Brittany
Dalla notte in cui avvenne l'aggressione al cantiere, ogni mattina mi svegliavo con gli incubi. Mi svegliai di scatto, madida di sudore e con le mani strette intorno al collo cercando di respirare più aria possibile. Quando un piccolo raggio di sole si fece spazio tra le tende, strizzai gli occhi e finalmente riuscì a mettere a fuoco la mia stanza. La ispezionai passando in rassegna prima il lato in cui dormiva la mia migliore amica, ma nel trovarlo vuoto fui assalita da un piccolo moto d'ansia che passò velocemente nel vedere le scritte rosse lampeggianti sulla radio-sveglia posta sul comodino.
Sono le 9:10, quindi Trisha si trova già nel suo ufficio!
Sospirai e nel spostare lo sguardo verso il lettino di Milo, un sorriso fece capolino sulle mie labbra.Mi alzai stiracchiandomi e in pochi secondi mi trascinai fino al bagno, ancorai le mani sul lavandino, costrinsi il mio viso a sollevarsi per poter poi fissare il mio riflesso nello specchio. Quello che vidi non mi piacque affatto, sotto i miei occhi si erano formate delle occhiaie dovute al fatto che, ormai la notte non riuscivo a riposare bene. Solo per un attimo, un piccolo singolo attimo, chiusi gli occhi e cercai di respirare più aria possibile in modo da poterla poi rilasciare, ma ottenni l'effetto contrario. La lama scintillante, l'odore di fumo ed alcool e la mano macchiata di inchiostro si materializzavano all'istante. Serrai le mascelle aprendo di scatto gli occhi, solo allora mi accorsi delle nocche completamente bianche perché avevo stretto troppo la ceramica bianca del lavandino. Iniziai a scuotere la testa costringendo i miei occhi a non lasciar sfuggire nemmeno una lacrima.
Quel bastardo, chiunque esso sia, non merita attenzione più del dovuto. Mi ha già rovinato la serata, non riuscirà a rovinare anche la mia esistenza.
Feci un respiro profondo e andai spedita verso la cucina, passando di fianco al frigorifero, l'occhio mi cadde su un piccolo post-it giallo. La calligrafia ordinata e la frase di scuse della mia amica mi strapparono un sorriso, ricordandomi che dovevo restare concentrata soprattutto per il bene del piccolo Milo. Afferrai una fetta di pane tostato al volo e la infilai in bocca, masticando con gusto mentre ero intenta a fissare il piccolino. Di tanto in tanto lo vedevo girarsi nel lettino, segno che si era svegliato, ma cercava di non farsi notare.
Ingoiai l'ultimo pezzo di pane e con passo felpato, mi avvicinai al lettino pronta ad attaccare per riempire Milo di solletico.
Come ben sapevo, lui di tutta risposta scoppiò a ridere divertendosi a schivare le mie mani.
<< Sei un mostriciattolo! >>. Dissi scherzando.
Di risposta Milo continuava a singhiozzare per il troppo solletico, così decisi di dargli tregua e lo presi in braccio stampandogli un bacio sulla guancia. << Allora signorino, sei pronto per andare dalla nonna? >>. Una risatina e le manine che battevano l'una con l'altra, mi fecero capire la risposta.
Ci avvicinammo all'armadio e aprì il primo cassetto. << Bene, ci dobbiamo fare belli. Che dici, scegliamo Spiderman? >>. Milo mi tolse dalle mani la maglietta con il supereroe e cominciò a farla sventolare di qua e di là.
Scoppiai a ridere e mi dedicai a vestirlo mentre si rigirava nel mio letto, impresa assai difficile. Come ogni volta, quando mi concentravo, avevo il vizio di portare la lingua tra i denti e lasciarla sporgere leggermente così Milo ne approfittò per farmi una pernacchia. << Ahhh, che cosa sei! >>. Ricominciai a torturarlo con il solletico. << Siamo pronti! >>. Lo presi e lo feci sedere nel passeggino.
Mi voltai verso l'armadio e fissai la mia figura.
Ora tocca a me! Sospirai, aprendo l'enorme anta e passando in rassegna con gli occhi ogni abito. Dovrò andare da sola stamattina, quindi sarà meglio scegliere qualcosa di comodo e composto.
Infilai un pantalone elegante blu coordinato alla giacca e sotto optai per una camicetta bianca con una leggera scollatura, inutile dire che scelsi i miei sandali bianchi alti. Mi voltai verso lo specchio, diedi una leggera scompigliata alla mia chioma mossa e passai un filo di rossetto bordeaux per dare un po' di pienezza alle mie labbra. Con una mano afferrai la borsetta e con l'altra guidai il passeggino verso l'uscita dell'appartamento.
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L'amore è come un fulmine
Mystery / ThrillerLe delusioni amorose sono tante, ma quando ti dedichi anima e corpo ad una persona che diventa il tuo unico pensiero, il tuo unico punto fermo, quella delusione diventa quasi una voragine che ti distrugge. Questo è quello che è accaduto a Trisha e B...