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Capitolo 21

"Visto che Ton ha detto che Tutor è libero, puoi venire a lavorare al mio negozio per più di una settimana?" P'Gae chiese mentre chiudeva a chiave il negozio.

"Sì. Ultimamente sono libero e posso aiutarti. Non ci sono problemi."

"Benissimo, Tor. All'inizio ero nervoso, perché vedendo quell'espressione, pensavo avessi la febbre e ci sarebbero voluti giorni prima che guarissi. Devo davvero ringraziarti, Tor."

"Non è niente, P'Gae. Se posso aiutarti con qualcosa, lo faccio volentieri", rispose Tutor con un sorriso.

"Be', buon rientro a casa, Tor. Ci vediamo domani", P'Gae gli diede un colpetto sulla spalla e prese la strada opposta quando Tutor iniziò a camminare stanco moro, senza alcuna fretta. Si fermò un momento a comprare da mangiare al 7/11. Rispose al LINE di Fighter, che gli diceva di essere impegnato e perché doveva rimanere a gestire i clienti del padre, provenienti da un'altra provincia.

Era una cosa positiva. Tutor avrebbe sfruttato quel tempo per pensare a ciò che era appena successo, dicendosi che aveva fatto bene... a decidere qualcosa senza chiedere consiglio a nessuno.

"Tor", si sentì chiamare da una voce familiare quando giunse davanti al proprio appartamento. Una persona si alzò dalla panchina di pietra e guardò Tutor con occhi tristi.


"Zon."

"Posso dormire da te stanotte? Non ci sono più autobus e i taxi non passano. Non so davvero da chi andare."

"Certo. Sali", Tutor annuì e guidò Zon fino in stanza. "Vuoi farti una doccia prima? Ti vado a prendere un asciugamano."

"Va bene. Grazie mille, amico."

"Nessun problema", rispose Tutor e andò a prendere un asciugamano per poi passarlo al suo amico. Dopo che Zon fu entrato in bagno, Tutor decise di riordinare la stanza, ma riuscì a farlo solo per poco, perché il suo cuore era troppo agitato e non aveva voglia di fare niente.

Decise di lasciare perdere e uscì sul balcone.

Guardò il cielo illuminato dalle poche stelle. L'aria fresca che gli sferzava il viso non fu in grado di calmare la sua mente agitata.

Quello che provava non svaniva e non era in grado di fare finta di niente. Aveva un sacco di domande per la testa, assieme alle parole del padre di Fighter, che sembrava non riuscire a scacciare dalla mente.

Tutor ci pensava sempre. Anche se provava a non farlo, i suoi pensieri tornavano sempre là.

"Come va? Come mai te ne stai qua da solo, con la testa tra le nuvole?" Zon aveva aperto la porta e si era seduto sulla sedia libera. Lo sguardo che gli aveva lanciato era pieno di preoccupazione, così come la voce. "Che cosa ti preoccupa? Puoi parlarmene, Tor."

"Mh, lo so." Tutor rispose e guardò Zon, che mostrava un'espressione altrettanto crucciata. Lo Zon che lui ricordava era allegro e gioioso, ma in quel momento il suo amico sembrava avere qualche problema. "Ma sembri preoccupato anche tu. Ho ragione?"

"Non ti ho fatto una domanda per ricevere la stessa in risposta. Allora, che hai? Ti ascolto."

"..."

"Se vuoi raccontare. Ma se non vuoi, non fa niente." La voce di Zon si affievolì quando vide che Tutor aveva la testa altrove. Anche se era curioso, se l'amico non voleva parlare non lo avrebbe forzato.

"Zon."

"Mh."

"C'è qualcosa tra me e P'Fight."

"Eh? C'è qualcosa...? Tu intendi... una cosa tipo..."

Why R You? [Fighter x Tutor] Traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora