Capitolo 11

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Capitolo 11

"Ohi, P'Fight." Il proprietario del nome alzò la testa dal cellulare per guardare la persona che l'aveva chiamato.

"Dove sei stato? Ti ho chiamato dieci volte!"

"Sono andato a comprare da mangiare."

"E perché non hai risposto al cellulare?"

"Non l'avevo portato con me."

"Mh... Il cellulare va in tasca! E poi come fai se qualcuno ti chiama o c'è un'urgenza?" Fighter borbottava senza interruzione, il tono scocciato.

"Ci sei solo tu ad essere urgente." Borbottò Tutor.

"Che hai detto?"

"Niente", disse Tutor evitando di rispondere, perché era stanco di litigare con il senior che aveva di fronte. "Allora, perché sei qui in anticipo? Mi avevi detto di venire la sera tardi, no?"

"Ho finito di fare le mie cose in anticipo ed non avevo voglia di tornare a casa."

"Ooh." Tutor annuì. Si erano accordati per studiare sia il sabato, sia altri giorni, quando Tutor finiva di lavorare la sera, visto che P'Faai era così gentile da lasciare che Tutor finisse di lavorare in anticipo oppure, se era comodo, non andava a lavorare, bastava dirlo. Perché adesso che il negozio accettava lavoratori full-time, questi erano aumentati, ma era comunque meglio non licenziare Tutor.

"Allora, hai portato la chiave del tuo condominio? Hai la riserva?"

"Ce l'ho. Ma perché ho dovuto portarla?"

"Ti ho detto di portarla, non fare domande. Non dimenticare la chiave della stanza."

"Ah, è così?"

"Se non fosse così, allora cosa doveva essere? Almeno quando esci e non ti porti il cellulare, non dovrò stare ad aspettarti fino a che metto radici. Me le puoi dare?" Si mise a borbottare Fighter allungando una mano a chiedere le chiavi all'altro.

"Lo so, lo so. Non capisco perché devi usare questo tono aggressivo."

"Sei un maledetto testardo!" Fighter prese entrambe le chiavi che il più piccolo gli porgeva mentre gli tirava un colpetto in fronte. Tutor non poté fare altro che bofonchiare in direzione del senior, che gli rivolgeva un sorriso irritante.

E' così divertente prenderlo in giro così. Chissà se si sta pentendo di essere tornato a farmi da tutor?

"Che caldo!" Si lamentò il più grande dopo essere entrati nell'appartamento. Fighter andò a sedersi al tavolo giapponese prima di accendere il ventilatore e puntarselo addosso come se ne andasse della sua vita.

Sentiva Fighter lamentarsi e nonostante quello non chiedeva a Tutor di accendere l'aria condizionata. Fighter doveva immaginare che di solito Tutor non l'accendeva. Prima che venisse a prendere lezioni, non gli aveva mai detto di accenderla. Quando Tutor aveva visto che una persona a cui piacevano le comodità come Fighter era ridotto così, non poteva evitare di sentirsi dispiaciuto. Alla fine aveva deciso di accendere l'aria condizionata e poi era tornato a sedersi di fianco a lui.

"Ti aiuto anche con la bolletta elettrica", disse Fighter.

"Non devi. E' incluso nel prezzo delle ripetizioni."

"Non posso. Di solito agli altri insegni fuori. Ma questa volta sono salito e hai anche dovuto accendere l'aria. Quindi pago anche la bolletta."

"P'Fight."

"Tutor."

"Sai già che questa cosa non mi piace."

"Ma tu già sai come sono fatto." Entrambi si guardavano in faccia, sapendo che nessuno dei due avrebbe ceduto all'altro. Era ormai la solita storia tra di loro, però... "Facciamo a metà, ok?"

Why R You? [Fighter x Tutor] Traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora