Capitolo 7 - Spiacevole incontro

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Quella mattina come ogni domenica nella città portuale di Zehria si svolgeva il mercato mattutino. Al centro della cittadina vi erano numerosi stand nella quale i mercanti preparavano i propri banconi e vendevano la merce più prelibata. Dal cibo, alla frutta esotica fino ai gioielli, il mercato di Zehria era il più famoso di tutto il regno ed era rinomato per le sue materie prime di ottima qualità. La prima fra tutte era il pesce, la città era una delle poche ad avere lo sbocco sul mare e perciò l'unica a potersi permettere la pesca marittima. I piatti di pesce di Zehria erano famosi, l'esportazione di tale prodotto era diffuso in tutto il regno e per questo la città era considerata un punto d'incontro per mercanti e pescatori. Quando Atsumu si trovava nelle vicinanze, non poteva fare a meno di farci una scappata e visitare il celebre mercato.

Per Kiyoomi la vista di un mercatino talmente grande e vasto di merce lo incantava. Cominciò a guardarsi intorno incuriosito da tutto ciò che era in vendita, dal cibo locale e dai prodotti artigianali invidiabili. C'erano molti banconi con del pesce fresco, specie di pesci che non aveva mai visto in vita sua e che dall'aspetto pensava fossero difficili da pescare, ma anche deliziosi. Nei banchi di frutta invece venivano vendute prelibatezze da tutto il regno, frutti mai visti prima d'ora dai colori e dalle forme ambigue che attiravano gli occhi del ragazzo. Lì incredibilmente fu la prima volta che il mago vide frutti come per esempio l'ananas o l'avocado. Quando si spostava invece nelle bancarelle che profumavano di pane o di altri squisiti pasticci caldi, il moro non poteva rifiutarne l'assaggio. Nella sua vita selvaggia insieme ad Atsumu era raro mangiare dei pasti preparati, erano una delizia quando riusciva a metterli sotto ai denti, come ad esempio quando riusciva a far scrocchiare il pane e ad assaporarne il gusto.

In mezzo a quel mercato di buon cibo e brava gente, Kiyoomi adorava parlare con le persone. Quando nessuno riusciva a riconoscere che fosse un criminale o uno stregone, il moro si fingeva un comune viaggiatore e si interessava alle storie di paese. Non perché amava socializzare o perché voleva essere amichevole, ma era semplicemente curioso. Quando viveva nel castello insieme alla sua famiglia, cercava sempre delle scuse per uscire e per andare nel paese in cui viveva. Non riusciva a spiegarselo, ma la vita delle persone comuni lo affascinava, e le ammirava per come riuscivano ad andare avanti con le proprie forze. Quella curiosità non svanì mai, era sempre intenzionato a saperne di più e a conoscere quelle persone. Infondo era anche un modo per studiarle e per capire com'era la società dei suoi tempi.

Rispetto al mago, Atsumu parlava con le persone per il semplice piacere di socializzare. Quella mattina però si distaccò dai dialoghi e dal giro che aveva intrapreso l'altro e si spostò verso altri banconi. Ultimamente avevano affrontato parecchie avventure e i suoi averi cominciavano a rovinarsi, per esempio la sua borsa era quasi lacerata, la sua canotta bucata e gli stivali erano da cambiare. Persino i suoi coltelli erano leggermente rovinati e doveva cambiarli prima che le lame si spezzassero. Se c'era una cosa che però non era rovinata, quella era il suo arco. Poneva un'attenzione altissima su quel prezioso oggetto e se ne prendeva cura ogni giorno. Ad ogni modo doveva rinnovare le sue cose e per questo i suoi occhi si posarono solo sui banconi di artigianato.

Negli ultimi tempi Atsumu aveva capito che qualcosa non andava in sé. Non riusciva più ad uccidere le sue prede con una singola freccia, i suoi movimenti cominciavano ad essere lenti e la sua agilità stava svanendo. Erano delle piccole cose, ma per lui rappresentavano dei cambiamenti enormi. Sapeva che anche Kiyoomi se n'era accorto, ma ad ogni modo non ne avevano parlato. La spiegazione a questo calo di forza poteva essere dato da un senso di stanchezza, infondo non era un bene portare il proprio corpo all'estremo e bisognava dare un freno a quella vita spericolata. Ma poteva essere quella la sola causa? Non riusciva a darsi una spiegazione.

<< Grazie mille. >> sorrise ad uno dei mercanti con cui aveva effettuato uno scambio.

Quella mattinata era stata fruttuosa per gli affari, Atsumu era riuscito a far riparare la borsa, a cambiare i coltelli e gli stivali, e per questo si sentiva davvero soddisfatto.

L'arciere E Il Mago - SakuatsuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora