La vacanza in Puglia purtroppo fini in un battito di ciglio, le prelibatezze, il mare e i posti visti, li ricordo perfettamente ancora oggi. Il ritorno a casa fu un po' traumatico, riprendere lo studio e la scuola era pesante, e non solo per me. Da un po' di giorni infatti Chiara sembrava diversa, aveva perso interesse un po' per tutto e in classe aveva sempre uno sguardo vago. Pensava sempre alle cose sue e mi teneva fuori, come se fossi diventato un estraneo di punto in bianco.
Un giorno ci fermammo ad un parchetto trasandato vicino scuola, era aprile e l'aria piano piano si stava riscaldando. Chiara era sdraiata accanto a me che guardava il vuoto. Ad un certo punto però, come se andasse di fretta, disse che si era stufata di restare lì e che voleva tornare a casa. Mentre uscivamo dal parco, istintivamente mi strinse la mano più forte del solito, i segni degli anelli ci misero' un po' ad andarsene. Quel parchetto, anche se trasandato, come tutto ciò che si trovava da quelle parti, era popolato da tanti ragazzini, infatti con la coda dell'occhio notai anche che era appena arrivato Davide con il suo gruppo di amici stronzi.
Nelle due ore successive Chiara non si degnò nemmeno di guardarmi in faccia, arrivati davanti a casa sua infatti mi salutò con un secco "Ciao" e se non fosse che le impedii di chiudere la porta senza salutarmi come si deve, sarei tornato a casa senza troppi complimenti.
Quella sera fu scontrosa, e dopo tanto attrito, si mise nel letto e mi disse di andarmene via.
Io, senza far troppo rumore, cercai una coperta e mi misi sul divano in salotto, non era un vero e proprio letto ma pur sempre meglio di niente.
Di solito quando mi buttavo sul letto, prendevo sonno nel giro di poco tempo, ma quella sera proprio non ci riuscivo. Passai almeno una decina di minuti buoni a fissare il soffitto di casa, fino a quando non sentii Chiara zampettare verso di me con una coperta sulle spalle e un cuscino in mano.
<<Se non vuoi dormire con me almeno tieni il cuscino no?>>
<<Ma tu non eri arrabbiata con me (per non so quale motivo) o sbaglio??>> le risposi sorridendo
Chiara abbassò lo sguardo a terra, si fissò i piedi nudi e arrossì
<<Beh si.. ma.. possiamo fare la pace>>
<<Si potrebbe fare si..>> dissi soddisfatto
<<..però mi devi preparare le crepes>>
<<mmh.. si ma ad una condizione>>
<<sentiamo>> le dissi con gli occhi di chi conosce già la risposta
Chiara quindi prese una pentola e una ciotola, io nel frattempo presi la farina e un paio di uova. Mettemmo latte, zucchero, farina e uova nella ciotola e mescolammo tutto. Avremmo dovuto aspettare che l'impasto si amalgamasse ma mi sono sempre rifiutato di capire la differenza fra le crepes e i pancake quindi figuriamoci se aspetto. Mettemmo una noce di burro su una pentola a fuoco lento, quindi iniziammo a preparare le crepes.
<<Beh ma a te la facciamo vuota perché hai fatto la monella eh>> le dissi ridendo
<<si si e tu stanotte dormi sul balcone>>
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Il mare non ha orizzonti
General FictionMatteo è un ragazzo che per colazione, pranzo e cena mangia pane e musica, gli basta un clarinetto per divertirsi e dedica tutto se stesso a questo. Con il passare degli anni si fa sempre più forte il desiderio di ritagliarsi un posto in questo mond...