Il buongiorno si vede dal mattino?

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Tutte le mattine la sveglia era presto. Dopo essermi alzato e preparato andavo a correre. Iniziai ad andarci con i miei amici e ormai era diventata un'abitudine. Il campo rosso, il luogo in cui andavo ad allenarmi, come si deduce dal nome, era un campo, da calcio. Chiaramente era abbandonato e privo di qualsiasi manutenzione, come ogni cosa che si rispetti presente nel raggio di pochi chilometri dal comune di Iscore. Il comune era un ufficio formato da 4 stanze di cui una era fuori servizio e nelle altre tre non ci andava mai nessuno perché girava sempre un segretario con una gobba preoccupante e una voce rauca che provocava un certo fastidio. Il campetto era sempre pieno per via della pista di atletica, abbandonata, ma pur sempre una pista.

Finito di allenarmi tornai a casa, mi lavai e mi sdraiai sul divano per riposarmi un attimo, mi aspettavano almeno un paio d'ore di clarinetto. Così per tutte le mattine, quantomeno in estate. Quel giorno finito di fare le mie cose andai a casa di Chiara. Appena uscito di casa mi sentii avvolgere dal caldo, c'era un sole che spaccava le pietre e molta umidità che sicuramente non migliorava la situazione. Quando arrivai vicino casa di Chiara la chiamai, anche se ci mise un po' per rispondere.

<< Pronto amore >>

<< ... >>

<< Ma sei proprio una dormigliona eh? >>

<< Si >> disse ancora intontita

<< Beh quantomeno te ne rendi conto >>

<< Si certo, e tu non sei divertente >>

<< Ah beh, ma solo con te eh, certi lussi non sono per tutte. >>

<< Ah beh quindi dovrei anche ritenermi fortunata? >>

<< Si, e dovresti anche prepararti dato che sono quasi sotto casa >>

<< Non mi sono nemmeno alzata, vieni a casa che tanto i miei sono a lavoro>>

<< Va bene, arrivo. >>

Quando arrivai era sull'uscio di casa in pantofole e pigiama. In testa aveva uno chignon fatto nel modo peggiore che si potesse fare, io non sono mai stato bravo a farlo, ma questo batteva sicuramente tutti i miei tentativi a mani basse.

<< Ciao dormigliona >>

<< Buongiorno fiorellino, vuoi il caffè? >>

<< Va bene, anche se sarebbe quasi ora di pranzo >> dissi indicandole l'orologio alle sue spalle

<< Ah è vero, rimani qui a mangiare che ti insegno a cucinare? >>

<< Certo, così ti insegno a fare battute divertenti >>

<< AH AH AH ma che simpatico >>

Una volta preso il caffè con Chiara, mi cambiai e ci lavammo le mani. Decidemmo di cucinare il pesto di rucola, Chiara si occupò della pasta ed io del pesto

La rucola è sempre un po' amara, però con i pomodorini freschi ci sta bene. A me piaceva tanto l'Italia perché ero convinto che per cucinare bene siano importanti ingredienti semplici e buoni uniti ad un forte riguardo nei dettagli.

Una volta presa la rucola ritornai in cucina e la misi in una scodella per lavarla e frullarla, Chiara mise sul fuoco la pentola dell'acqua e prese l'olio.

<< Sono uscite le date delle audizioni? >> chiese concentrata sui fornelli.

<< Purtroppo non ancora, però sono convinto che è roba di giorni, ormai la prova si avvicina >>

<< Chissà, magari la prova sarà a cavallo del nostro viaggio in Puglia >>

<< Ah beh magari, ma non credo, così tanta fortuna in un colpo solo, non accadrà mai >>

Dopo una decina di minuti finimmo di preparare, io misi la rucola, i pinoli e l'olio nel frullatore e feci il pesto, saltammo tutto in padella e aggiungemmo due pomodori per rendere il tutto un po' più dolce. Apparecchiammo e ci sedemmo a tavola. 

Il mare non ha orizzontiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora