Capitolo 10 - Casa dolce casa

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Camminava in quella landa dispersa con lo sguardo vuoto e gli occhi leggermente arrossati ancora dal pianto. Non aveva più una meta, non aveva uno scopo e non sapeva che farne della sua vita. Era tornato a viaggiare da solo, a scappare da solo da quella vita che aveva sempre odiato. Non gli rimaneva niente, solamente il suo inutile potere e uno dei tanti protettori che lo seguivano, in questo caso un gracile corvo.

Era scappato da quella taverna, aveva corso per molto tempo con gli occhi intrisi di lacrime mentre si lasciava alle spalle quella vita che aveva sempre sognato. Una vita libera dalle sofferenze, nella quale era lui a decidere per sé stesso, ogni azione e ogni volontà. Una vita senza dover stare a sentire cosa fare e cosa non fare, dove poteva essere libero di esprimere le proprie emozioni, dove poteva sbagliare ma comunque riprovare, una vita che non lo legava alla sua natura ma che lo spronava a dare sempre il meglio di sé. Si lasciava alle spalle quel sogno che aveva sempre desiderato, quel futuro che bramava più di ogni altra cosa, lontano dalla sua famiglia e dalla sua influenza negativa.

Aveva corso per molto fino a ritrovarsi nel bel mezzo del nulla. Una landa mai esplorata che sembrava esser stata creata apposta per lui, per fargli capire che da quel momento in poi non avrebbe più rivisto niente come prima. Avrebbe detto addio alla natura che lo aveva ospitato, alle numerose foreste del regno che erano state la sua casa, che gli avevano insegnato molto dei suoi paesaggi e dei suoi abitanti. Addio a tutti quei paesi che lo avevano ospitato come se fosse una persona normale, a quegli amici che si era fatto e quelle tradizioni di cui si era affezionato. Doveva dire addio al mondo degli umani, perché da quel momento in poi la sua vita sarebbe tornata quella di prima. Un continuo viaggio a vuoto, con il solo scopo di dover scappare senza godersi la bellezza che il mondo gli offriva.

Doveva dire addio alle emozioni positive che aveva provato, tra la gioia e il divertimento, la passione e l'amore. Quelle emozioni che aveva provato solo grazie a quel ragazzo. Il ragazzo che gli aveva cambiato la vita, che gli aveva mostrato il lato bello delle cose e che lo aveva fatto sentire speciale, normale e amato. Lo stesso ragazzo che gli aveva affidato la sua fiducia sin dal primo momento, che si era battuto per lui anche se era un perfetto sconosciuto, anche sapendo della sua vera natura, ma che comunque difese con le unghie e con i denti. Il ragazzo che gli aveva insegnato che persino un filo d'erba durante la rugiada era bellissimo, gli aveva insegnato come fosse magico ascoltare i suoni della natura, quanto fossero belle le stelle senza la luce artificiale del fuoco o del sole. Gli aveva insegnato ad amare ogni creatura del mondo, a rispettarla anche in punto di morte, mostrandogli che la caccia facesse parte del ciclo della natura, ma che fosse comunque una pratica di grande rispetto. Gli aveva insegnato a sorridere, a far uscire le proprie emozioni, a farsi trasportare dal momento e a ridere per quanto fosse bella la vita. Gli aveva insegnato anche come piangere, che non bisognava reprimere le proprie emozioni, che nel momento delle difficoltà bisognava chiedere aiuto perché le persone più care glielo avrebbero dato.

Quel dannato ragazzo che era finito per innamorarsi di lui, che non riusciva a togliergli gli occhi di dosso perché lo considerava dannatamente bello tanto quanto la natura. Si era innamorato di qualsiasi suo aspetto, del suo carattere serio ma allo stesso tempo coraggioso, dei suoi boccoli neri che spesso e volentieri risultavano ribelli, dei suoi occhi oscuri che ritraevano le sue emozioni, della sua personalità per quanto complessa anche semplice. Amava ogni cosa di lui, dalla sua saggezza al suo modo di scherzare, da come si prese cura di lui nel momento del bisogno, da come aveva espresso tutta la sua ammirazione e lo aveva fatto sentire speciale. Amava i suoi pregi e i suoi difetti, il suo modo di approcciarsi alla vita, seppur in maniera negativa, i suoi punti di vista e i suoi pensieri incasinati nella testa. Quel ragazzo talmente forte era finito con l'innamorarsi proprio di lui, uno stregone, una creatura pericolosa per sé stesso e per il mondo circostante.

L'arciere E Il Mago - SakuatsuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora