avermi vista gli avesse fatto cambiare idea, gira l'angolo ed entra in un corridoio laterale a quello che stavo percorrendo.

Tutto questo comportamento mi sembra strano, così decido di seguirlo: forse riuscirò ad ottenere delle spiegazioni.

Una volta, però, che giro lo stesso angolo che ha girato Mattheo qualche secondo prima, rimango molto delusa. Una serie di corridoi hanno inizio in quel punto, e, non sapendo quale scegliere dato che ormai di Mattheo non c'è più traccia da nessuna parte, decido di tornare al dormitorio.

Una volta arrivata nella mia stanza vado subito a dormire, dato che il lunedì mi devo svegliare presto per le lezioni.

Imposto la sveglia e mi metto sotto le coperte, anche se non riesco a togliermi dalla testa lo strano comportamento che Mattheo ha avuto per tutto il giorno.

Anche se ho dormito tutto il pomeriggio mi addormento subito, come se non dormissi da giorni.

Mi sveglio la mattina e la giornata non inizia nel modo migliore. Appena guardo l'ora, infatti, mi accorgo di non aver sentito le sveglie e di aver quindi dormito troppo. La colazione è ormai finita, e tra cinque minuti inizia la lezione.

Mi butto giù dal letto e mi lavo viso e denti. Dopodichè mi infilo la divisa, prendo la bacchetta ed il libro di pozioni e corro fuori dalla mia stanza.

Ovviamente, con la "grande" fortuna che mi ritrovo, la classe del professor Lumacorno si trova abbastanza lontana dal mio dormitorio, quindi corro per non ritardare più di quanto non stia già facendo.

Raggiungo l'aula, mi sistemo i capelli, un po' spettinati a causa della corsa, e busso. Apro la porta e vedo Lumacorno e gli altri studenti davanti ad un tavolo pieno di pozioni.

Anche se devo aver interrotto la sua spiegazione, il professore si rivolge a me in modo gentile:

- Signorina Potter. Mi stavo chiedendo se si sarebbe unita a noi. Dato che solitamente è in perfetto orario lascerò correre questo piccolo ritardo di oggi -

- Grazie professore. Non succederà più - lo assicuro io.

Rivolgo uno sguardo agli altri studenti: oltre ad alcune facce che non conosco vedo Harry, Ron, Hermione, Malfoy, Pansy, Astoria e Mattheo. Faccio per unirmi al gruppo quando Lumacorno mi rivolge di nuovo la parola:

- Signorina Potter, dato che è già qui vicino, perchè non ci dice che odore ha questa pozione -

Mi indica un recipiente con un coperchio. Dopo averlo alzato con cautela il professore mi fa segno di avvicinarmi. Mi porto davanti al tavolo e annuso la pozione.

- Riesco a sentire una fragranza, come profumo...Anzi, colonia da uomo... E poi... Un odore completamente diverso... Fumo di sigaretta -

Dopo aver detto quest'ultima frase mi fermo. Guardo meglio la pozione e rimango pietrificata.

È Amortentia. E come ho studiato ieri prende l'odore di ciò che più ci attrae. Non ci vuole un genio per capire chi ho sentito io.

- Grazie signorina Potter - dice Lumacorno chiudendo il recipiente con il coperchio.

Mi allontano dal tavolo dando un'occhiata prima a Mattheo, il quale ha addosso il suo solito sguardo inespressivo, e poi a Harry, il quale mi guarda perplesso.

- Come stavo dicendo qualche minuto fa, questa è Amortentia, il filtro d'amore più potente del mondo. Questa fiala, invece, contiene Felix Felicis, anche detta... -

- Fortuna liquida - dice Hermione.

- Esatto signorina Granger. Un sorso di questa pozione e scoprirete che tutte le vostre imprese hanno successo. Quest'oggi darò questa fiala di Fortuna Liquida allo studente che riuscirà a fabbricare un accettabile Distillato di Morte Vivente. Trovate la ricetta a pagina 10 del vostro libro -

Una volta raccolti gli ingredienti ognuno si posiziona davanti ad un calderone e iniziamo tutti a preparare ciò che Lumacorno ha richiesto.

Alla fine dell'ora il professore gira per l'aula per valutare i nostri lavori. Il solo che è riuscito a preparare un accettabile Distillato di Morte Vivente è stato Harry. È veramente migliorato in Pozioni rispetto all'anno scorso.

- Complimenti Harry - si congratula Lumacorno - Ecco la tua fiala di Felix Felicis. Usala bene -

Dopo che Harry riceve la fiala ci avviamo tutti fuori dalla classe.

Cerco di evitare di parlarci, perchè so che chiederebbe spiegazioni riguardo l'Amortentia e tutto il resto, quindi, invece di girare nella stessa direzione in cui stanno andando lui, Ron e Hermione, faccio un'altra strada, e mi dirigo verso l'aula di Divinazione.

Mentre cammino noto che questa parte del castello è molto tranquilla: non c'è, infatti, anima viva in giro.

Proprio appena penso questo, una figura sbuca da un corridoio secondario e si fionda su di me, facendomi sobbalzare dalla paura. Subito dopo mi sento spinta verso la parete che ho alla mia sinistra, e finisco schiena al muro, la persona comparsa improvvisamente a pochi centimetri da me.

Tutto è successo così velocemente che solo ora riesco a vedere dei ricci marroni scuri e un volto con una cicatrice sul lato destro, quella cicatrice.

Ora mi rendo effettivamente conto di essere faccia a faccia con Mattheo Riddle.


**SPAZIO AUTRICE**

Ecco qui il capitolo 15. Mi dispiace molto di non essere stata attiva in questo periodo ma ho iniziato la scuola e sono stata molto impegnata.

Spero comunque che questo nuovo capitolo vi piaccia. Se è così fatemelo sapere con dei commenti e votandolo.

Grazie per le 340 letture. Vi voglio beneee <3 <3


In the end it's Him and IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora