5. L'identità della nube oscura/ il Nemico più difficile.

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Shark era nel bel mezzo di un duello, insomma, nei guai più assoluti. L'avversaria che lo fronteggiava, Iris, sembrava essersi tramutata in un'altra persona. Non era più la tenera ragazzina dagli occhioni bisognosi di aiuto. Il suo sguardo rosso e malefico incuteva terrore perfino a un tipo che sa il fatto suo come Shark.
La ragazzina non aveva intenzione di mollare. Se solo fosse arrivato Yuma ad aiutarlo... ma no, era abituato a cavarsela da solo, non aveva bisogno di uno come Yuma a fargli da sostegno morale. Ce l'avrebbe fatta con le sole sue forze anchr quella volta. Ma vincere qual duello gli sembrava quasi una sfida impossibile. Non per il fatto che la sua avversaria era una persona a lui cara ma per l'imprevedibilità delle sue mosse. Il ragazzo non trovava un senso logico per le mosse della sua avversaria. Ma in qualche modo sapeva che stava usando una strategia ben precisa. Lo leggeva nei suoi occhi lapislazzulo oramai rosso sangue.
《Shark!》 Lo richiamò una voce familiare alle sue spalle.
Mai era stato così felice di sentire quella voce sgraziata. Aveva bisogno di Yuma e Astral. Da solo non avrebbe mai capito cosa fare. Anche solo la loro presenza lo metteva a suo agio meglio una giornata al mare con Rio.
《Come va?》 Chiese poi il ragazzo dagli occhi rosso / fucsia raggiungendolo.
Shark indicò il campo di battaglia. Bastò uno sguardo e Yuma capì la gravità della situazione.
《Ma Shark, come mai...》
《Mai giudicare dalle apparenze. Quella bambina non è la mia Iris》 lo interruppe con uno sguardo oceanico che fece rabbrividire anchr Astral.
L'astrale osservò quindi le carte dell'amico e poi il campo avversario. C'era davvero qualcosa che non quadrava nel loro duello. Solo a pensarci Astral provava una strana sensazione. Come se tutto fosse sul punto di terminare con la vittoria di quella terrificante Iris.
《Sii prudente. Sotto c'è qualcosa che sfugge perfino a me e a Yuma.》 Lo avvertì Astral.
Shark annuì girandosi verso il campo. Non appena incontrò lo sguardo della bambina gli passò un brivido.
《Iris, sei davvero tu?》 Domandò ancora Shark fissando la figura che gli si opponeva.
Per un attimo il ragazzo dagli occhi blu ebbe la sensazione di rivedere la sua Iris, ma svanì a breve. Ma parli, tu?!, si domandò poi il ragazzo, spazientito.
《Ehi, Shark, gioca quella carta!》 Esclamò Astral notando nella sua mano una carta che avrebbe potuto aiutarlo.
Shark annuì. Era la carta che aveva recuperato a casa sua. Incredibile come il destino aveva deciso di fargliela usare. Non era un ragionamento sbagliato quello di usarla, dopotutto. Non ci aveva pensato, ma ora che ci rifletteva un po', ebbe la sensazione che l'avrebbe salvato.
《Bene, gioco la magia tana dello squalo. Ora per un turno un tuo mostro diventa mio e il suo attributo diventa acqua. Scelgo Ombra di mostro.》 Scelse Shark.
Astral però continuava a non capire perché la ragazza non tentasse di ostacolare l'avversario. Sotto c'era di sicuro qualcosa di strano e sconosciuto.

Rio e Kite aiutarono Vector a rialzarsi.
《Allora com'è stato essere impotente davanti a me, la tua Sovrana?》 Scherzò Rio.
Vector le fece una linguaccia.
《Non sei la mia Sovrana》 rispose girando altrove la testa.
Rio ridacchiò, poi lo stese a terra con solo il tocco di un dito.
《Puoi ricrederti》 scherzò ancora la ragazza.
Intanto Kite rideva alla scena. Le sue gote si scaldarono. Perché mi succede sempre quando penso a Rio?!, si sgridò senza riuscire a comprendere ciò che gli stava succedendo. Non aveva mai provato simili sensazioni. Doveva parlarne con Droite, che sperava fosse in grado di capirlo.
《A cosa stai pensando, Kite? Sei immerso nei tuoi pensieri da parecchio!》 Lo risvegliò proprio Rio.
Il suo cuore perse un battito quandobi loro sguardi si incontrarono.
《Nulla di importante. Meglio che vada a controllare come se la cavano Shark, Yuma e Astral》 mentì solo per andare via da lì.
《Porta questa a mio fratello》lo pregò Rio consegnandogli una carta.
L'ex cacciatore di numeri la prese prima di richiamare Horbital e partire a tutto gas.
Sei unico quando fai così. Hai paura di avere un cuore. E sei perso di me. Come io lo sono di te. Ma Rio, cosa stai dicendo?! A te non piace Kite!, si disse la ragazza. Sospirò. Com'era possibile che si fosse innamorata di Kite? E i suoi amici, sopratutto Bronk, cosa le avrebbero detto? No, temeva troppo i loro pensieri. Non poteva permettersi di perdere un amico come Bronk. Lascia tutto così com'è, Rio., concluse le sue riflessioni.
Vector si era rialzato in piedi e quella volta era rosso di rabbia.
《Adesso chi è che si prende gioco di chi?!》 Sbraitò il ragazzino dai capelli arancioni.
Rio rise sotto i baffi.
《Ritira quello che hai detto, fedele servitore!》 Scherzò spingendolo di nuovo a terra con un dito.
Vector si accasciò a terra sconfitto.
《Non l'hai ancora vinta》 sfidò la ragazza cercando di riportarsi in statura eretta.
Rio sorrise. Avrebbe voluto che la situazione rimanesse tale in eterno. Amava avere qualcuno si cui prendersi gioco.

Yu-Gi-Oh! Zexal: Una nuova avventura per Yuma & AstralDove le storie prendono vita. Scoprilo ora