Capitolo XV - Sigarette

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Capitolo XV - Sigarette

Capitolo XV - Sigarette

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«Steve?»

Appena sente quella voce familiare si volta di tre quarti e, per qualche strana ragione, sussulta. Ha le mani infilate nella lavastoviglie, intento a caricarla di tutti i piatti che hanno sporcato durante quella cena che, alla fine, si sono goduti a metà, perché parlare di Max fa sempre un certo effetto e cercare di fingere che le cose non siano precipitare tanto in basso, è difficile. Come è difficile non ammettere che ogni minuto che passa, ora, sembra scandire l'attesa della fine.

Nancy e Robin stanno sistemando il salotto, e Dustin guarda il notiziario, nel tentativo di scoprire di più sugli squarci attraverso le riprese aeree che, erroneamente, le definiscono ancora danni da catastrofe naturale.

Sulla soglia della porta c'è Eddie, con addosso ancora la sua maglietta gialla e un paio di jeans non troppo attillati e delle Converse nere ai piedi. I capelli ancora raccolti che gli liberano il viso e le orecchie, che Steve ha scoperto ricoperte di orecchini.

Non che si aspettasse niente di meno, ma vederli ha reso reale qualcosa che aveva immaginato e, a dire il vero, gli fa strano anche solo l'idea di aver cercato nella sua immaginazione le cose che Eddie non mostra.

Si sente sbagliato e sporco, ad averlo fatto.

«Ehi, non vai a riposare?», chiede.

«State tutti facendo qualcosa, mi sento un po' inutile», ammette Eddie, ridendo, poi si avvicina e gli porge un piatto sporco. «Ecco qua, ho fatto il mio», ironizza e Steve ride.

«È abbastanza per uno che dovrebbe stare a letto e riprendersi da quelle ferite, sai?»

«Ho dormito tre giorni, forse mi sono bastati e mi sento meglio. Non sono al top, ma sto meglio», risponde Eddie, e quando Steve alza un sopracciglio scettico, lui si mette sulla difensiva «Dico davvero!».

«Fingerò di crederti, ma sappiamo entrambi che non è così», lo rimbecca Steve e lui alza le spalle, poi si appoggia con la schiena al piano della cucina e incrocia le braccia al petto.

«Sai», inizia, incerto. Fa una pausa di qualche secondo, fissando dritto di fronte a sé e poi si muove nervoso. «Penso di essere un cretino. Ci ho quasi lasciato le penne e sembra che non sia servito a niente.»

«Che intendi dire?»

«Che mi sono buttato a capofitto in una missione suicida e alla fine Vecna ha vinto, Max è stata il suo quarto sacrificio e Hawkins è sull'orlo del collasso comunque.»

«Non è stato inutile, hai permesso a noi di entrare nella villa dei Creel, suonano quella canzone. Se non l'avessi fatto, non saremmo mai riusciti ad entrare.»

«Non parlo di quello. Parlo dell'altra cosa che ho fatto. Quando mi sono buttato in mezzo a quei cosi per darvi tempo.»

«Eddie...»

L'ultimo Giorno Dell'Umanità [ Steddie - Steve x Eddie - Stranger Things 4 ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora