"Ehm, hai dieci secondi per venire qui e sederti a tavola, o andrai a scuola senza colazione."
Emily entra in cucina con passo pesante, facendo il labbruccio, e Louis la guarda: ha i capelli castano scuro e gli occhi di un blu luminoso, un mento a punta e il volto a forma di cuore, e anche quando fa i capricci, Louis la ama così tanto che il suo petto gli fa male.
Anche con il broncio, Emily si arrampica sulla sedia e afferra la tazza di latte al cioccolato che Louis le ha preparato.
"Perché hai il broncio?" chiede Louis, versandosi una tazza di cereali, seduto di fronte a lei.
Emily sospira, come se Louis le avesse fatto la domanda più ovvia del mondo e dice: "Non voglio andare a scuola, papino."
"Cosa? Ieri eri così emozionata! Volevi che ti svegliassi due ore prima, così da poter scegliere i vestiti più belli da indossare."
Emily ruota gli occhi, e Louis si appunta mentalmente di ringraziare Lottie per quell'abitudine. Lei non dice niente, così Louis si sporge sul tavolo e le prende le manine nelle proprie.
"Perché hai cambiato idea?"
"Non conosco nessuno" sussurra, con il mento basso sul petto così da non incrociare gli occhi di Louis.
"Beh, è una sciocchezza" la testa di lei si alza di scatto, velocemente sposta i suoi occhi lontano e inizia a guardare fuori dalla finestra mentre Louis continua,
"Robbie, della porta accanto, sarà nella tua classe, e anche Bella con cui vai a nuoto. E io starò li per un po', perché devo incontrare il tuo insegnante ed essere sicuro che ti stia divertendo. Ehi."
Lui le stringe la mano gentilmente e aspetta che i loro sguardi si incontrino.
"Te lo prometto, se non ti piace la scuola, possiamo trovarne un'altra. Ma devi almeno provarci prima, ok?"
Emily inspira, poi lascia uscire un altro sospiro e annuisce.
"Questa è la mia bambina." Louis mormora "Ora mangia la tua colazione, e andiamo. Non vogliamo essere in ritardo il primo giorno."
__________
La scuola materna è lontana solo un paio di isolati, così Louis avvolge Emily nel suo cappotto, le prende la mano, e la accompagna là a piedi.
L'aria è frizzante alla fine dell'autunno, con l'inverno quasi alle porte gli alberi hanno già perso le loro fragili foglie marroni, e appaiono tristi mentre i loro rami spogli sono smossi dal vento.
La scuola è piccola: un ordinato palazzo, circondato da una recinzione in ferro battuto che fa tirare a Louis un sospiro di sollievo.
La porta della classe è spalancata, e ci sono già alcuni bambini con i loro genitori seduti ai tavoli che chiacchierano sommessamente.
La presa di Emily sulla sua mano si fa più forte mentre entrano, e Louis si sente un po' apprensivo mentre si guarda intorno, cercando l'insegnante.
Non gli era stato possibile andare all'incontro genitori-insegnati la settimana prima, quindi non aveva idea di che cosa aspettarsi.
"Ciao," dice allegramente qualcuno alla sinistra di Louis. Egli si volta per vedere chi è che parla e si trova faccia a faccia con un ragazzo. O almeno, uno che assomiglia ad un ragazzo. Ha infatti un volto angelico, occhi che guizzano di felicità e due fossette che compaiono mentre sorride a Louis e si china verso la bambina.
"Ciao," ripete di nuovo, e prende una mano di Emily per stringerla. "Sono Harry, come ti chiami?"
Emily si nasconde timida, lascia la mano di Louis così da poter afferrare la sua coscia, e Louis abbassa la mano sui suoi capelli, mormorando, "Va tutto bene, Em, digli come ti chiami."
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Nothing Else But Us Right Here || Italian Translation
FanfictionLouis sospira e si incoraggia mentre si fa scivolare il maglione sui suoi fianchi. Può farcela. Può resistere all'opera d'arte chiamata Harry Syles; perché lui è un responsabile, maturo adulto e per quanto voglia immergere le sue dita in quel caos d...