Capitolo 10

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Capitolo 10 

"A domani, Tor. Ora ti preparo i volantini e il vestito."

"Va bene, P'Faai." Tutor giunse le mani in un wai in direzione del manager del negozio, poi uscì. Passando davanti ad una persona non pensò nemmeno di salutarla, sebbene fosse lì ad aspettare lui. Gli passò semplicemente davanti senza degnarlo di uno sguardo tanto che Fighter si mise a correre per seguirlo. Quando lo raggiunse, Tutor lo guardò per un istante e si voltò di nuovo.

"Oh... Non hai chiamato." Fighter borbottò e spostò gli occhi sul più piccolo. Quando vide che non c'era alcuna risposta, a parte il suo viso immobile, si limitò a sospirare piano e continuò a parlare: "Non hai chiamato e non parli. Potresti almeno ringraziareìmi per averti fatto raggiungere l'obiettivo."

"Non te l'ho chiesto."

"Ma così ho evitato che venissi licenziato."

"Ma ho comunque rischiato di essere licenziato per colpa tua." Tutor alzò la voce. Era stato quasi licenziato perché Fighter chiamato l'ufficio principale fino a che la questione era diventata seria e P'Faai è dovuto venire a sistemare la faccenda. Per fortuna P'Faai non l'aveva licenziato ma ha solo borbottato qualcosa, e lo ha punito facendogli distribuire i volantini il giorno successivo.

"Stai dando la colpa a me?"

"Mh."

"Devi solo distribuire dei volantini."

"Se fosse solo questo non sarebbe un problema. Ma devo indossare il costume da mascotte e non so quale vestito mi stia preparando!" Era così nervoso per via dell'immagine nel camerino dei dipendenti che indossavano il vestito della mascotte per distribuire i volantini, ma la persona non era normale. Molti vestiti sembravano poco sicuri e niente affatto adatti a ragazzi come lui.

"Volevo solo aiutarti." La voce di Fighter suonava giù di corda, mentre dalla sua espressione si poteva capire che si sentiva colpevole... Ma solo un po'.

"Ci sono molti altri modi per aiutare la gente, P'Fight. Non capisco perché ti piace tutte le volte risolvere i problemi con i soldi."

"Perché i soldi possono risolvere tutti i problemi. Come oggi, se non ti avessi aiutato a vendere, pensi che ce l'avresti fatta da solo?"

"Certo. Perché no?"

"Sì, certo. Ti ho visto cercare di vendere a tre o quattro persone e non ci sei riuscito con nessuno. E quando ci riuscivi, vendevi solo di uno o due pezzi. Non l'intero lotto che ti ho fatto vendere io."

"..."

"..."

"Arrivarci in quel modo sarebbe stato meglio. Un poco alla volta, sarebbe stato grazie ai miei tentativi... Non grazie a qualcun altro, non grazie a te." Tutor abbassò la testa una volta finito di parlare. Stava gonfiando le guance trattenendo l'aria, a mostrare che si sentiva di nuovo male per le parole di Fighter. Perché Fighter aveva sbagliato, gli aveva strappato il suo orgoglio quando aveva fatto quella vendita.

"Ok." La voce di Fighter si era indebolita. "Alla fine ho capito che non ti piace che qualcuno ti aiuti così. Ma posso chiederti di ridurre il tuo orgoglio? È rischioso e potresti finire con un nulla di fatto."

"Anche tu dovresti ridurre qualcosa."

"Che cosa?"

"La tua sicureza. Cerca di non essere così pieno di te o tra poco ti ritroverai senza amici. Ooohi!" Fighter spinse Tutor. La spinta non fu sufficiente e mise su una faccia fastidiosa, mentre lui che era appena stato spinto non poté fare altro che lanciargli un'occhiataccia e mettersi a camminare avanti a lui.

Why R You? [Fighter x Tutor] Traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora