Capitolo 13 - Il fatidico giorno

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Il giorno che aveva sperato non arrivasse mai, era diventato reale. Ciò per cui Kiyoomi aveva combattuto dall'adolescenza fino a quel momento era stato vano, doveva dire addio alla sua libertà e a quella speranza di vivere senza costrizioni. Il suo incubo stava per avverarsi e non c'era niente che poteva fare per fermarlo.

Come era stato per i primi due figli della famiglia Sakusa, anche per il più piccolo l'intero paese era a lavoro per organizzare un "matrimonio" perfetto. Tutti i paesani, che fossero adulti o bambini, dovevano svolgere un compito che avrebbe contribuito all'organizzazione di quella cerimonia, e soprattutto ad evitare qualsiasi imprevisto. Il fioraio del paese doveva portare alla famiglia i fiori più belli che avesse mai avuto, quei fiori sarebbero andati ad abbellire la piccola chiesa del paese, dove si sarebbe svolta la cerimonia. Le altre decorazioni sarebbero state portate dalla sarta più brava del luogo, portando nastri e decori da utilizzare all'interno della chiesa. Il pasticcere, il panettiere e chiunque altro cuoco del borgo avrebbe dovuto contribuire ad un enorme banchetto per festeggiare; i musicisti più abili avrebbero suonato la musica più soave che esistesse; tutti si sarebbero vestiti in maniera elegante per festeggiare la bella notizia. Ma nella chiesa non sarebbe entrato nessun umano, avrebbero atteso fuori la fine del rituale fino all'arrivo della nuova coppia sposata.

Veniva chiamato matrimonio, ma non era altro che un rituale. L'unica cosa che permetteva a quella specie di cerimonia di essere considerata tale era la fatidica domanda, che come ad ogni matrimonio si rivolgeva ai due sposi. Entrambi avrebbero dovuto acconsentire a quell'eterna vita che li attendeva, c'era bisogno di una stretta di mano e di un semplice "Sì" per legare l'anima dei due stregoni per sempre. Sarebbe bastato non rispondere o negare per evitare che quel rituale non si completasse, ma in quel modo Kiyoomi avrebbe messo in pericolo la sua vita e quella di Atsumu e ciò non poteva permetterlo.

Quella mattina nella villa Sakusa tutti erano impegnati a realizzare i preparativi per la cerimonia. Nella stanza dove aveva trascorso la sua vita piena di contrastanti emozioni, Kiyoomi lasciava che sua sorella lo preparasse per ciò che stava arrivando, per il suo matrimonio, seppur non voleva considerarlo tale. Con il sorriso di una donna gentile ma con gli occhi spenti di una bambola, sua sorella Hitomi sistemava i capelli riccioluti del fratello. Il moro sedeva davanti al comodino con lo sguardo perso nel riflesso dello specchio. Erano giorni che in quel riflesso riusciva a vedersi com'era cinque anni prima, quando era un'adolescente che spesso piangeva per lo stress causato da quella vita, oppure quando era infuriato per tutte le ingiustizie e le punizioni che subiva. In quel momento non poté far altro che vederlo, il sé stesso di diciotto anni che lo guardava con disprezzo, perché non poteva credere che alla fine aveva ceduto a quella richiesta. Stava per rovinare la sua vita con le sue stesse mani e la cosa peggiore era che ne era consapevole.

Ancora non riusciva a credere che un giorno quel matrimonio sarebbe diventato realtà. Aveva passato l'esistenza a giurare persino sulla propria vita pur di non cedere la sua volontà e la sua libertà, le cose più preziose che una persona aveva. Da sempre era scappato da quel destino che i suoi genitori avevano scritto per lui, era andato alla ricerca di un'alternativa dove si sarebbe potuto sentire libero di scegliere per sé stesso. Da sempre aveva sofferto molto, era stato punito per tutte le volte che si era ribellato, costretto a scappare e vagare nella solitudine per anni, finché un giorno capì cosa voleva farne della sua vita. Voleva viaggiare, scoprire nuovi luoghi e sentirsi libero, ma se ripensava alla sua condizione capiva che quel sogno era impossibile, non poteva farlo. La sua natura era pericolosa per il mondo, per le persone e sopratutto per l'uomo che amava.

<< Sei bellissimo! >> sorrise ingenuamente Hitomi << Tuo marito non saprà resisterti, ne sono certa. >> dallo specchio volgeva uno sguardo amorevole al suo piccolo fratellino.

L'arciere E Il Mago - SakuatsuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora