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Capitolo 24

"Sono pieno." Il proprietario della stanza alzò la testa per guardare la persona seduta di fronte a sé.

"Ma hai mangiato solo qualche boccone, Tor."

"È amaro, P'Fight. Non voglio più mangiare."

"Ancora dieci bocconi."

"..." il giovane rimase in silenzio.

"Tutor."

"Cinque?" Tutor rispose, cercando di dimezzare i bocconi da mangiare.

"No."

"Allora sette?" Il visto di Tutor si contorse in una smorfia supplichevole che il più grande non poté ignorare. Non che fosse la prima volta che Tutor si comportava così con lui, ma era la prima volta che Tutor lo implorava così da settimane, contando da quando non si erano più visti.

Mi sei mancato da morire.

"P'Fight."

"Si?"

"Allora? Sette?"

"Mh. Sette. Ma fa' bocconi grandi."

"Lo so", Tutor borbottò e iniziò a portarsi il cucchiaio alla bocca mentre Fighter appoggiava il mento su una mano e si metteva ad osservare in silenzio il ragazzo che mangiava. Non disse niente e il più giovane non fece domande, continuò solo a mangiare in silenzio. Fighter stette a guardarlo come se non avesse visto nitidamente il suo viso per mesi.

In realtà, a dover parlare sinceramente, a Fighter mancava l'atmosfera di prima, quando loro due erano insieme mentre Tutor studiava come un matto. A quel tempo, non avevano ancora accettato i loro sentimenti, che si trattasse di un'infatuazione o di amore. Nonostante ciò, era stato un bel periodo, in cui si erano conosciuti e avevano imparato a capirsi. Anche se non era durato nemmeno un anno, quei meravigliosi ricordi riaffioravano sempre alla memoria.

Quei sentimenti non sono mai spariti.

Nemmeno una volta.

Dopo aver finito di mangiare, Fighter mandò a letto il malato. Poi andò a spegnere la luce, tirò le tende e tornò al tavolo basso per mettere via il cibo e lavare i piatti. Mentre lo faceva, un paio d'occhi continuavano a seguirlo e alla fine Fighter si voltò verso il proprietario di quegli occhi.

"Perché non ti sdrai?" chiese mentre metteva via da mangiare e si voltava, un sopracciglio alzato in un'espressione interrogativa. Ma prima che potesse ricevere risposta, Tutor si era fatto silenzioso e osservava immobile il suo volto. Fighter non poté fare altro che avvicinarsi a lui e tirargli su fino al petto le coperte bianche. "Ti sei sdraiato."

"Ma non riesco a dormire."

"Vuoi che ti racconti una favola?"

"Non è divertente, P'Fight."

"Non stavo mica scherzando."

"..."

"Smettila di fare quella faccia e riposati, dai. Sai di avere delle borse sotto agli occhi come un panda?"

"Non sono uguali."

"Oh, sì!"

"..." Tutor non rispose, ma gli lanciò un'occhiata imbronciata.

"Che hai?"

"Non ho niente."

"Allora perché sei così stizzito?"

"Non lo sono."

"Allora dormi", gli ripeté Fighter. Gli accarezzò la testa e fece per andare a lavare i piatti.

Why R You? [Fighter x Tutor] Traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora