II. Sogno o son desta?

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.Leila.
La mattina dopo mi sveglio un po' frastornata, prendo il mio cellulare per guardare l'ora e trovo una notifica Instagram, Giacomo Giorgio mi ha messo il segui.
Non posso credere ai miei occhi, decido di alzarmi e andare a preparare il caffè, convinta di essere ancora addormentata e che sto sognando, dopo il caffè mi faccio una doccia mi vesto e riprendo il cellulare con il dubbio, insieme ad essa ci sono alcuni like alle mie foto più recenti.
Istintivamente sorrido mentre esco per andare a correre.
Arrivata a Marechiaro, parcheggio la macchina e faccio una storia su Instagram riprendendo il mare, faccio la stessa cosa ogni mattina per ricordare a me stessa e agli altri che nonostante i colpi della vita continuo a vivere.

- Spero che sia venuta bene...-.
Mi volto spaventata sentendo quella voce all'improvviso, scoppiando a ridere incrocio lo sguardo con Giacomo.
-Ah ma sei tu?-.
Esclamo portandomi una mano sul petto.
-Scusami non volevo spaventarti...-.
Mi dice abbozzando un sorriso.
-Tranquillo, corriamo insieme?-.
Gli domando istintivamente come se fosse la cosa più naturale del mondo, dal momento che siamo entrambi in tenuta sportiva.
Lui annuisce.
Correre con lui ha tutto un altro significato, mi dà una strana sensazione di protezione, come se nessuno possa farmi del male.
-Ci tuffiamo?-.
Mi domanda dopo che abbiamo macinato cinque chilometri.
Annuisco cominciando spogliarmi mentre lo vedo fare lo stesso.
Sento la sua mano prendere la mia  mentre un brivido mi percorre la schiena, mi lascio andare a quella presa lieve, correndo con lui verso la riva, è incredibile quanto siamo sincronizzati, sembriamo quasi una persona sola, una complicità così non l'ho mai avuta con nessuno.
-È meravigliosa l'acqua oggi...-.
Mi dice lui mentre siamo in acqua ancora mano nella mano.
-Sì, non è male...-.
Dico lasciandomi cullare dalle onde.
-Posso farti una domanda?-.
Mi domanda lui dopo poco.
-Certo, se posso risponderti, lo farò volentieri...-.
Affermo restando sul vago.
-Cosa ti è successo?-.
Mi domanda sorprendendomi.
-In che senso?-.
Domando confusa.
-Ieri ho dato un occhiata al tuo profilo e ho notato che nelle foto recenti sei molto diversa...Più triste...-.
Capisco di colpo, consapevole che ha ragione, però mi vergogno troppo, non posso certo raccontargli la storia della mia vita, in fondo neanche lo conosco.
-Niente, semplicemente le cose cambiano, come anche le persone...-.
Affermo per poi uscire dall'acqua, non riesco a sostenere il suo sguardo, così penetrante che ho quasi paura sia in grado di leggere la verità attraverso di essi come se fosse un indovino.

.Giacomo.

La vedo allontanarsi e intuisco che probabilmente c'è molto di più sotto, ma decido di non insistere per non sembrarle invadente, nonostante ciò esco anche io dall'acqua.
-Scusami non ti chiederò più nulla, quando vorrai potrai parlarmene tu...-.
Le dico dolcemente.
- Ma perché ci vedremo ancora?-.
Mi domanda lei sorpresa abbozzando un sorriso.
-Certo, sempre che a te faccia piacere...-.
-Scherzi? Mi fa molto piacere...-.
-Okay, allora che ne dici se stasera andiamo a bere qualcosa insieme?-.
Annuisce sorridendo.
-Bene, dove ci vediamo?-.
-Non ne ho idea, non sono di Napoli...-.
-Okay, puoi passare sul set e cerchiamo un posto carino?-.
-Va benissimo, a che ora?-.
-Alle ventidue, sai dove giriamo?-.
Lei annuisce sorridendo.
Così ci salutiamo con due basi sulla guancia e ci separiamo.
Mentre mi allontano e ripenso al suo sorriso quando gli ho chiesto di vederci, era luminoso e bellissimo, sembrava veramente felice e mi ha trasmesso tanta serenità, è proprio con questo umore che mi dirigo sul set, pronto ad entrare nei panni del mio Ciro Ricci.

.Leila.
Passo tutta la giornata a lavorare alla mia nuova raccolta di poesie finché non arrivano le 21:00, e comincio prepararmi, una doccia veloce e la scelta sbrigativa ma dettagliata di cosa devo indossare, un paio di jeans chiari con un top sopra con una scollatura a "v",i di mettere un filo di matita nera, spolverata di fard, un po' di mascara e di rossetto rosso.
Una volta in macchina non ci metto molto ad arrivare fuori dai cancelli del set, uscendo dalla macchina mi accendo una sigaretta appoggiandomi al cofano, devo ammettere che sono molto emozionata, infondo non capita tutti i giorni di uscire con Giacomo Giorgio, ma non voglio farmi illusioni, ho sofferto abbastanza e non voglio soffrire  più.
Dopo poco, proprio mentre sto buttando la sigaretta, lo vedo, resto incantata a guardarlo, è bellissimo avvolto nei suoi abiti casual, con i capelli ricci corti che gli ricadono scompigliati sulla fronte.
-Ciao...-.
-Ciao...-.

Quel saluto sussurrato mi fa sciogliere e sorridere allo stesso tempo, ammetto che non appena mi si avvicina per posarmi un bacio sulla guancia e, sento quasi le farfalle nello stomaco.
-Posso guidare io?-.
Mi domanda indicando la mia Fiat Panda Cross rossa.
Annuisco sorridendo.
-Dove mi porti?-.
Gli domando una volta che ha messo in moto.
-Vedrai....-.
Mi dice sorridendo.

Circa mezz'ora dopo, ferma la macchina sul lungomare di Mergellina, ed è così che ci ritroviamo seduti su uno scoglio con una birra in mano proprio come due normali ragazzi della nostra età, ammirando quel meraviglioso spettacolo che la natura partenopea ci offre, la lunga infinita distesa del mare, un illuminato e magico Castel dell'Ovo, e la luna muta e candida come solo lei sa essere, perfetta testimone di questa serata magica.

Sogno o son desta,
Non voglio svegliarmi da un sogno così raro,
Una corsa all'alba,
Tra le onde dolci che mi cullato e,
Una mano che afferra la mia,
Quello che sguardo penetrante che mi domanda cosa  succede,
Sugli scogli di mergellina,
Bevendo una birra,
Sogno o son desta,
Non importa,
Non svegliatemi.

OVUNQUE ANDRAIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora